"Ogni volta che mi baci muore un nazista" EXTRA

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Due anni dopo, Autodromo Nazionale di Monza

La vita da genitore non è facile, si sa.
Non esiste un manuale per diventare la mamma perfetta, questo lo avevo capito dopo appena una settimana dalla nascita di mio figlio.
Ma in questa grande corsa che è la vita non sono mai stata da sola, Charles in questi anni si sta dimostrando un efficiente copilota, anche se sbadato e a volte infantile.
Di una cosa non smetterò mai di ringraziare abbastanza mio figlio Louis, per avermi insegnato che nella vita correre non è sempre sbagliato.
Anche quando non ce la fai più perchè hai la resistenza fisica di un sofficino Findus, anzi è proprio lì che dobbiamo accellerare e non fermarci mai.
Perchè alla fine della corsa magari troveremo un Capitan Findus che ci pescherà, e ci farà finalmente capire di essere stati utili ad uno scopo più grande di noi.

Gli anni passano, ma le mie metafore di merda rimarrano sempre.
Niete da fare eh, oramai è un vizio.. 
Me lo ripeto mentalmente mentre osservo con ansia e attenzione mio figlio scorrazzare nel paddock del Autodromo di Monza, pronta a scattare in caso gli venisse la brillante idea di combinare qualche casino.
Evidentemente oggi il cielo mi assiste poichè vedo venirci in contro un raggiante Charles Leclerc nella sua tuta rosso Ferrari, che oggi sembra brillare più maestosa che mai.

Con un sorriso da 32 denti va incontro a nostro figlio, prendendolo in braccio e facendolo volare. A quel gesto sento il mio cuore perdere un battito ed un sussulto fermarsi in gola, non riesco a trattenre un «Charles!» esclamato ad alta voce con tono apprensivo.
Lui in tutta risposta con un sorrisino innocente mi guarda « Andiamo ma Cherie, pensi ancora che rischierei di farlo cadere? Loius dillo un po' alla tua mammina psicopazza che non ti farei cadere nemmeno cascasse Monza » esordisce con voce idiota parlando a nostro figlio, che intanto continua a fissarlo con quegli occhioni identici a quelli del mio fidanzato.

«Amore, si dice cascasse il Mondo o al massimo cascasse il cielo» lo correggo ridacchiando, oramai racchiusa tra le sue braccia forti che tanto amo.
«Sei proprio pignola, spero che nostro figlio non diventi come te» mi prende in giro, alzando gli occhi al cielo ma mantenendo sul suo viso quello spendido sorriso che ha «È anche per questo che mi ami no?» chiedo alzandomi gli occhiali da sole per guardarlo meglio e sporgendomi verso di lui.

«Oh sì! Soprattutto per questo...» mi risponde sarcasticamente prima di coinvolgermi in un bacio appassionato, che però viene interrotto da un fischio.
Ci stacchiamo e vedo arrivare verso di noi Daniel Ricciardo e Lando Norris, ancora compagni di scuderia dopo tanto tempo, ed è proprio l'australiano ad esclamare «Mio dio ragazzi un po' di contegno, siete in presenza di un bambino!»

Ed è proprio lì che non ho saputo resistere, mi è appena stata servita la battuta su un piatto d'argento ed è il mio momento di splendere.
«Se il bambino in questione è Lando togliamo subito il disturbo» rispondo alla provocazione con sarcasmo, facendo ridere i presenti tra cui Louis che nel frattempo è tornato tra le mie braccia.
Il diretto interessato sbuffa una risata divertita spalancando le braccia esasperato «Oh ma dai, smettetela di prendermi in giro, non sono più così piccolo!».

Una risata scuote tutti noi che veniamo richiamati all'attenzione da Jock Clear, ingegnere di pista del mio fidanzato, che informa Charles di prepararsi per l'imminente gara.
Il monegasco si gira a guardarmi «Ora devo andare, augurami la vittoria ma Cherie» mi dice prima di scoccarmi un altro bacio a stampo, dandone anche uno a Louis, prima di scappare via.

Anche Lando e Daniel sono costretti ad andare e sto per salutarli fino a quando l'australiano non esclama «Ti conviene sperare veramente una vittoria, questa volta potrobbe piacerti più del previsto» e detto questo scappa via con il suo compragno.
Confusa li saluto con la mano e continuo a ripensare a quelle parole, mentre mi dirigo con mio figlio verso il box della Ferrari per seguire la gara.

Chissà che cose intendesse dirmi con quelle parole Daniel

***

Come in un film con Sandra Bullock || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora