Gatto per magia/ Teen Wolf Fanfiction

2. Controllo

-Qualcuno morirà- mormora seccato Isaac, ma Lydia mormora affranta: -Scott- a quelle parole Isaac rabbrividisce mentre Stiles sussulta ed esce dalla Jeep in meno di un secondo, viene seguito a ruota da Isaac che dice spaventato: -dove vai?- Stiles sbuffa innervosito: -a salvare mio fratello- Isaac si gira confuso verso Lydia che sta scendendo dall'auto mentre spiega seccata: -non sono davvero fratelli- Isaac annuisce confuso mentre si volta verso Stiles e nota che si è allontanato di qualche metro così lo insegue, ma il ragazzo urla innervosito: -non fare la babysitter, Isaac! Vado io, sai quante volte ho salvato voi licantropi, eh? Tante volte, quindi smettetela di pensare che io sia debole perché sono umano! Resta con Lydia qua, se succede qualcosa deve esserci qualcuno fuori- Isaac sta per ribattere ma Lydia lo ferma dicendo serena: -se la sa cavare- "quanto si sbaglia" pensa Stiles, lui è bravo ad escogitare piani infallibili, ma quando si trova a dover reagire in pochi secondi senza sapere cosa fare, si butta...Letteralmente. Di fatti quando Stiles arrivò correndo alla cella ideata per la strega e si trova di fronte i ragazzi immobilizzati e la strega che sta parlando in una lingua arcaica, si paralizza non sapendo cosa dovesse fare, ma sa che deve reagire in pochi secondi. Nota che le mani della donna sono impregnate di sangue, non sa di chi sia finché non nota un ago conficcato nella clavicola di Scott, la rabbia gli monta dentro mentre la strega sta per avvicinare le dita sulla fronte di Scott, probabilmente sta facendo qualche strano rito per uccidere l'amico, così si butta addosso alla strega che di conseguenza appoggia la mano insanguinata sulla faccia di Stiles per cercare di levarselo di dosso; la donna, essendosi distratta, fa cadere il sortilegio che teneva immobilizzati i lupi, così Derek si butta subito sopra la strega per poi buttarla sul muro, era fuori di sé: i suoi occhi scintillano di una rabbia omicida che non lo aveva mai assalito da quando conosceva Scott, senza dare il tempo agli altri di reagire, affonda due artigli nel collo della donna per poi trascinare via un lembo di pelle tagliando la gola della ragazza, che si accascia a terra mentre comincia a rantolare e sputare il sangue denso e scuro che gocciola anche dalla ferita al collo, cerca di stringere la mano attorno alla ferita ma perde molto sangue e in poco tempo perde conoscenza. Scott guarda allibito Derek, non credeva che lo avrebbe fatto, come d'altronde non credeva che Derek perdesse il controllo in quel modo, il lupo si scusa dicendo seccato: -non mi piace essere paralizzato- Scott riesce soltanto a dire affranto: -l'hai uccisa- Derek sbuffa mentre commenta alzando un sopracciglio verso la figura esanime della donna: -mi ha fatto perdere il controllo, potevate fermarmi- Liam si volta verso Stiles che ondeggiando si rialza da terra, Scott si volta verso l'amico e dice teso: -che ti è saltato in mente?- Stiles si asciuga con una manica della maglia la faccia ricoperta dall'impronta di sangue della mano della donna, una volta ripulito risponde sarcastico: -prego per averti salvato la vita, ti vedo molto riconoscente- Scott ribatte furente: -cosa?- Stiles risponde seccato: -stava parlando chissà in quale lingua e ti stava per spalmare addosso il tuo stesso sangue, era un incantesimo- Scott ribatte innervosito: -perché diamine ti sei messo in mezzo? Potevi farti ammazzare! E poi avevamo deciso che se succedeva qualcosa doveva venire Isaac- Stiles ribatte mentre appoggia una mano sul muro accanto a sé per arreggersi, troppo stanco per rimanere in piedi: -quando Lydia urla e dice il nome del tuo migliore amico, l'unica cosa che vuoi fare è aiutare- Scott sospira capendo che Stiles era soltanto preoccupato per lui, così si scioglie e dice con voce piena di riconoscimento e rispetto: -grazie- Derek corruccia le sopracciglia sentendo il cuore dell'umano battere più lentamente del solito, il suo odore è un misto di confusione e malessere, che gli fa rivoltare lo stomaco come se si trovasse su una giostra, Scott si avvicina a Stiles irrequieto chiedendo: -Stiles, stai bene?- Il ragazzo si guarda i piedi mentre sente la stanza girare, la vista si appanna e mormora con voce roca: -sto per svenire- la sua voce viene però coperta dai passi sostenuti provenienti da tutti i tunnel, "Peter, Jackson, Ethan e Malia si stanno muovendo in contemporanea, devono aver sentito l'odore pungente di sangue" pensa Derek mentre le luci oscillano e si affievoliscono, sta per accadere qualcosa, i lupi se lo sentono nelle ossa. Il branco si è presto affollato sulla porta senza entrare, Peter osserva la donna riversa sul pavimento senza vita, il suo corpo è ricoperto di sangue, ma non si sente particolarmente stimolato da quella visione mentre Malia gli stringe una spalla per poter vedere meglio l'interno della stanza; Ethan si era affiancato a Liam mentre Jackson era rimasto sulla porta. Derek giustifica il corpo esanime del druido dicendo: -si era preparata per la trappola, lo sapeva. Ma non era pronta ad un lupo fuori controllo, non pensava che volessimo ucciderla, sapeva dell'etica di Scott, ma non della mia- Peter non ride, né sembra particolarmente orgoglioso del gesto del nipote, nessuno vorrebbe uccidere una persona per quanto orribile possa essere, rimane comunque una vita strappata via con le tue mani. Le luci si spensero nel momento in cui Stiles cadde a terra, Scott accende i suoi occhi rossi mentre chiama preoccupato: -Stiles?- Nessuna risposta, dopo poco le luci cominciano a scoppiettare facendo tornare la luce nella stanza ed il silenzio pervade tutti, incapaci di trattenere uno sguardo di stupore misto a paura nel vedere che di Stiles, erano rimasti solo gli indumenti accartocciati a terra; Scott osserva la camicia a quadri rossa appallottolata assieme ai pantaloni, si possono scorgere le scarpe sotto i vestiti stropicciati mentre la stanza viene pervasa da un battito molto più veloce e lieve, come quelli degli animali di piccola taglia, Scott sta per avvicinarsi ai vestiti con il fiato sospeso, ma si ferma appena si muovono, anche se in realtà vennero mossi da qualcosa.