Alison: "desidera altro?" chiesi al ragazzo
Tyler: "conoscerla, mi piacerebbe molto" disse sorridendo e un po' imbarazzatoPOV'S DAVID
Erano le 10:00 di mattina e mi svegliai preoccupato per Alison, ieri era davvero ubriaca, non l'avevo mai vista così, stava passando un brutto periodo. Decisi di andarla a trovare sul posto di lavoro, non avendo il suo numero. Mi preparai e mi misi in macchina. Arrivai al locale e vidi Alison parlare con un ragazzo, ero troppo infastidito, non ne capivo il motivo, io e lei non eravamo nulla, perché mi dava fastidio?
Mi misi seduto al lato del bancone e aspettai che finissero di parlare.Passarono 10 minuti e vidi Alison avvicinarsi a me.
POV'S ALISON
Non appena finii di parlare con quel ragazzo al bancone, ripresi a lavorare e mi accorsi che David era lì, così mi avvicinai.
Alison: "ei ciao, sei qui per ordinare?"
David: "si, una birra per favore"
Alison: "tieni, ecco a te" dissi mentre gli porgevo il boccale di birra ancora ricoperta dalla schiuma
David: "come stai?"
Alison: "emh meglio, comunque scusa per ieri" dissi mentre continuavo a pulire il bancone
David: "tranquilla, non mi è pesato aiutarti"
Alison: "vuoi altro?"
David: "no, grazie, sono apposto"
Alison: "va bene, allora io torno a lavoro, ci vediamo"
David: "ciao ciao mocciosetta"Che urto che mi dava quel nomignolo ridicolo che mi aveva dato, decisi di non pensarci e continuai a lavorare.
Avevo appena finito il mio turno, così tolsi la divisa, andai da Jake per prendere la paga giornaliera, salutai i miei colleghi e ritornai a casa.
Una volta arrivata iniziò il solito loop a cui ormai non facevo più caso, divano, birre e sigarette, il dolore che provavo ogni volta che varcavo la soglia di quella fottuta casa non riuscivo a spiegarlo, era qualcosa di straziante, qualcosa che non riuscivo a controllare, era così e io cercavo in tutti i modi di non pensare alla vita di merda che stavo conducendo, ma era più forte di qualsiasi altro pensiero che viveva in quella gabbia che ormai era solo immersa nel buio e nel dolore e che prima invece era la mente di una ragazzina spensierata e con tanti sogni da realizzare. Adesso dovevo mettere la testa a posto e ricominciare a vivere.
Decisi di ripulire tutta la casa e poi andare a dormire.
La mattina dopo mi svegliai alle 14, era il mio giorno di riposo, una volta sveglia mi infilai in doccia e mi preparai per fare una passeggiata.
Uscita di casa mi recai al solito parco dove giocavo da bambina e non appena mi girai notai un volto familiare, capii subito chi era.
Arianna: "ei ciao" mi guardò sorridente
Alison: "ciao" ero sorpresa di vederla, non ci sentivamo da almeno 6 mesi, non avevo intenzione di angosciarla con i miei problemi e tanto meno a lei importava aiutarmi
Arianna: "come stai?"
Alison: "bene tu?"
Arianna: "tutto bene" mi guardò da testa a piedi "senti Alison mi dispiace per come mi sono comportata in questi ultimi mesi"
Alison: "tranquilla può succedere"
Arianna: "no non doveva accadere"
Alison: "Arianna davvero non importa"
Arianna: "Sta sera vieni ad una festa con me?" mi guardò con il suo solito sguardo che ormai non vedevo più da molto tempo, quello che riusciva a tirami su di moraleAlison: "d'accordo" sorrisi al suo invito, ero felice di averla rivista e no, non mi dimenticai di come si era comportata, lo feci solo per me, per uscire dalla gabbia e per liberare la mia mente dal buio che la circondava
Arianna: "perfetto alle 23 sono da te"
Alison: "a sta sera allora* mi allontanai e tornai a casaPassai l'intera giornata a dare una sistemata in giro, la casa era un completo disastro, non era mai stata in tali condizioni, la nonna ci teneva tantissimo a farla brillare, io però non ne avevo il tempo perciò mi adattavo come potevo
Erano circa le 21:30, finii di sistemare e mi infilai dentro la doccia, una volta uscita asciugai i capelli con il phone facendo delle leggere onde e mi truccai un po'. Misi un tubino nero, aderente è molto corto che delineava notevolmente le mie forme e dei semplici tacchi neri.
Si fecero le 22:30 perciò andai fuori a fumare nel frattempo che aspettavo Arianna. Mi persi nei miei pensieri e continuai a pensare solo ad una persona, no, non potevo pensare proprio a lui, doveva uscire della mia testa il prima possibile, David era l'ultimo problema che ci voleva in questo momento. Era stato molto dolce con me e non lo era mai stato prima di quella sera passata insieme, feci una figura di merda, ubriaca davanti ad un ragazzo con cui non avevo nessun tipo di legame, se non conoscerlo per il semplice motivo che fino a poco tempo prima era il fidanzato della ex migliore amica.
I miei pensieri vennero interrotti da una chiamata di Arianna.
Risposi.
Alison: "Ei Ari dimmi" le risposi mentre spegnevo la sigaretta ormai finita
Arianna: "10 minuti e sono lì da te" mi disse mentre sentii sbattere il portone di casa