Era venerdì, avevo appena finito la scuola stavo uscendo è accanto c'erano le miei migliori amiche,
Bianca una ragazza alta quanto me dai capelli castani ricci e occhi nocciola e Camilla sempre alta quanto me con gli occhi azzurri e capelli corti a caschetto biondo.
Ci stavamo organizzando per uscire sabato, non avevo idea di che mettermi.
"Boh però i tuoi jeans strappati sono belli" disse Camilla.
"O magari ti metti un vestito come me" mi propose Bianca.
"No il vestito no, fa freddo anche se siamo ad aprile non voglio essere un ghiacciolo ahaha"
"Ma non fa così freddo non essere così drammatica." mi disse Bianca
"Lo sai che è uno dei miei pregi esserlo, comunque i jeans gli ho messi a lavare rip."
"Dai vedrei che troverai di nuovo qualcosa da metterti."
"Lo spero Camilla, voglio essere perfetta."
"Ci sarà anche lui?" mi chiese Bianca
"E da quando ci siamo lasciati che non ci vediamo e voglio essere meglio di quello che lui ricorda!"
"Giusto giusto" dissero in coro Bianca e Camilla.
"Ma se andiamo a fare shopping?"
"No mi spiace oggi non posso, devo aiutare mamma al negozio." mi confessa Camilla.
"Io devo andare al corso di spagnolo, mamma vuole andare in spagna dai parenti quest'estate è non mi ricordo niente AIUTOO."
"Sembra divertente però."
"Nsomma quello la è un tizio sulla cinquantina cinico, sembra che ha bisogno di una scopata."
"Bianca non essere volgare."
"Non sono volgare sono solo sincera."
"Seh come no."
"Va bene ragazze io devo andare."
"Ciao Emma." dissero in coro entrambe.
Mentre mi avviai verso la fermata del autobus per ritornare a casa pensai di andare a fare da sola shopping e magari di passare in libreria, leggere è una delle mie passioni più grandi.
Così presi il mio autobus e andai a casa a prepararmi.In due ore di shopping l'unica cosa accettabile era un vestito a maniche lunghe nero, scontenta pensai di passare dal mio posto preferito ovvero la libreria.
Era il mio posto felice, forse l'unico posto in cui il pensiero del mio ex non mi imprigiona, ha sempre odiato leggere diceva che era una cosa da sfigati è per lui per il suo pensiero io avevo smesso di leggere per paura che in qualche modo per una mia passione lui smettesse di ammarami.
Per lui che alla fine mi ha abbandonata io ho perso me stessa.
Con un sorriso amaro entrai in libreria senza un libro ben preciso da voler comprare o vedere, solo per scappare un po' dalla realtà.
Questo posto avevo come delle energie magiche, era disordinato come posto pieno di scafali, i proprietari erano una coppia di anziani molto dolci e carini, nel ultimo periodo veniva spesso ad aiutarli senza voler ricevere nulla in cambio, le sembra di derubarli visto che uso quello posto per non pensare, così appena mi videro mi accolsero con un gran sorriso.
"Emma ciao cara, come stai?"mi chiese la signora Johnson.
"Tutto bene, lei?" la vidi guardami male, odia quando le do del lei.
"Emma quante volte ti ho detto di darmi del tu, io pure tutto bene tesoro. Cosa ti porta qui?"
"Ero partita per fare un po' di shopping ma alla fine non ho trovato niente di che quindi sono venuta qui."
"Va bene cara, ti lascio fare un giro."
La libreria era molto ampia e piano piano mi dirisi vero il reparto dei classici. Iniziai a osservare attentamente sperando di trovare qualcosa di interessante, finché non mi attiro un libro in particolare "Cime Tempestose". Il problema era che era troppo in alto e io era alta nemmeno 1.60 tra un po'. Così iniziai a cercare di prenderlo mentre mi allungavo è stavo in punta di piedi, d'un tratto senti qualcosa dietro di me è poi vidi una mano prendere il libro che cercavo di raggiungere e senti la persona fare tre passi indietro così mi voltai e vidi un ragazzo
"Tieni, pensavo ti servisse aiuto." affermo mentre mi progeva il libro, io continuai a fissarlo quando mi accorsi che lo stavo fissando un po' troppo così abbasai lo sguardo ma lo alzai subito
"Ah si grazie." presi il libro e pensai che fosse meglio per me andarmene quando interruppe di nuovo il silenzio calato tra di noi.
"Cime tempestose scelta interessante."
"Ah si penso di sì, il titolo mi intriga."
"Un classico a metà tra odiato e amato."
Attorno a lui c'era un aura così interessante e mi sembrava il ragazzo che avevo visto al parco, stessa altezza, stessi capelli, si era lui.
"Io penso che dovrei andare."
"Lascia che ti accompagni."
"No non serve davvero."
"Che maleducato neanche mi sono presentato- mi prese delicatamente la mia mano è la avvicino alle sue labbra mentre si inchinava leggermente e poso le sue labbra sulla mia mano, poi disse-"Sono Oscar, piacere di conoscerti."
Il mio viso piano piano inizio a essere più simile a un pomodoro.
"Emma piacere mio." quasi lo sussurrai, non ero neanche sicura che mi avesse sentito.
"Emma bel nome."
"Ehm grazie- tirai la mia mano verso me stessa- ora dovrei davvero andare, ciao."
"Alla prossima Emma."
Mentre lo diceva io andavo a pagare il libro e uscire dalla libreria con il cuore che non voleva smettere di battere.
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Il mio lui
RomanceA causa di una rottura Emma non riesce a capire chi è, non riesce a essere se stessa perché non si conosce più. Passa le giornate sperando di ricevere un messaggio di scuse che puntualmente non arriva. Si è rovinata giovane per un ragazzo che forse...