Myrisias - Serena
Il sole si era appena alzato sulla capitale, e il soave brusio mattutino si levava dalle strade. Da quella che era la torre più alta del castello, la stessa torre dove mia madre e mia sorella avevano passato il loro sonno incantato, guardavo la gente per le strade. Chi lavorava, chi passeggiava, ragazzi diretti a scuola... tutti facevano qualcosa. Il regno era da poco tornato allo splendore che aveva prima degli eventi dell'anno prima, quando Malefica aveva preso il controllo su di me e sul mio regno, e aveva distrutto tutto ciò che i miei genitori avevano costruito con enorme sforzo. Nell'aria si poteva respirare finalmente la speranza per tirare un sospiro di sollievo. Si poteva notare la serenità. Quella di tutti, al di fuori della mia. Non ero più stata la stessa da quel family day durante il quale le mie disavventure avevano avuto inizio, e lo sapevo. Avevo vissuto un evento traumatico, ero stata posseduta dalla signora di ogni male, dichiarato guerra alla mia famiglia e al regno di Auradon, nonché ai miei amici, e infine avevo scoperto di essere dotata di poteri. "Una fiamma dorata che porterà un'era di giustizia nel mondo" l'aveva definita Malefica il giorno della nostra separazione. Non aveva senso. Perché ho questo potere? Qual è il suo scopo? Ma soprattutto, da dove deriva? Nell'ultima estate avevo sviluppato una certa curiosità per quelle che erano le ragioni che destinavano a me questo potere, ma nonostante approfondite ricerche, non sembrava esserci l'ombra di una risposta nel mio passato, ne in quello della mia famiglia. Tutto ciò era strano. Il potere, come da sempre è risaputo è ereditario, eppure, nessun membro della mia famiglia che fosse da parte materna o paterna aveva mai avuto poteri, o relazioni con qualcuno che ne avesse. Questa curiosità non riusciva ad uscirmi dalla testa, e ogni minuto della giornata che passavo da sola e lontana da tutti e da tutte quelle mansioni che richiedevano la mia attenzione, lo passavo facendo ricerche sull'argomento e cercando risposte. Fortunatamente non ero sola in questo percorso. Avevo trovato da due mesi a questa parte qualcuno il cui unico obiettivo era aiutarmi nella ricerca della verità. Il suo nome è Jackson. Lui era l'unico che dal nostro primo incontro era stato d'aiuto come nessun altro, e non solo durante le nostre indagini, ma più in generale per tutti gli ambiti della mia vita. Fosse la parte più terrorizzata di me, quella che emergeva durante i brutti momenti in cui ricordavo il periodo passato nella torre oscura e sotto controllo mentale, o quella più agitata e preoccupata durante le sessioni reali nel mio ruolo di Regina, o ancora, la parte di me più insicura data dalla mia giovinezza e inesperienza. Jackson era stato tutto per me in questi ultimi mesi, e molta della mia sanità mentale recuperata, la dovevo a lui.
Erano da poco passate le 10 quando avevo iniziato a prepararmi per raggiungere mia sorella nella sala del trono. Da ormai otto mesi io e lei regnavamo insieme su Myrisias, controllate comunque dai nostri genitori, ma in carica di tutto. Ci eravamo sempre trovate bene a lavorare insieme per il bene comune, e i risultati che avevamo ottenuto nel sovvertire le sorti del nostro regno aveva riconfermato questa affermazione. Ma quel giorno mi stavo dirigendo da lei per comunicarle una decisione che ormai avevo preso da settimane. Non sapevo se ne sarebbe stata felice o meno, ma speravo quanto meno che mi avrebbe appoggiata nella scelta di quello che sarebbe stato il percorso che avrei intrapreso di li a poco. I corridoi del castello quel giorno erano insolitamente vuoti, ma doveva essere giustificato dal fatto che era domenica, e tutti avevano ben altro da fare che stare a vagare nel castello. Audrey se ne stava li, nella sala del trono a sfogliare numerosi documenti impilati su uno scrittoio posto sulla destra della sala. Aveva un'aria talmente concentrata che quasi faticavo a trovare la volontà di disturbarla. Probabilmente aveva sentito il mio ingresso, o il mio sguardo su di lei, perché si era voltata.
Audrey: Serena. Che bello vederti. Buongiorno.
Serena: Buongiorno a te. Di cosa ti stai occupando?
Audrey: Permessi merci. Nulla di troppo stimolante, ma qualcuno se ne deve pur occupare ogni tanto.
Serena: Audrey vorrei...
Audrey: e poi c'è da organizzare la serata reale in onore del compleanno di nostra nonna. Hai idea di quanto ci toccherà lavorare per quella.
Serena: Un'idea ce l'ho, ma...
Audrey: Dovremo assumere un catering appropriato, i migliori chef, dovremo spendere del tempo per scegliere le decorazioni...
Serena: Audrey, potresti un secondo asco...
Audrey: per non parlare della lista invitati. Dovremmo iniziare oggi stesso, gli inviti non si mandano da soli purtroppo.
Serena: Audrey!
Audrey: Si?
Serena: Possiamo parlare per piacere?
Audrey: Ma noi stiamo già parlando.
Serena: sono seria. Vorrei parlarti di una questione piuttosto importante per me.
Audrey: Ti ascolto.
Serena: Vieni, sediamoci.
Congedai alcuni membri della corte, e chiusi dietro di loro le porte della sala, poi raggiunsi mia sorella dove si posizionava i nostri troni.
Audrey: è così grave quello che mi devi dire?
Serena: non è grave, ma prima di renderlo pubblico, volevo avere il tuo parere e la tua benedizione.
Audrey: o mio dio. Stai per reclamare il trono?
Serena: No, come ti viene in mente!?!? Anzi, è l'opposto.
Audrey: Come sarebbe a dire?
Serena: Volevo parlartene da un po' ormai. Come sai sono ad un punto morto con le ricerche, ed ho esaurito tutte le risorse possibili qui a Myrisias, per questo motivo stavo pensando di intraprendere un viaggio.
Audrey: E dove vorresti andare? In più non capisco questa ossessione che hai per questa fiamma. Non puoi semplicemente accettare il fatto che tu la abbia?
Serena: Come posso accettare qualcosa che non comprendo Audrey? Non so perché ho questi poteri, da dove vengono, e cosa posso fare. Ho bisogno si sapere.
Audrey: e come pensi di fare?
Serena: Inizierò visitando la persona che mi ha messo al corrente di ciò
Audrey: non vorrai dire...
Serena: Malefica.
Audrey: Serena, ma sei impazzita?? Non ti è bastato ciò che ti ha fatto? Tu vuoi rivederla?
Serena: Questa cosa costa un certo sforzo anche a me, più di quanto tu possa immaginare, ma la mia voglia di sapere è più grande. E inoltre, questa volta tutto avverrà in un luogo controllato, dove ad avere il potere sarò io.
Audrey: Sono preoccupata Serena, però capisco che vuoi sapere.
Serena: Tu te la caverai senza di me?
Audrey: No, ma vedrò di trovare il modo di arrangiarmi.
Serena: ti ringrazio
Audrey: ho solo una condizione.
Serena: Quale sarebbe?
Audrey: devi promettermi che mi scriverai ogni tanto, per aggiornarmi e non farmi stare in pensiero.
Serena: Ovvio che lo farò.
Dopo un abbraccio, avevamo convenuto che avrei potuto lasciare il palazzo l'indomani. Questo richiedeva che tutte le formalità venissero sbrigate in giornata, e che tutto venisse preparato a dovere per la serata. Sapevo che la svolta che la mia vita aveva preso in quel momento, avrebbe avuto una forte rilevanza sul mio futuro. Il percorso sarebbe stato sicuramente lungo e complesso, ma ero più che determinata a portarlo a termine. Ora quello che dovevo fare era chiaro. Se qualcuno poteva aiutarmi a portare a termine la missione, quello era sicuramente Jackson. Dovevo trovarlo e informarlo sui nuovi sviluppi, sperando che avrebbe acconsentito ad intraprendere con me questo percorso alla ricerca della verità.
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Descendants - Le origini della fiamma
FanficSequel di Descendants - Un matrimonio combinato Serena è ora alla ricerca di quelle che sono le origini del suo potere, ma per ottenere risultati, avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile.