All I need

Capitolo I

Era un giorno di pioggia, e come di routine me ne stavo seduta sulla scrivania, immersa completamente nella lettura di un romanzo d’amore, un amore passionale. Mentre leggevo, pensavo a quanto fosse fortunata la protagonista ad avere un uomo così affascinate, sensuale e gentile nello stesso tempo. Arriva la scena in cui cominciano a baciarsi, in modo appassionato. La donna adagia le labbra fredde e sottili sulle sue, calde e carnose; si spogliano, e…Tum! Tum! Tum! Mia mamma bussa alla porta della camera. Io sobbalzo dallo spavento, chiudo il libro con una velocità paragonabile a quella d’un batter d’occhio, lo scaravento sul letto e mi ricompongo.
“Dafne, metti a posto la camera, subito!” mi dice con voce minacciosa e stressata di ripetere sempre le stesse cose, ogni santo giorno. “Ok mamma” le rispondo con un tono frustrato. Nel frattempo mi arriva un messaggio da mia zia, dove mi chiede di andare a votare in un sondaggio un gruppo musicale, chiamato “BTS”. Subito il nome mi risuonò familiare, e presa dalla curiosità, andai a fare delle ricerche. Lessi che si trattava di un gruppo sud-coreano, formatosi nella città di Seoul nel lontano 2013, quando ero ancora un’innocente ragazza (più o meno); capii anche che tutti i fan venivano chiamati “army”, in quanto il nome BTS è un’abbreviazione di BANGTAN BOYS che significa “ragazzi anti-proiettile”, e quindi rappresenterebbero le armi da guerra con cui la boy band si protegge. Mi ricordai allora che nel 2015, una mia amica mi parlò di loro, e io le dissi che non mi interessavano più di tanto, poiché la musica k-pop non era nel mio stile. Mi sbagliavo. Rimasi infatti colpita dall’incredibile, stupefacente voce di quei ragazzi, per di più giovanissimi. Pian piano incominciai ad apprezzare moltissimo le loro canzoni, anche se difficili da imparare, visto che la maggior parte dei testi sono scritti in coreano. A mia mamma non dissi nulla. Questa mia scoperta rimase segreta per qualche tempo…

1 settimana dopo
Sapevo che la sveglia sarebbe suonata a momenti. Fissavo il soffitto ancora scioccata ma allo stesso tempo felice della scoperta della nuova band. La mia testa era confusa, non sapevo come prendere la cosa.
Bip! Bip! Bip!
Ecco la sveglia che mi trapana un orecchio. Scendo frettolosamente dal letto, mi preparo mettendomi vestiti scelti completamente a caso, faccio colazione, e prima di andare a scuola, decido di fare qualche altra ricerca.
“Alexandra, che stai facendo? Non vai a scuola” disse mia mamma palesandosi in camera mia.
“S-si, ora vado, dovevo fare una ricerca.”
“Che ricerca? Non l’hai fatta ieri?”
Decisi di dirgli della mia scoperta.
“La scorsa settimana Sara mi ha mandato un messaggio, chiedendomi se potevo votare una band sud-coreana...” spiegai con goccioline di sudore che mi scendevano dalla fronte, e con la voce tremolante, mentre stranamente mi guardava con aria non molto sorpresa “allora ho deciso di fare delle ricerche per curiosità e...”
“Ah si te ne volevo parlare. Li conosco da qualche mese, me ne ha parlato. Sono veramente fantastici? Per caso ti piacciono?”
Ero letteralmente sconvolta. Non potevo crederci. Mia mamma ed io fin dai tempi dei tempi, siamo molto legate, abbiamo un rapporto bellissimo, in quanto condividiamo molte passioni, molti passatempi e litighiamo solo in ambiti scolastici. E la cosa non mi stupisce affatto. Ero super eccitata, e emanavo gioia da tutti i pori!
“Veramente? Si si mi piacciono, ma come mai non lo hai detto subito?”
“Non volevo farti distrarre dai tuoi impegni, visto che ultimamente hai un po’ di difficoltà, ma visto che ora lo sai…ben venga!”
Saltavo dalla felicità, anche se un po’ ero frustata: odio quando mia mamma mi nasconde le cose.
Da quel giorno la mia vita ha cominciato a cambiare, perché ho incominciato a voler a tutti i costi realizzare i miei sogni; è diventata stupenda, meravigliosa. Sono accadute moltissime cose, che molti crederanno surreali o impossibili, ma in realtà sono avvenute, e tutto questo grazie a mia mamma e a mia zia Sara. Se non fosse stato per loro, ad oggi non sarei mai arrivata a quella che sono, o meglio, a quello che siamo!
Dunque comincerò ora a raccontarvi tutto dall’inizio…