la bambina che nessuno voleva, la macabra storia di Rose Pizem

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Rose Pizem nacque a parigi nel 2004, da una coppia di giovani genitori non ancora ventenne, e durante i suoi 4 anni di vita, subì numerose esperienze traumatiche. la piccola era figlia di Marie e di benjamin, 2 ragazzi di origini israeliane nazionalizzati in francia. quando la piccola compì il suo primo compleanno, i genitori la portarono per la prima volta in israele, è proprio in quell'occasione che benjamin presentò sua figlia e sua moglia al suo padre, Ronny Ron. i 3 passarono diversi mesi in israele e quando arrivò il momento di ripartire per la francia, Marie confessò una sconcertante verità a benjamin, ovvero quello di non voler più ritornare con lui in francia poiché innamorata di suo padre Ron. a quel punto dopo un'accesa discussione benjamin decise di ritornare a casa con sua figlia Rose, che non potendo occupare a tempo pieno, per via dei suoi impegni lavorativi, fu affidata periodicamente agli assistenti sociali. passarono alcuni anni durante i quali Marie e Ronny ebbero una figlia ma nonostante ciò, i 2 non si sposarono mai. vissero prima a modine poi a netanya, lei si occupava per lo più di faccende domestiche, mentre Ronny lavorò per un breve periodo di tempo come autista di camion, ma perse il lavoro diventando disoccupato. poco tempo dopo Marie, scoprì che la piccola rose era stata ricoverata in francia, perché soffriva di problemi comportamentali, causati da abusi e dalla negligenza di suo padre. così decise di avviare un processo legale per poter ottenere l'assegnazione di sua figlia. le procedure legali costarono a Marie e a Ronny, migliaia di euro e furono costretti a vendere la loro casa per potersi pagare il procedimento giudiziario. alla fine, dopo tante battaglie legali, i 2 riuscirono a ottenere l'affidamento, ma, proprio quando tutto sembrava proseguire per il verso giusto, quando finalmente il sogno di Marie sembrava concretizzarsi, ecco che l'armonia famigliare tanto sperata si rilevò essere un'effimera illusione. a causa della negligenza del padre, e per vie di molteplici abusi che aveva sopportato, la piccola rose soffriva di problemi linguistici e comportamentali. fin da subito rose manifestò la sua disperazione al vivere in quella famiglia, aveva difficoltà nel relazionarsi con sua madre e il nonno, che per lei ormai erano 2 estranei. così la coppia cominciò a presto a pensare ad una soluzione che arrivò. affidarono la bambina alla madre di Ronny vivienne yakov, che abitava a netanya. vivienne per un lungo periodo si prese cura della piccola Rose, trattandola al pari di una figlia, e dandole le giuste attenzioni e cure che necessita. ovviamente, per un'anziana occuparsi di una bambina così piccola, che richiede molto impegno e sacrificio, non è sostenibile per una donna di una certa età. furono molti i tentativi di vivienne nel contattare suo figlio Ronny finchè trovasse una soluzione, per migliorare la vita della piccola, ma i tentativi furono vani. e questo ebbe come risultato un progressivo deterioramento della loro relazione. il 12 maggio del 2008 dopo l'ennesima richiesta di vivienne, Ronny perse le staffe e preso da una crisi di collera si recò a casa di sua madre per prelevare la bambina, fu da allora che vivienne non ebbe più notizie di Rose. passarono 3 lunghi mesi, e vivienne non ricevendo notizie della piccola decise di chiedere aiuto al consiglio nazionale per i bambini, che a sua volta recapitò la lettera della donna alla polizia. vivienne venne interrogata e dichiarò di non aver mai denunciato l'accaduto alla polizia, perché aveva paura che suo figlio non l'avrebbe presa nel migliore dei modi, e disse di aver paura di una sua violenta reazione. nei giorni successivi l'interrogatorio, le indagini proseguirono ininterrottamente, senza sosta per ritrovare la bambina, nel frattempo Ronny e Marie furono messi in custodia cautelare. solo dopo estenuanti interrogatori finalmente Ronny iniziò a rilevare una sconcertante verità. un giorno di qualche mese prima la scomparsa della piccola Ronny, portò suo figlio a rosa e mangiavano un gelato, i bambini erano entusiasti e felici, era una splendida giornata, è tutto procedette per il verso giusto, ma nessuno avrebbe mai immaginato che quel giorno si sarebbe concluso nei peggiori dei modi.

durante il rientro a casa, lungo un tratto stradale che scorre lungo il fiume di Yarkon, la piccola rose iniziò a non comportarsi bene, scoppiò in un incessante pianto, urlando e saltando nell'automobile, senza un apparente motivo. a quel punto Ronny perse la pazienza è guidato da una rabbia di quelle primordiali, dove solo l'istinto regna sovrano, diede uno ceffone alla piccola rose che cadde tra i sedili dell'auto, priva di vita. Ronny tentò una disperata rianimazione, ma ormai per la bambina non c'era più niente da fare. preso dal panico e dalla disperazione, infilò il corpo in un borsone gettandolo nel fiume. il recupero del corpo fu difficile per via delle acqua torbide. alla fine del processo la madre di ross fu condannata solo 4 anni mentre al suo nonno, diedero il carcere a vita

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