3 funerale

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È il giorno del funerale e Eren non ha di nuovo chiuso occhio per via degli incubi. Era da più di una settimana che non riusciva a dormire, era lo stesso incubo che si ripeteva più volte però quella volta era diverso: la mano che lo teneva riuscì a non farlo cadere ma ancora era sconosciuto il volto di questa figura che lo aveva salvato. Eren si preparò in fretta, voleva che quella giornata passasse il più veloce possibile. Senza neanche accorgersene erano quasi le 8:00, fece un respiro profondo e uscii di casa; arrivando al cimitero vide che erano già tutti lì e tra quel mucchio di figure vestite di nero c'è ne era una che attirò subito la sua attenzione, dopo qualche secondo si rese conto che era la stessa figura che incontrò davanti alla sua vecchia casa di famiglia. Si avvicinò al luogo di dolore e tutti iniziarono a dargli le condoglianze, tutti tranne quella persona. Allora decise di mettersi affianco a quella figura.
"condoglianze"
Lo disse con un filo di voce senza neanche guardarlo in faccia
"Grazie"
Eren era un po' titubante sul continuare la conversazione
"come lo conoscevi?"
"intendo mio padre" eren lo disse abbassando leggermente la testa
"salvò la vita a mia madre"
"lo conosco da diversi anni, mi è stato molto accanto quando ne avevo bisogno"
Eren a questo si intristì ancora di più
"almeno con qualcuno, anche se poco, ha fatto il padre"
Eren dopo questa affermazione iniziò a fissare il vuoto come se volesse non pensare a nulla e all'improvviso gli scese una lacrima ma il suo viso non fece neanche una smorfia come se fosse di marmo, la misteriosa figura lo guardò con un fare incantato, ma subito distolse lo sguardo come se fosse tornato nella realtà. Calò il silenzio, che ogni tanto era rotto da suoni di singhiozzi derivati dai pianti delle persone che si trovavano lì. Le uniche persone senza un minimo di espressione erano loro due, i loro visi non esprimevano nulla, ma negli occhi verdi del bruno si poteva vedere tutta la tristezza che infliggeva la sua anima.
Quando il funerale finì Eren si diresse vicino a quella figura che perseguitava tanto i suoi pensieri
"hey" era titubante ma prese forza
"hey"
"posso sapere come ti chiami?"
"Levi"
"Levi Ackerman"
"piacere Eren Yeager"
"lo so"
Queste due parole le disse con una freddezza tale da congelare una persona
"Ti va se qualche volta andiamo a fare un giro insieme?"
"?" Aveva un'espressione interrogativa
"Vorrei poter sapere di più di mio padre in questi anni, essendo che io non sono stato qui per ben 6 o 7 anni"
"va bene, ma non so se ho tempo libero tieni scrivimi il tuo numero qua sopra così ti faccio sapere" gli diede un piccolo foglietto e una penna nera
"ok"
La figura misteriosa, che a quanto pare si chiama levi, se ne andò e Eren rimase ad osservarlo finché non spariva in lontananza.

Un bacio rubato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora