Quando è Per Sempre

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Passano due giorni dalla conversazione con Malphas.

Due giorni da quando la consapevolezza di morire mi lascia ogni volta senza fiato.

Ho sempre lottato contro la morte, sin da bambina quando barattavo le mie vecchie sciarpe con del pane. Quando rubavo ai ricchi Mercanti dell' Oceano Straniero per poi comprare da mangiare o dei vestiti più spessi per non congelare. Quando dopo la morte dei miei genitori e la dipartita di mia sorella Clarissa coltivavo l'orto lasciato da mia madre  per poter mangiare qualcosa e non andare a letto a digiuno perché avevo paura di non alzarmi più la mattina seguente.

Perché avevo paura di morire. Ogni giorno.

Poi Adamantis mi ha donato tutto ciò che prima ottenevo solo lottando con unghie e denti.

Però non ho mai dimenticato quella paura. Quella paura viscerale che ti paralizza.

E ora dopo quasi un anno quella paura ritorna ma questa volta con una consapevolezza incessante. Perché questa paura è razionale, perché la possibilità di morire è quasi assicurata. E io so cosa si prova a morire e per questo ne sono terrorizzata.

Esco dalla doccia e mi cambio indossando pantaloni cargo neri e un dolcevita del medesimo colore. Mi faccio una coda alta usando il nastro azzurro che apparteneva a mia madre. Osservo gli stivali neri ricordando per un attimo quelli che usavo a Ravenshore, bucati e usurati dal tempo. Ricordo il fango ghiacciato che penetrava nei buchi e i miei piedi freddi e rigidi.

Scuoto la testa e mi alzo con un sospiro. Oggi devo ritornare ad Adamantis per organizzare un piano di attacco con la mia Unione Suprema.

Mi fa così strano pensarlo, prima ero solo un peso, una persona da proteggere, una spina nel fianco. Ora invece posso difendermi e posso difendere anche loro.

Non sono più impotente.

L'incontro è fissato per questa sera e durate la giornata ho già un impegno.

Devo allenarmi con Malphas. Yalis, la pantera parlante, ieri mi ha comunicato che nonostante le avversità l'allenamento non può essere trascurato.

Così non ho avuto altra scelta.

Esco dalla camera percorrendo i corridoi avvolti in un silenzio inquietante. Scendo le scale e vado dritta al giardino senza lasciarmi prendere dal panico.

Malphas è appoggiato all'arco di pietra che delimita la casa dal giardino e mi da le spalle. Dalla postura rigida capisco che è in tensione, ho una stretta al cuore ma la ignoro.

Si volta prima che io possa annunciare la mia presenza, ovviamente lui mi ha avvertita prima.

-Buongiorno- afferma in modo pacato osservandomi con uno sguardo indecifrabile.

Mi schiarisco la voce -Buongiorno-lo guardo solo di sfuggita prima di posare gli occhi sugli alberi in lontananza.

Vigliacca.

-Vieni andiamo- mormora iniziando ad incamminarsi verso uno spazio più ampio.

Lo seguo senza proferire parola con il cuore a mille. Mi tremano le mani e i miei pensieri continuano a ritornare alla conversazione di due giorni fa, al suo sguardo triste e sofferente e alle sue parole cariche di emozione.

-Oggi ti insegnerò ad attaccare, è utile che impari a centrare il tuo potere su un obiettivo-

Parla lentamente e con tono monocorde. È stanco, è evidente. Come se non avesse riposato per niente in questi giorni.

-L'energia che scorre nelle tue vene è sia luce sia tenebra. Puoi controllare le ombre così come puoi controllare la luce. Sta a te decidere cosa usare e contro chi. Le ombre sono quelle più facili da richiamare poiché il mio potere è quello di Lilith provengono da lì, quindi prevalgono certamente. La luce invece è un potere diverso ma fa parte di te così come gli altri ed è l'arma più significativa contro gli Oscuri e i mostri di Lilith- si ferma in mezzo al prato cobalto e mi guarda -Oggi ci concentreremo sulle ombre-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30, 2021 ⏰

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Unione Suprema 2 -The Dark Crow and the Phoenix of Light-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora