Capitolo 2:

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Era così noioso fare quella vita fino a che un giorno papà mi portò a lavoro ma fu un gran disastro...

Papà:"dai Martina sbrigati se vuoi venire con me a lavoro ho una riunione tra 25 minuti esatti"

Io:"Ho capito non c'è bisogno che lo ripeti venti volte sono qui!"

Arrivammo al suo ufficio e mi condusse in una sala e se ne andò dandomi un bacino sulla guancia dicendo :"devo andare non muoverti"
Gli feci un cenno ma appena se ne andò ruppi senza farlo apposta una foto di papà e cercai di raccogliere i vetri ma battei la testa contro la libreria che mi cadde addosso, allora cercai di scastrarmi, ma, per farlo mi aggrappai al davanzale che cadde sulla scrivania e la ruppe e come se non bastasse tutti i fogli si sparpagliarono  per la stanza. 
Quando arrivò papà era intento ad uccidermi ma bastò la sgridata della sua segretaria, anche se non fu molto dura.
Ritornata a casa feci una doccia e dopo la lezione di scherma andai a cenare...Blha...Che schifo mangiare le lumache per cena preferirei un risotto ai funghi.
Andai a dormire e il mattino dopo papà mi portò di nuovo a lavoro con lui e lì feci conoscenza con Emilio un ragazzo alto con i capelli neri gli occhi neri e una carnagione non troppo chiara.

Emilio:"Buongiorno lei è la figlia del nostro capo il signore Robert Lorati?"(il nome di mio papà)

Io:"Sì, perché?Ha chiesto di me?"

Emilio:"Ho no,era per conoscerla"

Mi guardo con degli ochhi sicuri fissi su di me come se mi stesse esaminando.
Il tutto finì  quando papà mi trascinò nel suo ufficio per chiedermi alcune cose e arrivati a casa non cenai ma andai subito a dormire per la stanchezza  continuando a ripensare a Emilio e ai suoi occhi sicuri di se.
Spero vi sia piaciuto e scusate per gl' errori

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2015 ⏰

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