In my daughter's eyes

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Due lineette.
Due lineette è un sì.
Due lineette era positivo ed Harry lo sapeva, o meglio, se lo aspettava.
Fissò le due striscioline di un rosa scuro mentre con mano tremante reggeva il test di gravidanza. Era incinto. Di nuovo. Un sorriso sincero ed emozionato gli si dipinse sul volto. "Quindi abbiamo un bebè in forno, mh?" mormorò sfregandosi dolcemente la pancia ancora perfettamente piatta. Non ebbe tempo per aggiungere nient'altro perché sentì chiaramente la chiave girare nella toppa.
Nascose il test sul fondo del cestino che tenevano in bagno proprio mentre un "Papà!" allegro e spensierato riempiva la casa. Uscì dalla stanza fingendo di asciugarsi le mani sui jeans stretti e attillati e sorrise al pensiero che avrebbe dovuto rinunciarvici quando il suo pancione avrebbe cominciato a formarsi.
"Sono qui, amore" disse entrando nel salotto, mentre una familiare figura minuta e piccola gli correva incontro.
"Papà!" ripeté la bambina, per poi sollevare le braccia verso il ragazzo. Harry non ci pensò due volte e accolse sua figlia tra le braccia. Darcy lo strinse in un abbraccio stritolante, mentre sfregava la sua guanciotta con quella del suo papà. "Bentornata, fatina. Allora cos' hai fatto oggi all' asilo?" domandò cominciando a camminare verso la cucina. "Abbiamo colorato, e poi abbiamo giocato al gioco del fazzoletto e io ho vinto!" asserì tutta contenta, mentre le sue dita piccole e minute andavano a schiacciare le labbra carnose di Harry. Darcy aveva tre anni, una chioma lunga di capelli ondulati e gli occhi verdi. Gli somigliava molto, ma il nasino all' insù e alla francese era la fotocopia di quello di suo marito, così come il caratterino. Era una bimba adorabile con una lieve ossessione per il mondo delle fate e per il giocare con le labbra del più piccolo dei suoi papà. Harry e Louis erano sposati da sei anni quando il primo era rimasto incinto, e la piccola aveva colorato le loro vite. Harry si chiese cosa sarebbe successo adesso, con un nuovo bimbo in arrivo. Personalmente, lui non desiderava altro. "Buongiorno" esclamò Louis portando con sé le buste della spesa, la sua ventiquattrore di pelle scura e perfino lo zainetto di Trilli che sua figlia usava all'asilo. Poteva quasi vedere i suoi bicipiti guizzare sotto il maglione per lo sforzo di tenere tutta quella roba, e Harry non si stupiva che fosse incinto di nuovo. Con tutta quell' attrazione fisica, ogni scusa era buona per finire sotto le lenzuola (ma solo quando il sole era calato e la piccola era nel suo lettino, lontana da rumori molesti). Non sarebbe mai riuscito a resistere a suo marito. Mai. Era così bello con i suoi occhi azzurri dal tratto vagamente orientale, i lisci capelli acconciati sempre in modo diverso e il fisico formoso. Harry, invece, era quasi il suo opposto. Era alto e aveva dei capelli ricci che gli sfioravano la nuca, ma che non voleva tagliare, con dei brillanti occhi verdi. Louis aveva sempre detto di adorare il modo in cui i loro tratti si unissero nel creare il volto dolce e armonioso di loro figlia. Il più piccolo sorrise al solo pensiero di vedere come si sarebbero combinati questa volta, sul viso del loro secondo bambino. "Ciao" sussurrò Harry posando un bacio sulle labbra di suo marito; "Com'è andata la giornata?". Louis sbuffò: essere l'architetto più famoso del loro piccolo paesino del Cheshire lo stressava notevolmente. "Ho un plico intero di progetti su cui lavorare, senza contare che devo rifare quelli che questa monella si è divertita a colorare con i pennarelli glitterati" rispose tirando il nasino di sua figlia, che gli rispose facendo la linguaccia. "Ti ha già chiesto scusa" la difese Harry, che era sempre dalla parte della sua piccola, anche quando non avrebbe dovuto come in questo caso. "Lo so, lo so" rispose rassegnato Louis posando le buste della spesa sul tavolo; "La tua giornata invece?". Il riccio si morse il labbro inferiore per trattenere il sorriso che minacciava di uscire; "Ho dato una sistemata alla casa" rispose soltanto. Non avevano bisogno che lavorasse, non con uno stipendio a tre zeri come quello di Louis, quindi Harry si limitava a fare il casalingo e il papà a tempo pieno. Il più piccolo comunque non voleva dirgli la verità. Non quando mancavano solo due settimane al Natale e al compleanno di Louis. Avrebbe tenuto per sé la novità per quei giorni, sorprendendo suo marito e tutti quanti. Quale migliore regalo di quello infondo? "Papà" Darcy richiamò la sua attenzione tirandogli una ciocca di capelli, "Vediamo le Winx insieme?".

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