Alba

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ALBA Coraline

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ALBA 
Coraline


Abito a Nizza fin dal momento in cui quei ridicoli pagliaccetti hanno avvolto il mio minuto corpicino, per tenerlo al caldo, e ora che ho quasi venticinque anni, ogni volta che apro la finestra ho la possibilità di godere di una strabiliante vista.
Per questo motivo risulta complicato immaginare come sarebbero statiche le mattine senza questa vibrante tavolozza che mi si presenta davanti agli occhi in cui l'intero paesaggio racconta la propria storia: dagli imponenti alberi, ai folti cespugli, fino ad arrivare al profilo ondoso del mare che pian piano acquista sempre più forza, tutto esprime qualcosa di fondamentale.
Appare straordinario godere del panorama della natura addormentata che dal buio nero, notturno passa a risvegliarsi grazie alle prime luci chiare del giorno.
Gli occhi rimangono estasiati dalla luce biancastra, che in seguito vira in una tonalità arancio-giallo/oro, i cui primi timidi raggi vestono la mia casa e l'alba si esprime mostrandosi con maggior bellezza quando il chiarore spunta da est e oltre questo preciso punto accarezza l'azzurro delle acque.
Lo sciabordio del mare che porta a riva numerosi sassolini, il suo profumo salmastro unito all'autunnale essenza di terriccio bagnato, legno secco, malinconia, rada foschia e di tempo che rallenta, pur rianimato dall'incessante movimento del mare, mi restituisce la percezione di tutto ciò che prima sembrava impercettibile e lontano anche grazie al sole che solleva progressivamente il suo splendore, facendo apparire ogni cosa vestita di una luce nuova ancor più viva.
Assistere alla visione della natura che pian piano riprende vita, scrollandosi di dosso le scure ombre della notte per passare ai primi sorrisi del mattino, è libertà allo stato puro, ossigeno che arriva al cuore e infinita gioia che si fonde con l'intero essere per esprimersi attraverso le sue emozioni, nonostante ciò che lo circonda non sia costantemente ossigeno che incontra l'anidride carbonica per creare una reazione strabiliante.

L'acqua mi scorre gradualmente sul corpo e mentre distribuisco lo shampoo prima sulla cute poi sulle lunghezze ripenso ai radiosi colori dell'alba immaginando che la mia giornata possa essere esattamente come quel miscuglio: travolgente ed esaltante.
Avvolgo il corpo in un accappatoio di spugna e preparo il cambio per la mattina, inserendo all'interno di una tote bag di tela un pantalone in jeans e una maglietta a maniche lunghe, poiché a questo punto l'estate ha portato con sé la torrida brezza lasciando spazio al tiepido autunno. Scelgo un completino intimo dal cassetto e, dopo essermi vestita, raggiungo la cucina per prepararmi un caffè, l'unica bevanda che oltre al tè mi è stata concessa a causa della mia intolleranza ai latticini. Il suo color nocciola con riflessi e striature chiare combinato all'intenso profumo di affumicato e bruciato dovrebbe invogliarmi a berlo ma l'eloquente espressione del mio volto indica l'esatto opposto: la smorfia di disgusto che vi si dipinge evidenzia la mia avversione rivolta verso questa scura brodaglia; ma qualcosa dovrò pur ingerire la mattina che non sia necessariamente il cibo che tanto mal tollero a quest'ora.

Indosso il cappotto, ripensando alla sera precedente quando il profumo del mare d'autunno invadeva le mie narici e lo scrosciare dell'acqua raggiungeva i miei piedi dolenti per l'eccessivo sovraccarico fisico ed esco dalla porta accompagnata dal salmastro odore delle acque avviandomi a piedi verso l'asilo - che questa mattina devo aprire alle sette e mezza, garantendo il servizio di anticipo alle famiglie, per poi essere affiancata una decina di minuti dopo dalla mia amica Rose - grazie alla giornata priva di pioggia.
Lentamente m'incammino venendo poco dopo fiancheggiata da una figura che, col cappuccio abbassato sulla testa, corre sul marciapiede collocato al lato opposto della strada.
Non è mia abitudine guardare insistentemente le persone, ma alcuni tratti marcati del suo viso mi appaiono familiari e per questo motivo indugio sui suoi lineamenti per qualche secondo di troppo richiamando la sua attenzione verso di me. Incrocia lo sguardo col mio e in quel momento riconosco in lui lo stesso ragazzo della sera precedente, a pochi passi di distanza da casa mia, con un mazzo di chiavi stretto nella mano sinistra.

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