-I-

19 0 0
                                    

La sveglia suona incessantemente, allungo la mano per spegnerla ma come capita tutte le mattine al posto di stoppare quell'orribile canzoncina, faccio soltanto danni facendo rovesciare la bottiglia d'acqua rigorosamente senza tappo ,sul pavimento;

-cazzo- impreco alzandomi goffamente dal letto

appena i miei piedi entrano in contrasto col pavimento freddo, un brivido mi corre lungo la schiena, non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio, immagino già le occhiaie che toccano terra

-Asia sei sveglia?!- la persona che ha appena urlato il mio nome dal piano di sotto è mia mamma Cassandra, mentre io come avete potuto notare sono Asia, sono al quarto anno di liceo

-si luce dei miei occhi!- urlo a mia volta ancora mezza stordita, oggi dovrebbe essere un giorno "speciale" per mamma , ma di certo non per me, dobbiamo trasferirci a Los Angeles , ovvio è molto meglio di Londra ci mancherebbe altro, se non fosse per il fatto che dobbiamo andare a convivere col suo nuovo compagno non ricordo nemmeno come si chiama Joseph, o forse Joe, diciamo che non mi interessa più di tanto. Dopo cinque minuti passati a contemplare la parete di scatoloni dinanzi a me, decido di andare a farmi una doccia veloce. Mentre sto per uscire dal bagno ,quasi non mi scontro con mia mamma che va di tutta fretta per ogni angolo della casa assicurandosi che abbia preso tutto ,senza scordare nulla. Torno in camera per vestirmi ed i fortunati di oggi sono un paio di jeans super larghi neri con gli strappi, un dolcevita a collo alto zebrato, e le mie amatissime vans Platform, mi avvicino alla specchiera tentando di sciogliere la matassa di capelli corvini che dovevano essere un tuppo, ma nella notte si sono solo annodati, dopo tanta fatica e dolore riesco a sciogliere i nodi, mascara, eyeliner forse un po' troppo, massì chi se ne frega, più eyeliner c'è più figa mi sento, finisco di truccarmi, e prendo il telefono riposto sul comodino ,notando che sono in un leggerissimo ritardo , come al solito del resto

-Asia hai finito!? è tardi , dobbiamo correre in aeroporto!- raccolgo le ultime cose e le butto nello zaino , e raggiungo quella pazza di mamma al piano di sotto

-non abbiamo nemmeno il tempo di fare colazione?- domando con occhi dolci, sperando di convincerla a fermarci in qualche bar

-assolutamente no, signorinella, è tardi tra nemmeno un'ora e mezza abbiamo l'aereo, penserai a fare colazione una volta arrivate- prende la borsa e il restante delle valigie da riporre in macchina, ed io la seguo a mia volta chiudendo la porta alle mie spalle, e dando un ultimo saluto a quella che era stata la mia casa per ben 17 anni , con sguardo malinconico mi siedo in macchina

-vedrai che amerai Los Angeles- esclama tutta contenta Cassandra mettendo il moto l'auto

-su quello non si discute, almeno John è simpatico?

-Josh , e si ti piacerà ,posso assicurartelo, e invece Cole non so com'è- ah ok , perf-

-scusa ,chi sarebbe Cole?- mi giro e la osservo attentamente, mentre i suoi occhi sono puntati sulla strada

-ah non te l'ho detto?- ma in che senso scusa

-dirmi cosa?-

-ha un figlio della tua età- ok Asia, questa è una novità

-c'è qualcosa che non va?- vedo che rivolge lo sguardo sul mio volto

- beh mammina dolce e cara, non pensavo di dover dividere casa con un tipo-

-suvvia che vuoi che sia, è un solo un ragazzo-

-solo un ragazzo? io con quel tipo ci devo convivere, spera per te che non sia uno di quei classici palloni gonfiati-

-va bene va bene, mi assumo le mie responsabilità- esclama ridacchiando, e con quest'ultima frase si conclude la "fantastica gita in macchina, verso la mia nuova vita, o meglio dire rottura di palle"

Usciamo dalla macchina, prendiamo i bagagli, e ci dirigiamo all'entrata

E quindi eccoti qui Asia, su un aereo diretto per Los Angeles , diretto verso una nuova vita, chissà come deve essere vivere là, immagino faccia caldo, solo che non ho molte robe estive, vabbè vado a fare shopping, e nel mentre mi rincoglionisco sola sola con lo stomaco vuoto ,e mia mamma di canto che sfoglia riviste, piano piano chiudo gli occhi, lasciandomi trasportare dal senso di sonno...

Miss.sfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora