Introduzione

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Il binomio della morte non è matematica, non è poesia, non è grammatica.  E' il processo circolare, con finale rettilineo che ti uccide nell'anima. E' il vortice della società che ti risucchia sotto terra, dopo averti fatto danzare con le rondini. Sono le ali spezzate di una famiglia, di un gruppo, di una fratellanza, di un bambino. Sono i denti sporchi di sangue di un uomo ed una donna che hanno sacrificato la loro vita per la carriera, e la sacrificheranno ancora per ciò che questa stessa ha abortito: i loro figli. Il binomio della morte è un'udienza nel peggior tribunale che possa esistere: l'inferno. E' l'inverno che atrofizza il tuo respiro, contrapposto al tuo cuore che esplode. E' una corsa verso il buio, dove nessuno può vederti. Una corsa per scappare e non farti prendere, gettandoti nella desolazione del silenzio e dell'oscurità. E' la tristezza incarnata in quei pori dai quali prima fuoriuscivano lingue di adrenalina e gioia montata. Il binomio della morte è la sporgenza verso la cascata che cade giù; non di un monte con acqua limpida, ma di una discarica con escrementi freschi. Ti proclama vincitore mille volte, fin quando ti manifesta tutto il suo astio, il suo odio. Il binomio della morte si manifesta quando ti rendi conto che tutta la bile che hai ingoiato, in realtà è veleno: una sostanza tossica spacciata per antidoto. Ti siede sul trono d'oro con le pulsazioni sotto ogni braccio, pompando la tua apparente forza fisica fino allo scoppio cerebrale di ogni tuo capillare. Il binomio della morte è oggi. E' in questo preciso istante. Lo stai per leggere, lo hai già trovato. Ce l'hai ora in mano, è dentro la tua tasca, è il pensiero ai tuoi rapporti. Ti sta martellando, trapanando, ustionando il corpo e gli organi. Non lo sai, ma sei legato con le cinghie di cuoio che stringono i tuoi polsi e tutte le vene. Ti ha appena tappato la bocca con il nastro adesivo isolante di colore rosso, come il tuo sangue. Una strega dalle lunghe unghie ti scompiglia i capelli, e dopo averti fatto rilassare te li strappa. Il tuo grido è talmente forte, che ti rende sordo. Sei stato la causa della tua sordità. Cosa significa? Non si parla di morte, perché vi si arriva molto facilmente. Si parla di sofferenza, di tribolazione. Ti smuovi per liberarti ed ecco che una fascia di cuoio trancia il tuo polso destro. Il polso che ti ha aiutato a far del male al tuo prossimo, al tuo nemico, al tuo amico. E poi vedi il responsabile, ecco che arriva. Sono io che ti sto guardando, mentre tu sei sdraiato, mozzato e scuoiato. Sei pronto a bere? Sei pronto a prosciugare la tua angoscia e cominciare a leggere? Sei pronto a dare ascolto ad una testa che ti strazia? Alla salute allora, che vinca il migliore!

Il binomio della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora