ii. the best of us

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"but I'll clean up bottles with you on new year's day"

"but I'll clean up bottles with you on new year's day"

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Diana's pov.

Ero nel dormitorio del college, il 12 maggio alle ore 23:30. Anne, la mia migliore amica, quel momento era con me sul letto, mentre giocavamo a scacchi, con i pezzi che continuavano a scivolare sulla moquette rosso sangue della nostra stanza. Avevamo vinto una partita per testa fino a quel momento, e stavo per vincere io la terza partita. Ecco, c'ero! Se avessi mosso quel pezzo avrei fatto scacco matto! Ma dopo mezz'ora sarebbe stato il suo compleanno, quindi arretrai volontariamente e feci finta di farmi ingannare dai suoi sguardi fugaci che usava per distrarmi, dai suoi alfieri e dalle sue torri che avanzavano sulla scacchiera circondandomi, dalle sue risate improvvise e spontanee quanto commettevo volutamente un errore sciocco per facilitarle la vittoria.
Ed ecco che arrivò il fatidico momento, in cui Anne afferrò il mio Re, scambiandolo con il suo pedone e con un sorriso splendente a 36 denti sollevò il volto, scansandosi le ciocche infuocate dagli occhi, e visibilmente esaltata dichiarò:
<<SCACCO MATTO!>>

Misi su un broncio fasullo, ma con gli occhi stavo fragorosamente ridendo mentre Anne mi abbracciava da dietro, stringendomi a sé. Erano le 23:45, mancava un quarto d'ora.
<<Mia cara, io mi reco al bagno. Attendimi cortesemente qui>>
Stavolta risi sul serio. Usava sempre questi paroloni, un po' in modo ironico e un po' no.
Già sapevo che ci avrebbe messo un po' di tempo al bagno intenzionalmente, per fare l'uscita da diva a mezzanotte aspettando i miei auguri.
Scesi da letto e camminai fino alla scrivania, dove presi carta e penna e iniziai a scrivere.
Scrissi, scrissi e scrissi. L'inchiostro color notte bagnava la formale carta da lettera rosata andando a formare le lettere che componevano le lunghe frasi colme di amore e affetto. Dovetti trattenere le lacrime che altrimenti sarebbero andate a sfumare e a rendere incomprensibile il mio testo.
Diedi un'occhiata svelta e nervosa all'orologio appeso alla sommità della parete dietro a me. Erano le 23:55. Mi voltai nuovamente verso la scrivania dove la lettera era aperta su essa. Afferrai dalla pila di buste accanto a me la prima e riposi la mia lettera delicatamente dentro essa.
Erano le 23:57.
Mi alzai dalla sedia della scrivania e presi la lettera, avvicinandomi a passi felpati alla porta del bagno.
23:58.
Mi fermai un momento, esitando. Ma no, finalmente presi coraggio e infilai la lettera nella fessura della porta da cui traspariva un po' di luce soffusa.
23:59.
Non udivo nessun rumore, anche leggero, e dunque la mia teoria che Anne stesse prendendo tempo era esatta.

Avevo lo sguardo fisso sulla fessura della porta, fino a quando non venne ritirata.

00:00.

Sentii Anne scartarla, fino a quando non c'era più rumote e dedussi che stesse iniziando a leggerla.

"12/05 ore 23:47, College
Cara Anne,
Fra pochissimo sarai più vecchia. O magari quando la starai aprendo lo sarai già. Insomma, seriamente, stai invecchiando! Ben un anno in più rispetto a prima! Ora inizieranno a venirti le rughe su tutto il volto, e i tuoi bei capelli color carota si decoloreranno! Ma immagino che quello non ti dispiacerà.
Ti ricordi quando ci siamo conosciute? Io sì, come se fosse ieri. È stata "amicizia a prima vista". E se all'inizio parlavamo solo di cose superficiali, ora conosciamo ogni segreto una dell'altra. Ogni dettaglio delle nostre storie, ogni difetto dei nostri caratteri. Cavolo, ti conosco da vent'anni o da venti secondi? Non ci arrivo da sola, dimmelo tu. Sei la persona più importante e speciale della mia vita. Ci sei stata quando gli altri non c'erano, a sostenermi e a supportarmi indipendentemente da ogni situazione in cui mi trovavo. E in tutti questi anni che ci conosciamo, abbiamo litigato pochissime volte, nelle quali dopo due secondi dall'inizio della lite ci stavamo abbracciando chiedendoci perdono a vicenda per "un comportamento talmente inadeguato e orribile per due migliori amiche".
E siamo ancora qui, insieme, nonostante tutto, a studiare insieme, a ridere insieme, a condividere gli anni migliori della nostra vita insieme. E io, Diana Barry, sono onorata di poterli trascorrere con una persona preziosa e semplicemente fantastica come te. Come Anne Shirley-Cuthberth.
Ti giuro solennemente che la nostra amicizia sarà sempre più forte di chiunque altro, e che qualunque cosa accada la supereremo insieme. Come abbiamo sempre fatto, amica mia.
Ora, che ne dici di uscire da quel bagno e venire a festeggiare con la tua migliore amica il tuo compleanno, eh vecchiaccia?
E renderemo questo giorno il più speciale di tutti gli altri 364. Ovviamente saltando la sessione di studio che avevi programmato per questa settimana dicendo "devo studiare anche al mio compleanno o rimarrò indietro con il programma". Strano, prima era "o non sarò alla pari con Gilbert Blythe".
Aspettando il più grandioso dei giorni con te,
La tua Diana."

Spalancai la porta, trattenendo un sorriso mentre fingevi una smorfia arrabbiata.
<<VECCHIACCIA CI SARAI TU, DIANA BARRY!>>
Ridemmo entrambe, mentre tu ti fiondai al mio collo stringendomi in un caloroso abbraccio. Uno di quegli abbracci che vogliono davvero dire "ti voglio bene e resterò sempre al tuo fianco, parabatai".
Ed eccoci, due minuti dopo, entrambe al pianoforte. Ti avevo insegnato a suonarlo in questi mesi durante il tempo libero, e stavi diventando più brava di me nei fatti. Suonammo la tua composizione preferita, "Per Elisa" di Beethoven.
Ma alla fine, tu stavi piroettando mentre io suonavo un altro brano che ti piaceva molto, la Sinfonia 40 di Mozart.
E poi eccoci, a farci il solletico sul letto, cercando di fare piano per non farci scoprire dai sorveglianti.
E alla fine, tu che dormivi, e io che ti accarezzavo il viso sussurrando 'Buon Compleanno, Anne con la E".

buon compleanno, LEM0N--B0Y ❤️.

credevi mi fossi dimenticata del tuo compleanno eh? ;) <3

𝒀𝒐𝒖'𝒓𝒆 𝑶𝒏 𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑶𝒘𝒏, 𝑲𝒊𝒅 dianne osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora