One

32 3 23
                                    


La stanza era silenziosa, in contrasto con il vociare che riempiva il corridoio e l'intero regno. Tutto ciò che poteva essere decorato era stato fatto. I coralli brillavano sulle rocce e le alghe e fiori coloravano i fondali marini, muovendosi seguendo il ritmo delle acque come prati fioriti mossi dal vento in superficie. I raggi del sole che arrivavano fino in profondità regalavano un naturale gioco di luci ed ombre che portava l'oceano ad essere una grande chiazza di varie tonalità di azzurro, verde e bianco. Varie specie di pesci, di vari colori e grandezze, si muovevano in gruppi fra le strade del regno, disperdendosi nel momento in cui un ostacolo si trovava sulla loro strada, per poi ricomporsi subito dopo. I bambini ridacchiavano a quel gesto, trovando divertente l'essere circondati da quelle creature che solleticavano loro la pelle nel loro passaggio. Di tanto in tanto provavano a seguirli, venendo poi costretti a lasciarli andare nel momento in cui questi raggiungevano i confini del regno. A loro non era permesso superarli. Persino gli adulti erano restii ad allontanarsi così tanto, se non per motivi di necessità. Musiche e risate riempivano l'aria intorno al popolo. In quella giornata così importante tutti erano agghindati per il meglio.

Non capitava in fondo tutti i giorni che il principe primogenito si sposasse ed ereditasse il trono nello stesso giorno.

Era ormai diverso tempo che re Tritone aveva deciso di abdicare in favore del suo primogenito, sicuro che la sua giovane età, la sua solarità e la sua disponibilità sarebbe stati più utili al regno rispetto ormai alla sua veneranda età, perciò nel momento in cui il suo primogenito gli comunicò di aver accettato la proposta di quel tritone che tanto apprezzava lui stesso pensò che non ci sarebbe stato giorno migliore per passare il suo trono. Il figlio per diversi anni gli era stato accanto nei suoi impegni da sovrano, perciò il re non aveva alcun dubbio sul fatto che sarebbe stato un ottimo re. Sul suo carattere accesso non poteva dire nulla, poiché nel ragazzo rivedeva sé stesso in giovane età. Il peso della corona e le responsabilità lo avevano aiutato a divenire più saggio, anche se non avevano cancellato il suo temperamento caldo. Era sicuro che sarebbe stato così anche per lui, e il suo futuro marito lo avrebbe aiutato donandogli il suo appoggio.

Camminando lungo i corridoi del castello, con lo sguardo rivoltò verso la città sotto di loro, re Tritone non aveva nessun rimpianto. Poteva dire a sé stesso di aver governato bene nei lunghissimi anni in cui era stato a capo di quel regno, ma sentiva che per lui era arrivato il momento di mettersi da parte. Il dolce e rassicurante sorriso di sua moglie, Ligea, che gli era accanto gli confermò di aver preso la giusta decisione. In quel modo avrebbero avuto più tempo per loro e i loro figli. Non sarebbero stati più un re e la sua regina, ma semplicemente marito e moglie, madre e padre, e si auguravano presto nonno e nonna.

Nella camera da letto dei principi del regno, situata nell'ala interamente a loro dedicata, cinque tritoni si godevano quella tranquillità. Il primogenito, indiscusso protagonista della giornata, era occupato a guardarsi allo specchio in silenzio. Particolare non indifferente data la sua solita indole a parlare più del dovuto, a detta dei suoi fratelli. Changyoon e Haechan, seduti l'uno accanto all'altro, si scambiarono uno sguardo silenzioso, poi tornarono a guardare il fratello maggiore.

<<Baekhyun?>> lo richiamò il maggiore <<Qualcosa non va?>>

Il tritone spostò lo sguardo sul fratello, il principe del Mar Egeo e Terzo principe. Changyoon aveva degli accesi capelli color verde acqua, fra i quali si trovava un delicato diadema argenteo decorato con pietre dello stesso colore. Anche i suoi occhi riflettevano quel colore tanto elegante. La pelle era nivea e su di essa spiccavano le guance e le labbra rosate. Al collo brillava una delicata collana in argento il cui pendente era composto da un diamante verde acqua. Ai bicipiti del ragazzo e ai suoi polsi erano stretti degli spessi bracciali in argento. Dalla sua vita la sua coda era decorata da una sfumatura chiara dello stesso colore dei suoi capelli. Colore che, pian piano che ci si avvicinava alla pinna diveniva sempre più scuro e acceso. E proprio lì, nel delicato passaggio dalla coda alla pinna, vi era avvolto in tre giri un filo di perle anch'esse verde acqua.

Darkest ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora