Me and the Devil

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And I said, "Hello Satan,

I believe it is time to go".

Me and the devil, walking side by side.


Se potessi tornare indietro e rivivere un istante, quale sarebbe?
Se potessi modificare il passato, cosa avrei cambiato?
Niente.
Non avrei potuto cambiare niente.
Tutto è andato come doveva, ogni cosa è al suo posto, io agisco liberamente.
Inesorabile avanzo verso il mio destino. Questo, questo è il mio destino.
L'ho scelto io.
Ma avrei potuto avere un'altra opzione?
Cos'altro potevo fare?
Davvero io... devo trasformarmi in ciò che ho sempre schifato?
Che cosa sono?
Un uomo, un gigante?
Un genocida, un santo?
Un eroe, un villano?
Un amico o un traditore?
Posso essere entrambe le cose?
Come... come faccio a schiacciare tutte quelle vite umane.
Come posso togliere il diritto di esistere a quel ragazzo, a suo fratello, a quei bambini.
Come posso avanzare con questa consapevolezza. Come faccio a non impazzire.
Come sei riuscito, Reiner, a scindere la personalità?
Merda, per me è impossibile. Sono cosciente di entrambe le mie parti.
Come faccio a tornare dagli altri. Non posso più stare in mezzo a loro.
Sono il demone dell'isola.
Il nemico dell'umanità.
Sono il ragazzo che bramava la libertà più di ogni altra cosa al mondo.
Un bambino a cui è stata sottratta la famiglia troppo velocemente.
Sono il processo di innesco di tutto questo. L'uomo che si è sacrificato per dare un nuovo mondo ai suoi amici. Ad Armin, a Mikasa.
Guardo di fronte a me questa distesa di oceano. Visualizzo già i colossali avanzare per radere tutto al suolo.
Non posso diventare questo.
Cosa diamine ho creato.
Di quale potere sono venuto in possesso... lo volevo così tanto per poter cambiare le sorti della storia, ma adesso me ne pento.
Cosa sto dicendo.
Se non lo faccio io, chi lo farà?
Se non lo fai tu, stupido idiota, come faranno i tuoi amici a sopravvivere?
Vorresti davvero mollare tutto ciò a qualcun altro, condannarlo in questo modo?
No, cazzo, no!
Sono l'unico a poterlo fare. L'unico.
Il solo.
Non posso coinvolgere nessun altro.
Di nuovo la nausea.
Non vedo l'ora di morire e vedere la fine di tutto questo.
Mikasa... non attendo altro che il tuo gesto a me sconosciuto, ma che porterà Ymir a eliminare il potere dei giganti e dare riposo alla mia testa e al mio animo.
Mikasa.
Perché ti ostini a starmi dietro, a osservarmi. Lo vedo che lo fai.
Smettila, ti prego.
Come puoi guardarmi con quell'espressione accogliente, se solo sapessi quello che ho fatto. Quello che farò.

<< Mangialo anche tu, Eren >>.

Riesci a darmi tratti di normalità in questo flusso ininterrotto di pensieri asfissianti. Così ignara di tutto. Hai l'espressione pura di chi assaggia per la prima volta qualcosa di squisito.
Ti invidio.
Mi ricordi quando eri bambina e mangiasti i biscotti alla cannella della mamma; era solo da una settimana che stavi con noi ma quei semplici dolci appena sfornati ti fecero sorridere nella stessa maniera di adesso. Incornici così raramente il tuo volto di gioia che è un vero peccato non vedere più spesso il tuo sorriso.
Il mondo è stato così crudele con te, con noi.
Io sono stato crudele nei tuoi confronti.
Tu, invece, mi hai salvato più volte, consolato, appoggiato. Se non sorridi è anche per colpa mia: non riesci a darti pace, ti preoccupi, cerchi di aiutarmi, ma io te lo impedisco. Devo allontanarti per sempre da me. Devi dimenticarmi e devo trovare il modo di fartelo fare.

<< E' un gelato? >>.
<< Lo conoscevi già? >>.
Sembri sorpresa.
<< Ho già avuto modo di provarlo nei ricordi di mio padre. E' un privilegio che gli Eldiani potevano concedersi solo di rado >>.
Ora rifletto, guardandomi attorno: << Il mondo esterno... è davvero sconfinato >>.
Talmente sconfinato che dopo il mio passaggio non rimarrà nulla.
Ma voi ricostruirete tutto, lo so. Riuscirete a ridare vita a un mondo di pace e prosperità.
Senza di me.
Senza di me...


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