Capito 3

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Ero arrivata a casa, come sempre era vuota e fredda, dato che mia mamma era morta quando io avevo 6 anni e mio padre era sempre fuori città per lavoro. Appena entrata lanciai lo zaino e mi avviai verso la cucina dato che avevo una fame della madonna.
Pigra com'ero non avevo fatto la spesa quindi non c'era niente da mangiare. Ma vai così Chanel! Chiamai il pizzaiolo amico di famiglia e mi feci fare una pizza con le patatine fritte.
Dopo aver mangiato uscii un po di casa per andare a correre. E indovinate chi avevo incontrato? Lui. Il mio incubo peggiore che correva con le sue 3 troie in mezzo. Lui si accorse di me ma io cambiai strada per andare verso il ruscello dove andavo sempre con mia mamma da piccola. Arrivata lì mi sdraiai, è così calmo questo posto, ci starei tutto il giorno. Appena chiusi gli occhi sentii una voce familiare ma irritante. Lui. Fanculo. Come sempre deve rovinarmi le giornate. Si sdraiò sopra di me facendomi avere dei brividi insoliti, mi piaceva, ma no. Chanel no.
Così mi scossi e lo feci cadere per terra e me ne andai, non feci tempo di fare due passi che mi ritrovai bloccata con lui appiccicato a me, che mi dava baci sul collo. Io lasciavo fare, sbagliando, ma non riuscivo a staccarmi. Mi ritrovai per terra con lui sopra, e dopo tanti baci sul collo, si avvicinò sempre di più alle mie labbra, e quando eravamo labbra contro labbra mi disse 'ti piace, lo so.' E li mi ero svegliata dal mio inconscio. No cazzo di nuovo no. Così gli diedi una bella ginocchiata nelle palle che lo fece capovolgere, mi misi sopra di lui e gli dissi 'e questo ti piace?' E con quelle parole gli diedi un bacio gelato e me ne andai tutta eccentrica per il gesto che avevo appena fatto. Mi ero tolta un peso dalle spalle.
Ora il gioco si capovolgerà. Sarò io quella a divertirsi, a istigarlo e a farlo eccitare.

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