"Posso parlarti?"
Veronica Lodge si era presentata alla roulotte di Jughead, di mattina presto. Erano le otto quando il ragazzo sentì bussare, abbozzò un "arrivo!" e si rivestì velocemente, dato che aveva fatto una doccia.
Aveva davvero bisogno di una doccia. Era stato per tre giorni consecutivi in ospedale, con Betty e suo figlio, era distrutto ma avrebbe continuato a seguire quella routine volentieri: erano stati suo padre e la signora Cooper ad insistere.
In effetti, non dormiva né si lavava da giorni, ed era il momento di una rinfrescata. Ma quella mattina, aveva già intenzione di ritornare al Riverdale Hospital.
Aprì la porta e si bloccò quando vide la corvina impalata, con sguardo colpevole.
"Ronnie" la salutò con un cenno della testa, freddo. Sentiva ancora la rabbia bruciargli per quello che era successo a Betty, a causa di suo padre. Era da biasimare? No, assolutamente no.
"Jug, ciao, posso entrare?"
Gli occhi di Veronica erano molto tristi. D'altronde non era colpa sua se suo padre era uno sporco mafioso, e non era giusto che soffrisse così tanto per le colpe del padre.
Ma purtroppo, nessuno sceglie da chi nascere, e ci si prende ciò che si trova.
Jughead si spostò per farle capire che aveva il suo permesso, e la ragazza si fece spazio oltrepassando la soglia.
"Scusa per il disordine, ma sono tutti i giorni all'ospedale e non ho avuto il tempo di rassettare.
Veronica diede un rapido guardo e notò che all'entrata del corridoio, a terra, c'era ancora la maglia con il sangue di Betty, quella blu con la S, di quando aveva partorito nella baita di sua madre.
Le si gelò il sangue nelle vene, al ricordo di ciò che avevano scoperto.
Sentì gli occhi pizzicarle per le lacrime, ma cercò con tutta se stessa di ricacciarle indietro.
"So perché mio padre lo ha fatto" disse tutto ad un fiato, pronta a subirsi la frustrazione e l'ira del ragazzo. Jughead era lì, impalato.
Aggrottò le sopracciglia, segno che la incitava ad andare avanti.
"E' stato un accordo, tra Charles e mio padre" lanciò la bomba lì e Jughead si portò la mano alla testa, sfilandosi il berretto.
Avevano intuito da tempo che il loro fratellastro c'entrava qualcosa, ma lui ha sperato fino all'ultimo che fossero soltanto ipotesi non verificate. Si sbagliava.
Si fidavano di Charles. Avrebbe dovuto portare Betty con sé all'FBI.
E invece, le aveva fatto del male.
Fu un duro colpo, e fu costretto a sedersi per non cadere, al tavolo vicino la porta.
"In sostanza, a quanto sostiene mio padre, è stato Charles a far sì che Betty rimanesse incinta. Le ha scambiato le pillole quando l'ha aiutata con te, con Donna e Bret... lui voleva che voi faceste un bambino!" sbottò gesticolando energicamente.
In quella stanza c'era così tanta tensione che si poteva tagliare con un coltello.
"E tutto questo perché..."
"Perché voleva prendersi tuo figlio, e crescerlo con Chick. Hanno una relazione." continuò per lui Veronica.
Al pensiero di suo figlio nelle loro mani, Jughead ebbe un brivido di rabbia e colpì il tavolo con un pugno, molto forte.
Veronica rabbrividì quando vide il sangue sulle nocche di Jughead.
Ora tutto tornava.
Charles e Chick avevano una relazione.
Ecco perché nella baita Chick aveva detto ad Archie che il bambino in grembo di Betty era suo.
Volevano un bambino, il nostro bambino.
E Jug aveva anche intuito perché "voleva che fossimo noi ad avere il bambino, perché è un po come se fosse anche suo, no? Suo padre è mio padre, sua madre è la madre di Betty, una questione di sangue"
Veronica annuì leggermente "esatto. E in più quel deviato sperava che ereditasse i geni dei serial killer di Betty."
Jughead sospirò sonoramente.
Si alzò dalla sua postazione e afferrò un pacchetto di sigarette posto sul piano della cucina, se la accese.
Veronica la guardò stranito "ho iniziato da qualche mese, evito di farlo sempre.. ma adesso.."
Fece un tiro e ciccò nel posa cenere "adesso ne ho troppo bisogno"
La ragazza si avvicinò al ragazzo e ne prese una anche lei, e se la accese "anche io"
Si guardarono a lungo, per qualche istante.
Jughead non era arrabbiato con lei, lei lo aveva aiutato. Se non fosse stato per Ronnie, non avrebbero mai trovato Betty, e chissà che fine avrebbe fatto, Betty con suo figlio. Il loro bambino.
"Ronnie, ma in tutto questo, tuo padre che cosa ci guadagnava?"
Veronica alzò lo sguardo, con i suoi occhi lucidi e neri, molto espressivi, e guardò i suoi blu come il mare.
"Mio padre sa che l'FBI gli sta addosso. Ha rilasciato Chick, d'altronde era nella sua prigione. Ha pagato Charles, e gli ha procurato delle pillole false" lei sospirò "tutto questo con l'accordo di insabbiare le sue mosse criminali, e togliere di mezzo Betty"
Dopo di che, ci fu un silenzio.
Molto lungo, per molto tempo.
Entrambe le sigarette arrivarono al capolinea e le spensero nel posacenere.
Veronica fece qualche colpo di tosse. "Jug, mi dispiace. Mia madre è in carcere. Credono sia implicata. E' stata lei ad avvisarmi, quando ha scoperto tutto"
Jughead strabuzzò gli occhi, anche se non c'era da stupirsi.
Il cottage era intestato a lei. Un'altra mossa di Lodge, per lavarsene le mani "mio padre l'avrebbe fatta franca se non avessi testimoniato. Ma nessuno mi crede, quando dico che mia madre non c'entra nulla"
Il ragazzo era in balia di un'ondata di emozioni contrastanti.
Ma dopo tutto, era grato a Veronica (e ad Hermione, a quanto pare) per aver ritrovato Betty.
Si passò le dita delle mani sugli occhi, era davvero stanco di tutto.
"Farò qualcosa, parlerò con mio padre. Con l'avvocato Mc Coy, te lo prometto. Grazie, Ronnie. Senza di te non avrei mai ritrovato Betty"
Di scatto, il Jones abbracciò la Lodge. La ragazza ricambiò, e per la prima volta sorrisero.
Quando di staccarono, il sorriso di Veronica fu ancora più ampio "non devi ancora ringraziarmi"
Si avvicinò alla borsa e gli porse due fogli.
Jughead si corrucciò e li afferrò.
Il primo, era il contratto di una casa.
Il secondo, un contratto di lavoro alla Bonne Nuit.
La guardò stranito ancora "Che significa?"
"Significa che, in accordo con mia madre, ho acquistato casa per voi, e ti offro un contratto di lavoro come barista alla Bonne Nuit, con un compenso mensile le 5000 dollari"
Gli occhi di Jughead quasi gli uscirono dalle orbite.
Nemmeno i medici guadagnavano così tanto.
"Perché?"
"Perché la mia famiglia vi ha causato troppo dolore, è ora che facciamo qualcosa per migliorare le cose. E ora tu, Betty e il bambino dovete vivere sotto lo stesso tetto, no? Siete una famiglia. A proposito, come si chiama il mio dolce nipotino?"
Jughead sorrise "Forsythe" disse "Forsythe Pendleton Jones IV"
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Dov'è Betty? [Jughead\Betty]
ChickLit"E' il sangue di Betty?" domandò con enfasi alla madre della sua ragazza. "Sì, Jug" rispose Alice Cooper, cupa, passando di nuovo lo sguardo sulle tazze di tè che stava preparando per i suoi ospiti. Il ragazzo sentì nuovamente il dolore invaderlo...