Epilogo|| Grace Kelly de Roma e Ranieri di Monaco

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📌Monaco, 24 dicembre 2023

Da quel giorno a Monza sono passati 4 anni.

Quattro fantastici anni che ho passato al fianco di Charles tra i nostri alti e bassi, ma nonostante tutto siamo ancora qua.Siamo ancora noi, quelli con i pranzi a base di pizza e coca cola e con un amore molto inverosimile. Ancora oggi mi fa strano trovare di fianco a me il mio ragazzo dormire nel letto, o fare il caffè per due la mattina.

Oppure nei giorni in cui torno stanca dal turno in ospedale e lo trovo sul divano ad aspettarmi a braccia aperte quando capisce che è stata una giornata da dimenticare, o anche quando lo sento rientrare a casa dopo un Gran Premio lontano da casa.

Sono quelle piccole cose che oramai fanno parte della mia quotidianità, a cui spero di non fare mai l'abitudine perchè sono questi momenti in cui riesco a vivermi a pieno Charles, senza filtri e senza maschere.

Lontano da riflettori ed occhi indiscreti, quando riusciamo ad essere semplicemente noi.

Sono questi i pensieri che mi girano continuamente in testa nell'ultimo periodo, come se avessi una strana nostalgia nei confronti del passato, ma cerco di convincermi che non è nient'altro che quella magica malinconia che il periodo natalizio porta con se.

«Mon amour ti senti bene?» mi domanda il monegasco sedendosi vicino a me sul divano del nostro salotto, mentre sto osservando con sguardo perso le fiamme nel camino.

Annuisco sorridendo senza dargli una vera e propria risposta, intrecciando le nostre dita.

«Ancora una volta non capisco perchè hai voluto invitare tutta questa gente a casa nostra per la Vigilia! Stai cucinando per un esercito» esclama mentre io mi alzo sbuffando tornando in cucina per controllare la lasagna in forno

«Amore dai, non fare il bambino! E poi ti ho già detto che voglio festeggiare la vittoria del tuo secondo mondiale, poi non frignare che lo dico a tua madre!» gli urlo mentre lo sento borbottare cose in francese che non capisco, per poi vederlo apparire nella stanza, perfetto nei suoi pantaloni neri e nel maglione a collo alto che indossa.

«E poi si vede proprio che non sei italiano, da me siamo come minimo 35 persone a Natale» gli vado incontro, gli avvolgo le braccia intorno al collo e mi sollevo sulle punte per dargli un bacio.

«Comunque non ho invitato molta gente tua madre era contentissima quando l'ho invitata, va stranamanete d'accordo con la mia, e che fa di lei una santa» lo informo dopo che ci siamo staccati

«È stata la mia condanna a morte farti conoscere mia madre, voi complottate contro di me» si lamenta ancora, sbuffando dirigendosi verso il frigo.

«Non è vero e poi amo tua madre! » rispondo prontamente ammettendo il mio amore nei confronti di quella donna, da me ritenuta fantastica.

Mi dirigo a passo di marcia pronta per schiaffeggiare la mano di Charles che ha infilato il dito nella crema per il mio dolce.

Lui scoppia a ridere dopo avermi schivato mentre lo minaccio con il mestolo che ho utilizzato per cuocere il ragù

«Finiscila di mangiare, quella roba mi serve» esclamo alzando il mio tono di voce, consapevole di non mettere timore ma di suscitare da parte del pilota, solo delle grasse risate.

Perchè dai siamo sinceri, quanto potrei essere minacciosa nel mio mentro e cinquanta in un pigiama di Cars? Sembra quasi l'inizio di una barzelletta.

Lancio una veloce occhiata all'orologio e mi accorgo di essere tremendamente in ritardo per l'arrivo degli ospiti e quindi, con l'agilità di un capriolo ubriaco quanto Kimi Räikkönen al gala della FIA nel 2018, vado in camera per recuperare i miei vestiti.

Come in un film con Sandra Bullock || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora