Quel giorno c'era un freddo glaciale. Filippo non stava molto bene, non psicologicamente almeno. Il pomeriggio precedente aveva visto Andrea dirgli "Ti amo" e il secondo dopo lo aveva visto- per caso o per sfortuna- baciarsi con un altro ragazzo in un bacio molto spinto e passionale. Improvvisamente, Filippo sentì come qualcosa rompersi al suo interno. Il suo cuore si disrusse in mille pezzettini, e iniziò a spargersi tanto sangue. Non sarebbe riuscito a reggersi in piedi ancora per molto, ma, senza farsi vedere, riuscì a scattare una foto ad Andrea mentre baciava quel ragazzo. Poi scappò via con tutte le forze che gli erano rimaste.
[...]
Quella sera non fece altro che piangere. Era solo in casa, i suoi genitori erano fuori per lavoro. Mandò il messaggio della buonanotte a sua madre e poi spense tutti i cellulari, il modem di casa, chiuse tutte le finestre e la porta a chiave. Doveva sembrare che in casa non ci fosse nessuno, esattamente come era entrato lui qualche ora prima. Si addormentò piangendo, esausto e con un cuore distrutto.
L'indomani mattina si svegliò alle 7 e aprì leggermente le persiane della sua stanza. Faceva un freddo che si infilava perfino nelle ossa. Accese la luce della sua stanza e andò verso il telefono. Aveva pure disattivato la sveglia così da dormire un po' di più- forse. Accese il cellulare e lo lasciò sul comodino della sua stanza. Andò verso il salone e accese il modem. Dopo cinque minuti era tornata nuovamente la connessione in quella casa.
Andò in cucina e aprì il frigorifero. Lo stomaco gli brontolava, era da ieri pomeriggio che non mangiava e- onestamente- non aveva molto appetito. Vide l'orario: le sette e un quarto. Doveva sbrigarsi se non voleva perdere l'autobus.
[...]
Ora si trovava a scuola, e prima di entrare decise di fumarsi una sigaretta.
Dopo entrò nell'edificio scolastico e salì le scale molto lentamente, fino ad arrivare alla sua classe. Lì posò lo zaino al suo posto ed andò verso la finestra, che dava sul cortile. Vide che Andrea era appena entrato. Un senso di panico si fece strada in lui, velocemente chiuse la porta della sua classe, prese dei libri alla cazzo e li mise sul tavolo iniziandoli a leggere disinteressatamente.Improvvisamente la porta si aprì e a Filippo venne un colpo. Fortunatamente era la sua professoressa di italiano, la campana era suonata da poco, ma Filippo non l'aveva sentita per come era concentrato nei suoi pensieri.
[...]
"Mi scusi professoressa non mi sento molto bene, posso uscire un attimo dall'aula?"- chiese.
"Effettivamente sei molto pallido, sicuro di non voler essere accompagnato in infermeria?"- gli rispose.
"No prof. stia tranquilla"- disse con un filo di voce ed uscì dalla classe.
Una volta fuori si sedette per terra e portò le ginocchia al petto e appoggiò la sua testa sopra. Il dolore lo stava uccidendo sempre più. Non faceva che vedere quell'immagine. Una lacrima scese.Si fece forza e si alzò, dirigendosi verso la porta di emergenza.
Voleva porre fine alle sue sofferenze, così decise di suicidarsi. Aprì la porta e la richiuse alle sue spalle, salì sulla ringhiera e ci si sedette, fece un sospiro, rivolse lo sguardo al cielo e disse :" Se mi ama davvero, fagli vedere quello che sto per fare. Se non mi ha mai amato, che mi abbia sulla coscienza".
Quindi si alzò in piedi e fece un sospiro, stava per mettere un piede avanti, quando...
"No... non lo sto vedendo davvero..."- disse Andrea incredulo ed in lacrime tra se, subito dopo essere uscito dalla sua classe. Corse verso di lui, spalancò la porta, lo prese per la vita e lo tirò verso di sé. Filippo era confuso e per il forte stress, svenne.
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One Shot (boyxboy)
Proză scurtăL'amore è un sentimento particolare, in grado di portare tanta felicità, di farti toccare il cielo con un dito e di farti assaporare al meglio le piccole cose. Ma a volte questo sentimento fa male. Quanto può far male l'amore? LETTURA FORTEMENTE SC...