Addio amici

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Ciao io mi chiamo Yuri ho 8 anni,capelli castani e occhi color smeraldo.Vivo a Tokyo,la più grande città del Giappone che ha tanti bellissimi parchi dove si può giocare a calcio come quello in cui sono adesso.Ho preso la palla e sto palleggiando per migliorare la mia tecnica,voglio battere il mio record di palleggi. No ho colpito tropoo forte la palla che si è allontanata ora devo andare a cercarla uffa.Sentii un grido e poi una voce dire"Vic va tutto bene?"

Mi avvicinai e vidi due bambini con i capelli blu che erano molto simili. Uno di loro era stato colpito dal mio pallone e ora l'altro lo stava aiutando a rialzarsi.

Corsi verso di lui e mi scusai per avergli tirato il pallone spiegandogli che non l'avevo fatto apposta e lui stranamente non se la prese anzi mi disse "allora piace anche a te il calcio. Piacere io mi chiamo Victor e lui e mio fratello Vladimir vuoi giocare a pallone con noi?"

Io ovviamente accettai e così giocammo tutto il pomeriggio a pallone .Era stato così bello che non mi ero resa conto che si stava facendo tardi e così dovetti salutare i miei nuovi amici con la promessa però di rivederci il giorno dopo a giocare ancora.Da quel giorno ci ritrovavamo sempre a giocare a pallone insieme e allenandoci diventavamo sempre più bravi.Un giorno Victor disse"ragazzi voi che volete fare da grandi?Io voglio andare alla raimon ed entrare nella loro squadra." Io gli risposi "voglio venire anche io alla raimon con te "

Vladimir"allora è deciso andremo tutti e tre alla raimon e entreremo nella squadra." "Siiiii"rispondemmo io e Victor.

Quando tornai a casa la mamma mi chiamò e mi disse che lei e papà avevano una notizia importante da dirmi. Aveva l'aria preoccupata e io capii che doveva essere qualcosa di grave.Mamma mi disse tutto d'un fiato "tesoro papà ha trovato lavoro in un'importante agenzia nell'Hokkaido e noi dovremo trasferirci li con lui. "

Dopo quella notizia il mondo mi era crollato addosso. Non avrei più rivisto Victor e Vladimir.Come avrei fatto senza di loro?Passai tutta la serata in camera mia a piangere sul cuscino . La mamma cercò di entrare più volte ma io avevo chiuso la porta a chiave,volevo stare da sola.Il giornp dopo dovevamo già partire ,le mie lacrime della sera prima non avevano avuto alcun effetto,anzi sembrava averli convinti che partire era una buona scelta.Non mi diedero neanche il tempo di salutare Victor e Vladimir chissà cosa avrebbero pensato ora di me,che me ne ero andata senza neanche salutarli.Il viaggio fu molto lungo ma finalmente dopo 4 ora riuscì a vedere le cime innevate dell'Hoccaido.Era davvero un bel posto dovevo ammetterlo ma per me ora era tutto vuoto e triste senza i miei amici e non avrei mai potuto immaginare che di lì a qualche giorno la mia situazione sarebbe cambiata drasticamente.

SPAZIO DELL'INAZUMA

Allora finalmente ho scritto questo capitolo . Ci ho messo quasi un'ira sapete.Spero almeno che vi piaccia .Fatemelo sapere nei commenti e ricordate che se votate sono felice.

inazuma eleven: A strange loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora