Prologo

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Quando la guardo, di certo non vedo in lei una sconosciuta, ma non
avrei mai pensato che sarei arrivato a tanto pur di averla.
Non mi pento di quello che ho fatto, sono stato egoista, ne sono con-
sapevole, ma lo rifarei lo stesso, altre cento volte o anche di più, qualora
fosse necessario.
Mi avvicino al tavolo a piccoli passi e, una volta raccolta la mia macchi-
na fotografica, esco fuori, in terrazza, mentre mi sento intrappolato in una
serie di azioni che hanno il sapore del solito déjà-vu.
Lei mi aspetta lì, in un angolo, con un sorriso forzato stampato in faccia.
È immobile, a tratti impassibile, e io mi diverto a fingere che non sia così.
Impugno la macchina fotografica e le scatto una foto, per l'ennesima volta.
Non me ne pento, sono sicuro che chiunque avrebbe fatto la stessa
identica cosa al mio posto.

Il filo dell'eterno ritorno (Estratto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora