Capitolo 1

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Sono qui nella mia stanza. Continuo a guardare il soffitto cercando di fermare i miei pensieri.
<<Vederla indossare la mia giacca in quella battaglia è stato qualcosa che non sono riuscita a controllare. Ho fatto in modo che le mie emozioni non fossero completamente messe a nudo. Ma lui, lo so, lui ha capito. Gli occhi di Steve mi analizzavano talmente in profondità che avevo paura.>>
In quel preciso momento sentii qualcuno bussare alla porta.
"Avanti" mi alzai dal letto.
Steve Rogers con la sua solita t-shirt entra nella mia camera.
"Romanoff".
"Rogers, c'è qualcosa che non va?" dissi mentre afferravo la bottiglietta d'acqua sul comodino.
"Dovresti essere tu a dirmelo" disse nel suo classico modo rilassato.
Mi girai di scatto alzando il sopracciglio destro. Adoro la nostra amicizia ma in questi casi quando inizia i discorsi in questo modo vorrei stenderlo.
"Non so davvero a cosa ti riferisci" dico.
"So a cosa pensi, so che pensi sia sbagliato pensare così intensamente ad una persona e magari l'idea che possa essere qualcosa di sbagliato ti sta mandando il cervello in paranoia ma Natasha io sarò sempre dalla tua parte"
Rimango sorpresa da ciò che dice a tal punto che abbasso lo sguardo.
"No! Non farlo... Non chiuderti in te stessa. Lei ha visto ciò che sei e non è scappata. Le abbiamo insegnato tutto ciò che sappiamo. Ha perso l'unica parte della sua famiglia, cosa ci fai ancora qui? Se ti senti di andare da lei e di starle vicino, fallo. Nessuno al mondo può permettersi di giudicarti, sei Natasha Romanoff" dice fiero alzando il mento e lo guardo con un sorriso.
"Sei uno stupido Rogers" dico avvicinandomi a lui e alzandomi sulle punte quel poco che basta per lasciarli un bacio sulla guancia. Lo lascio li mentre esco e mi dirigo verso la sua porta.
Indipendentemente da quello che sento in questo momento, devo starle vicino. Pietro,suo fratello, si è sacrificato per salvare Clint che è parte della mia famiglia. Poggio la mano sulla parete della sua camera e sento che qualcosa non va. La mia parte analitica e spietata con lei è come se non esistesse.
"Puoi entrare Nat" sento dire.
Respiro ed entrò trovandomi davanti una Wanda Maximoff distrutta in lacrime sul letto mentre fissava un punto preciso nella camera. La televisione.
La televisione trasmette una vecchia sitcom anni 90.
"Volevo sapere se avessi bisogno di qualcosa" dico non molto convinta.
Wanda si gira verso di me aveva gli occhi persi nel vuoto. Sarei voluta crollare.
Rimango fissa con le braccia conserte per evitare di mostrare qualcosa di più. 
"Non preoccuparti di me..." disse tornando a fissare la televisione.
La sua voce era talmente sottile e rotta che ho dovuto raccogliere tutte le mie forze e stringermi con forza il braccio destro.
"Non mi preoccupo infatti" Dico seria.
Lei mi guarda e abbozza un sorriso.
I miei occhi scrutano tutta la figura seduta sul letto.
"Cosa guardi?" Chiedo un pò curiosa.
"Una vecchia sitcom, vieni qui dai" Mi disse tendendo la sua mano verso di me.
Come può un essere così piccolo essere così bella e riuscire a sopportare tutto questo dolore?
Rimango a guardarla mentre cerco di fissare nella mia testa questa immagine.
Non vorrei nemmeno sfiorarla perché so che potrebbe capire quanto io sia preoccupata per lei sempre che non lo abbia già capito.
Mi avvicino a lei non muovendo le braccia così lei girò il palmo della sua mano verso sinistra. Contemporaneamente mentre io mentre io mi avvicinavo e sedevo sul letto lei faceva scivolare la mano e il braccio attorno alla mia vita.
Per la prima volta dopo tempo il "contatto" con qualcuno non mi da ansia ne preoccupazione. La stanza è vuota e dopo questo gesto sento soltanto il mio respiro, sento soltanto la sua mano ferma dietro la mia schiena. I miei occhi si spalancarono e non riuscii più a capire cosa stesse succedendo.
"Nat stai bene?" mi ha chiesto alzandosi dal letto mentre io continuavo a rimanere appoggiata al letto. La sua figura anche se minuta mi sovrastava al momento.
La sua mano si poggia sul mio viso "Rispondimi ti prego" Continua a dirmi.
"Scusami Wanda ma stavo pensando a delle cose" dico sistemandomi i capelli.
"So a cosa pensi ma non ppreoccuparti, sul serio" dice e poco convinta rispondo "Te l'ho detto non sono preoccupata per te, so quanto sei forte e so che prima o poi tornerai a sorridere, nel preciso momento in cui avrò fatto fuori quella grandissima feccia androide di Ultron" dico mentre mi alzo e vado verso la porta.
"Hai bisogno di qualcosa?" dico afferrando con una mano la maniglia della porta.
"N-no" sento sussurrare. Esco velocemente e sono sicura di averle sentito dire altro prima di uscire.
Ho bisogno di un po di alcool.
Mi dirigo nell'enorme cucina mentre le scene di qualche minuto fa girano nella mia testa come se fossero un tornado.
Capisco e comprendo il ragionamento di Steve ma non posso permettermi di stare in questo stato quando c'è una battaglia in corso.
Il liquido bianco scorre veloce in gola e subito mi sento meglio mentre serro il pugno e con forza lo fermo sul tavolo proprio vicino al bicchiere.
"Potrei averne un po? " Sento dire e subito alzando lo sguardo vedo di nuovo lei. Questa volta aveva uno sguardo preoccupato.
"Certo" dico versandole un bicchiere e versandone un po anche per me.
Mentre le passo il bicchiere lei mi sorride e mi domanda "Cosa c'è che non va Nat?".
Cosa c'è che non va? Cosa c'è che non va?!?!?!
Non va il fatto che vorrei proteggerti da un mondo che ti ha devastata completamente. Non va il fatto che sento per te qualcosa che non posso permettermi il privilegio di provare. Non va il fatto che vorrei alleviare i tuoi dolori, vorrei far in modo che i tuoi incubi non vincano su di te, vorrei che i tuoi occhi guardassero solo me. Si dannazione vorrei che guardassi solo me, che sorridessi solo a me.
"Io sto bene Wanda, perché questa domanda?" dico bevendo.
"Non mentirmi, non costringermi ad usare i miei poteri su di te Nat" dice avvicinandosi. "Sei diversa, i tuoi occhi sono diversi" continua.
"Davvero pensi a me in un momento come questo?" dico alzando il sopracciglio.
"Ti penso sempre" mi risponde secca e decisa.
Non so cosa dire. Dannazione cosa mi succede!? Natasha Romanoff riprenditi!

I suoi occhi, lei che si avvicina, io che non riesco a muovermi.

Salve a tutti, spero che questa storia possa piacervi. Spero di riuscire a gestirla e continuarla per un bel po.
Perdonate eventuali errori.
Ci tengo molto a sapere la vostra opinione.
Un bacio, F.

La mia giacca ~ Natasha Romanoff e Wanda MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora