CAPITOLO#14

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I am coming home now, I need your comfortFrom this moment
From this moment
You will never be alone
We're bound together
Now and forever
The loneliness has gone

(Muse)


È mattina presto. 

Anche oggi, come ieri, la temperatura è mite e la giornata si preannuncia una dolce anticipazione della primavera. 

Sono seduta sul mio balcone, incastonato tra le tegole, a contemplare il volo dei gabbiani sopra i tetti e le parabole che disegnano nel cielo azzurro. Il pennacchio della Mole luccica spavaldo nel primo sole.

Non riesco a togliermi dalla faccia un'espressione ebete e trasognata che per fortuna Sabrina non ha ancora visto, se no mi prenderebbe in giro vita natural durante.

Io e Joe siamo stati insieme fino all'alba e ci siamo lasciati qualche ora fa appena.

Io non sono ancora riuscita ad andare a dormire. 

Ho fin paura che se lo faccio, quando mi sveglierò scoprirò che è stato soltanto un sogno fuggevole. Perciò scrivo qualche riga ogni tanto sul mio taccuino, cercando di fermare le impressioni, per non dimenticarle.

Avvoltolata in un bozzo di coperte, rimango sospesa nella mia bolla di candida felicità finché mi riscuote il suono acuto e allarmante delle sirene di ambulanza e polizia. 

Mi affaccio per guardare cosa sta succedendo giù in strada, ma di qualunque cosa si tratti io mi trovo sul lato sbagliato per vederla.

Di sotto, nel quartiere c'è uno strano senso di immobilità, una sorta di silenzio stridente, come se tutti gli abitanti della Vanchiglietta, tra i due fiumi, stessero trattenendo il fiato e nello stesso tempo piangendo.

Spalanco gli occhi. 

Il mio senso di ragno pizzica.

Il giornalismo è fatto di intuizioni, di sensazioni, di presagi, perfino. 

Mi libero delle coperte, infilo al volo le scarpe e mi precipito per strada. 

Normalmente avrei bisogno di un caffè triplo anche solo per deambulare figuriamoci per correre, ma oggi ho in circolo un'adrenalina speciale. 

L'Effetto Joe. 

E adesso anche il richiamo selvaggio di una notizia.

Seguo il rumore delle sirene e in breve tempo arrivo in corso San Maurizio, pochi metri dopo la casa di Leonardo, il mio flirt autunnale. 

Penso a lui di sfuggita mentre supero il suo portone e rivivo la cocente umiliazione che mi ha inferto con tanta nonchalanche

Ma in fondo non ce l'ho mai avuta con lui né con la sua amica frizzante. 

Semmai con me stessa, chissà poi perché. 

Semplicemente non ha funzionato tra di noi. 

E adesso che ho conosciuto Joe capisco bene il motivo. Anche se non ho idea di cosa ci riservi il futuro, so per certo che per lui sono disposta a mettermi davvero in gioco e lo so di già per una forma di istinto tutta mia, da giornalista che scova una fonte attendibile.

Un nutrito numero di persone ha formato una piccola folla intorno al nucleo compatto di polizia, carabinieri e Croce Rossa che attorniano una sagoma coperta da un sacco nero.

Un cadavere?

È impossibile dal basso capirci qualcosa. 

Provo a fare qualche domanda alle persone radunate intorno a me ma ricavo solo frammentarie e contraddittorie informazioni. 

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