Story of anorexia.

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Mi chiamo Brian, ho 16 anni.
Avevo una ragazza stupenda, Helena, di 15 anni..
Mi divertivo a prenderla in braccio.
Lei diceva di essere grassa, che non sarei riuscito ad alzarla, ma io cercavo sempre di sorprenderla e toccarle quei morbidi fianchi per poi alzarla e farla sentire un pò meno un peso per la sua vita.
Ogni volta l'alzavo e la osservavo mentre contraeva tutti i muscoli e chiudeva gli occhi quando la tiravo su, continuando a gridare di metterla a terra perché non avrei retto, invece sentirla sorridere così tanto, farla sorridere così tanto, mi rendeva tutto così semplice e lo sforzo nemmeno si sentiva.
Passarono i mesi e per un pò non la tirai più su, rideva meno, giocavamo anche di meno, era diventata piuttosto fredda e mi disse che stava iniziando una dieta così si sarebbe piaciuta di più.
All'inizio approvai, se la poteva far tornare a sorridere, perché no?
Con il tempo diventai sempre più dubbioso a riguardo, gli effetti della dieta iniziavano a farsi vedere.
Arrivarono le vacanze di pasqua, sarebbe partita con i suoi per più di una settimana, aveva perso 6 chili e dei suoi bei fianchi morbidi già ne restava solo l'ombra, ma mi accontentai, le chiesti di mangiare e di non proseguire la dieta in vacanza, in fondo un pò di uova di cioccolato non le avrebbero fatto male.
La settimana passò, tornò e proprio quella sera mi chiamò.
Ebbe un crollo, era disperata e continuava a dirmi che non avrei dovuto chiederle di smettere con la dieta perché si faceva schifo, la rassicurai dicendole che non era un danno se aveva mangiato qualcosa in più durante la settimana.
Non c'era verso di farla smettere di piangere.
Il giorno dopo decidemmo di vederci, quanto mi erano mancate le sue labbra rosee e le sue guance da scoiattolo, non vedevo l'ora di alzarla e vedere il suo sorriso, non lo vedevo da un pò.
Mi corse in contro, il suo sorriso era lo stesso, solo un pò più smorto.
La baciai, le labbra erano diverse, secche e pallide.
Le sue guance.. le sue guance erano scavate e scure da'ombra che formava l'incavo.
Cercai di non farci caso, ma mi sembrava molto più magra di quando era partita.
Cercai la conferma alzandola, mi piaceva così tanto sentirla tra le mie braccia.
Le presi i fianchi, non c'era più nemmeno l'ombra dei bei fianchi morbidi che aveva, solo dei pezzi di ossa spigolosi.
La alzai con la forza di sempre ma me ne pentii poco dopo, ebbi quasi la sensazione di poterla far volare via se solo non l'avessi tenuta più stretta.
La ragazza che amavo non era più lì, ne restava una metá, destinata a sparire pure quella.
Lei che non si piaceva con quelle belle forme, era un cumulo di ossa senza più nemmeno espressione.
La amavo, ma un pò meno.
Quella brutta malattia le fece perdere 46 chili.
Prima di ammalarsi ne pesava 70.
Me l'ha portata via quella malattia, prima il suo essere e la sua allegria, poi tutta lei, in fine tutta la sua vita.
Eppure era così bella con le sue guance piene, eppure non si piaceva con quel colore perfetto.
E ora non è più qui...

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