29. Do You Know How To Cast Out A Demon?

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29.悪魔が追い払うものを知っていますか?

"Look me into my eyes. It's where my demons hide."

Quando aprii gli occhi ero di nuovo lì, incatenato tra tre barriere magiche che non permettevano di farmi uscire. La luce era sparita, il cigno pure, c'ero solo io e una nuova consapevolezza: qualunque cosa fosse Marie mi aveva reso succube di uno strano incantesimo e io, disperato, non sapevo come uscirne. Quello che accadde dopo il bacio che mi fece cadere in un lungo sonno fu tutto dettato da lei.

L'indomani, scordandomi di tutto quello che era accaduto quella sera, mi alzai dal letto e mi stiracchiai calmo. Ero in anticipo per scuola, così mi lavai con tutta calma, mi vestii e sistemai i capelli in modo diverso dal solito, infatti piuttosto che lasciarli cadere morbidi in avanti li avevo portati su un lato, così che la fronte fosse libera.
Indossai i miei occhiali da vista, misi una maglia sotto la camicia e lasciai quest'ultima aperta. Non era mai capitato che mettessi gli anfibi per andare a scuola ma, stranamente, quella mattina avevo voglia di indossare qualcosa di stravagante.

Quando presi lo zaino e lo misi in spalla mi guardai allo specchio e feci un sorrisino. Quello non ero io, ma a quanto pare mi piaceva. Subito dopo scesi in cucina, canticchiando una canzone a bassa voce e con le mani dentro le tasche dei pantaloni della divisa scolastica. Volevo andare direttamente a scuola ma, in corridoio, incontrai mia sorella.

Hyuna mi fissò con una certa sorpresa, dovuta sicuramente al vestiario poco consono alla scuola, e mentre si abbottonava i polsini della camicia inclinò la testa su di un lato e mi osservò ancora.

«Ehm, come ti senti Oppa? Non dovresti stare a letto? Ieri sei svenuto per la millesima volta.» disse sbattendo le palpebre confusa.

Feci un sorrisino e con un movimento della testa mi spostai dagli occhi un ciuffo che era caduto in avanti. «In verità non mi sono mai sentito meglio di così.» le dissi facendo spallucce.

Hyuna corrucciò le sopracciglia. «Effettivamente sei molto colorito in viso, ma i tuoi occhi hanno qualcosa di strano.» commentò.

Infastidito le passai accanto, senza rispondere, ma lei mi prese il polso e mi costrinse a stare fermo. «Aspetta, ieri hai detto che non stavi bene fisicamente e mentalmente. Che ti è successo?» chiese a voce bassa.

Mi liberai della sua presa, poi mi voltai a guardarla e feci uno sguardo confuso. «Non lo so. Non ricordo. Forse è stato solo un mental breakdown e basta. Vado a scuola, sorella.» la salutai con la mano e senza darle il tempo di rispondere andai via.

La strada era già affollata nonostante fossero solo le otto del mattino. Continuai a canticchiare mentre camminavo in direzione della scuola, felice e spensierato. Ero proprio sicuro che nulla avrebbe rovinato la mia giornata e, portandomi il telefono davanti gli occhi, telefonai a Marie.

L'Angelo tra due mondi |Kim Taehyung| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora