Capitolo 1

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Fort Royal 1760

Harry era fottuto. Harry era decisamente fottuto. Harry era estremamente fottuto, e se ne era reso conto nel momento in cui la marina militare lo aveva accerchiato e lui si era ritrovato a un passo da un dirupo, e non un dirupo basso, un dirupo alto si e no una decina di metri, con un'unica scelta davanti: saltare o arrendersi?

Ognuna delle due ipotesi sarebbe significata morte certa per lui, adesso doveva semplicemente decidere se era disposto a sopportare il ghigno soddisfatto, che si sarebbe andato a creare inevitabilmente sul volto del commodoro Smith, dopo che fosse riuscito ad assicurare un cappio attorno al suo collo.

"Signori, Signori, Signori, non vedo il motivo di scaldarsi tanto e mi permetta di menzionarglielo, commodoro, il modo in cui contrae il viso ogni qual volta che mi vede la rende estremamente attraente, ma le verranno le rughe se continua così, andiamo sorrida un po'

Harry provò ad indietreggiare leggermente, rendendosi immediatamente conto che fosse impossibile una cosa del genere, quindi sbattendo le ciglia e mostrando un sorriso un po' sbilenco, tornò di nuovo ad avvicinarsi in direzione dei 16 soldati della marina militare britannica che gli tenevano le lunghe e luccicanti spade ben puntate contro.

"Harry Styles" disse l'uomo che si identificava con il titolo di capitano della marina. Era un bell'uomo, alto, slanciato, la divisa linda e pinta, quasi come se fosse stata preparata appositamente per l'arresto di Harry.

"Lei è accusato di pirateria, associazione criminale contro i commerci dei sudditi di sua maestà, assalto e saccheggio di navi di proprietà della marina militare britannica e omicidio. La pena per i crimini da lei commessi è la forca, e mi lasci dire che quando domani vedrò appeso un cappio al suo meraviglioso collo...potrò dire che sarà la valsa la pena di farsi venire qualche ruga"

Harry propose di nuovo uno dei suoi più sinceri e nervosi sorrisi, non vedeva alcun tipo di via di scampo.

La Double C, non si vedeva all'orizzonte e insieme alla sua nave erano spariti anche il suo equipaggio, il suo equipaggiamento, e sua sorella che Dio solo sa dove diamine avesse deciso di gettare l'ancora.

Non fraintendetelo, Harry era consapevole del fatto che quando sei un pirata, che porta con se la bandiera pirata non ti è possibile, per ovvie ragioni, ormeggiarti al molo come se fossi un mercantile qualsiasi, ma in circostanze di questo genere la razionalità non era il suo forte.

Senza mai perdere il sorriso sardonico che si portava dietro da tutta la vita e che Smith conosceva bene, alzò le mani in alto con un sospiro teatrale a cui fece seguire un leggero inchino.

"Ebbene signori, vi chiedo solamente di andarci piano sui polsi, l'ultima volta le catene erano davvero troppo strette, se poteste quindi farmi il favore di prestare più attenzione stavolta..." e nel concludere quella frase , rassegnato al suo imminente ed inevitabile destino, mise le mani in alto; quello che successe nei secondi successivi fu un insieme scomposto e mal assortito di urla, spade che sbattevano le une contro le altre, mentre un maldestro manipolo di soldati ( e quelli sarebbero i soldati migliori d'Inghilterra? Pensò Harry) gli si gettava contro.

Il riccio provò ad opporre una leggera resistenza, a cui venne messo subito fine, quando l'elsa della spada del commodoro lo colpì sulla nuca, facendolo svenire profondamente.

"Questo dovrebbe farlo stare tranquillo per un po' "

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Quando Harry riuscì a rinvenire, la prima cosa che sentì fu l'odore di stantio, decisamente poco piacevole, che era proprio della cella in cui era stato brutalmente buttato in attesa della sua esecuzione il giorno seguente.

I can't change even if I'd try, and I triedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora