1 • Un giorno come gli altri

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Non appena una striscia di luce calda e morbida accarezza il mio viso, apro gli occhi pronta per una nuova giornata al castello. Mi siedo sul letto e guardo fuori dalla feritoia; in lontananza si scorgono le colline verdi e la grande cresta di Gutt, una catena di montagne innevate e pericolose, dove mio nonno, Re Harold, perse la vita. Sulle mattonelle di granito che costituiscono la feritoia si riflettono luci rosse proiettate dalla lava sottostante al castello.

Questa notte non ho dormito bene, sono stata svegliata ripetute volte dagli ululati dei lupi e dai versi degli animali feroci nei boschi circostanti, ma non mi preoccupo di essi dal momento che sono protetta da Sarah, la draghessa che serve la mia famiglia da ormai quattro secoli. I draghi, dice lei, possono vivere anche due millenni, quindi, considerato questo, Sarah si può considerare una giovane draghessa.

Sono affamata, nonostante ieri io e Sarah abbiamo ordinato il sushi e sono andata a dormire sazia. La mattina ho sempre molta fame, decido quindi di scendere in cucina per preparare la colazione. Scosto le tende di velluto intorno al letto che usiamo per tenere lontane le zanzare e mi alzo. Infilo le pantofole e scendo nei piani bassi, passando per le strette scale di pietra presenti in ogni torre del castello. In estate riesco a camminare senza pantofole su di esse, sono molto fredde e fanno piacere sulla pianta del piede, ma ora siamo ancora a Maggio, per cui non fa ancora tanto caldo.

Attraverso il soggiorno evitando le macerie cocenti in contatto con la lava; qualche mese fa abbiamo fatto sistemare l'impianto elettrico, per cui non dovrebbe più esserci lava sotto al pavimento, ma capita che il vulcano sopra al quale è stato costruito il castello ribolla un po', e quindi, inevitabilmente, la lava si fa sentire. Arrivo in cucina: ci sono ancora i sacchetti di Just Eat da ieri sera, nonostante avessi detto a Sarah di buttarli. Mentre scaldo il caffè, faccio dunque un salto alle pattumiere. Oggi è una bellissima giornata e potremmo approfittare per fare una passeggiata dopo pranzo o per prendere il sole sull'attico. Torno in cucina, il caffè è pronto e spengo il fornello. Abbiamo ancora della pasta per pancake in frigo e ne preparo qualcuno. Quando sono pronti, li cospargo di sciroppo d'acero e verso il caffè in una tazza, zuccherandolo abbondantemente.

Mi siedo sulla poltrona e mangio, lasciando che il sole che entra dalle vetrate mi riscaldi la guancia sinistra. Mentre analizzo con attenzione i pensieri che mi passano per la testa, vengo riportata alla realtà dall'ingresso in cucina di Sarah, che riesce a entrare solamente con la testa e mezzo busto, il resto del corpo rimane nella sua camera.

- Buongiorno principessa - Mi dice con tono assonnato, mentre apre gli occhi abituandosi piano piano alla luce.
- Buongiorno a te-
Rimaniamo avvolte nel silenzio mattutino per qualche minuto, mentre consumiamo i pancakes masticando meticolosamente.  Poi dice:
- Oggi passa Jessica per pranzo, è un problema?-.
Jessica è la sua ragazza, si sono conosciute qualche mese fa su un'app di incontri e si sono subito innamorate. Sarah è bisessuale, ma per tutti i quattrocento anni che ha vissuto, mi ha detto, ha frequentato solamente ragazze. In ogni caso, Jessica mi sta molto simpatica per cui le rispondo che non c'è problema e poi discutiamo sul cosa preparare per pranzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 26, 2021 ⏰

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 Fiona Cattlegh: le cronache, Volume PrimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora