Non sapevo cosa mi fosse successo , poi ho cominciato a sentire una voce calda, ma allo stesso tempo preoccupata, che pronunciava il mio nome. Cominciai ad aprire gli occhi, molto lentamente perché la luce mi offuscava un po' la vista, piano piano però riuscii ad aprirli.
Mi trovavo su una sedia all'ombra, di fianco a me avevo questa sagoma.
Quando finalmente vidi per bene, capii che di fianco a me c'era Peter. Era lui che mi chiamava.
La sua mano sfiorava appena la mia, lo guardai in faccia, e aveva un'aria preoccupata.
Subito dopo si accorse che lo stavo osservando i nostri sguardi si incontrarono, ma solo per qualche secondo e poi cominciò a parlare.
Peter:<<Stai...stai bene??>>
Scarlett:<<Si, credo di sì>>
Mi son appena ricordata le bambine cavolooo doveee sono!!!
Scarlett:<<Dove sono le bambine Peter!>>
Peter:<<Non preoccuparti sono in macchina, si sono addormentate. Tu stai bene, sicura?>>
Scarlett:<<Si si...sto... sto bene. Scusa ma non mi era mai capitato di svenire o perdere i sensi se non ci fossi stato tu davvero non so, probabilmente il sole boh, un calo di zuccheri...>>
Peter:<<Non preoccuparti, ora mangia questo.>>
Mi aveva dato una barretta la cioccolato per riprendermi.
Scarlett:<<Ah, oh beh grazie. Ma la macchina sei riuscito a metterla apposto?
Peter:<<Oh, sì è praticamente come nuova c'era solo bisogno di...>>
Scarlett:<<Scusa ma qualsiasi cosa tu stia per dirmi , ti dico che un muro capirebbe di più di me sicuro, io di macchine non ci capsico niente.>>
Scarlett:<<Comunque ora penso che dobbiamo andare perché domani mattina mia sorella le viene a prendere...>>
Peter:<< Oh nononono cara non puoi guidare ora, se svenissi di nuovo mentre guidi, potresti fare un incidente.>>
Scarlett:<<Ma io devo portare le bambine a casa. Non possiamo rimanere qui tutta la notte.>>
Peter:<<Se è questo il problema vi posso accompagnare io guido e poi la moto la carico dietro la aggancio e siamo a posto.>>
Scarlett:<<Ma Peter davvero hai già fatto tanto non voglio essere un peso, non preoccuparti.>>
Peter:<<No Scarlett davvero mi fa solo che piacere andrei a dormire con la coscenza tormentata, se non lasci che vi accompagni. PER FAVOREE!!>>
Quel "per favore" me lo disse in un modo così dolce , sembrava quasi un cucciolo, e ovviamente come si poteva dire di noo.Eravamo quasi arrivati, oramai il sole stava calando e la luna stava salendo in cielo.
Eravamo stati in silenzio per tutto il tragitto perché non volevamo svegliare le bambine ma anche un po' per l'imbarazzo in fondo eravamo due sconosciuti.
Poi ad un certo punto io stavo quasi per addormentarmi, specifico quasi, però Peter per fortuna, all'improvviso dopo tutto questo imbarazzante silenzio mi chiese dove abitavo.
Gli dissi che abitavo in città e poi gli diedi l'indirizzo.Una volta arrivati davanti casa mia, il cielo si stava annuvolando e da lontano si sentivano dei tuoni. Io presi in braccio Ginevra e proprio quando stavo per svegliare Charol lui mi precedette e la prese in braccio.
Io tipo: MA WHAT? però comunque rimasi in silenzio .
Aprii la porta e lui mi seguì, poi non appena accesi la luce le bambine si svegliarono. Allora le presi per mano e le portai in bagno si misero il pigiama e poi prima di andare a dormire si misero accovacciate vicino a me. Quando facevano così volevano che raccontassi a loro una storia...
Ginevra:<<Zia ci racconti una storia? Per favoreeee!?>> Scarlett:<<Ginny ora è tardi domani vostra madre vi viene a prendere...>> Mi guardarono e in coro con gli occhioni dolci mi dissero:<<PERFAVORE ZIA TI PREGOOO!!>>
Scarlett:<< Va bene va bene però una storia veloce e poi a dormire eh.>> Scarlett:<<C'era questa ragazza di nome Alisia che aveva più o meno la vostra età andava a scuola e aveva anche dei bellissimi voti, e quando tornava a casa stava sempre con il suo papà e tutte le volte lo abbracciava forte ma talmente tanto, come se non lo vedesse da mesi, anche se in realtà lo aveva visto la mattina stessa. Insomma lei e suo padre erano molto legati e lei accanto lui si sentiva sempre protetta. Poi un giorno d'estate, la scuola era appena finita, tornò a casa e suo padre non c'era, ma sua mamma sì e aveva una aria triste, sconvolta, con gli occhi lucidi. Suo padre era andato in cielo, era diventato una stella. Lei era davvero triste, sconvolta non parlava più con nessuno nemmeno con sua sorella. Quando ricominciò la scuola, lei era ancora triste e cominciarono a prenderla in giro perchè in estate era un po' ingrassata, era triste e mangiava per colmare quel vuoto che si era creato. Ovviamente non funzionava però lei lo faceva. Era ancora più triste e sapendo che non c'era nessuno a proteggerla, era come se la sua vita fosse finita del tutto. Poi però un giorno incontrò una ragazza della sua età, era l'unica che non la prendeva in giro per il suo aspetto e l'aiutò a diventare più sicura di se stessa. Si fece forza e cominciò a fare esercizio fisico, mangiare più salutare e cominciò a fregarsene di tutto quello che avrebbe potuto pensare di lei la gente. Alla fine visse felice e tutte le sere ringraziava suo padre per tutto quello che aveva fatto per lei e continuerà a fare dall'alto.>>Non appena finii di raccontare la storia mi accorsi che le bambine si erano già addormentate e poi mi voltai e mi accorsi che c'era ancora Peter che mi ascoltava, appoggiato alla parete.
Io mi ero completamente scordata della sua presenza.
FINE PARTE 2
*Scusate per gli eventuali errori*
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Siamo perfetti grazie alle nostre imperfezioni
RomanceScarlett è una ragazza che ha avuto un passato difficile,la sua vita si era fermata a causa di un brutto evento ma grazie alle sue amiche è riuscita a riprenderla in mano. In amore non ha mai avuto successo. La sua carriera sta prendendo il via, ma...