capitolo 2: Lauren Jauregui

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Miami;Florida
ore 18:40

ciao a tutti, sono Lauren Jauregui, unica ed inimitabile.
Ho 25 anni, sono una cantautrice statunitense ed ho il cuore spezzato.

se c'è qualcuno tra voi che pensa che la vita delle celebrità sia tutta rosa e fiori beh...che vada a farsi fottere.

se sei una celebrità o comunque hai un certo seguito, la maggior parte delle persone si avvicinano a te solo per soldi o per fama.
Le persone fanno talmente tanto schifo che possono perfino fingere di amarti per 1 anno e mezzo, ma invece ti usano solamente per soldi e ti tradiscono addirittura, come se non fosse grave il fatto che ti usino come loro banca personale.

comunque non sono qui per parlare dei miei drammi e di come quella stronza della mia ex mi abbia tradita.
In questo momento sono in macchina con Jorge, il mio autista personale, che mi sta accompagnando dalla mia migliore amica Veronica Iglesias.
Molte persone si chiedono come abbiamo fatto per tutti questi anni a rimanere così legate e così unite, molto semplicemente siamo letteralmente uguali per quanto riguarda: carattere, gusti in fatto di moda, gusti in fatto di cibo, ma soprattutto gusti in fatti di donne.
Abbiamo avuto molte, ma moltissime avventure di una notte con varie ragazze, ma mai una relazione seria, tranne per quanto riguarda Lucy ovviamente.
Quando la gente si rende conto che abbiamo questo particolare rapporto di amicizia, inizia a dire cose del genere "ma voi due state insieme?" oppure "sapete che sareste incantevoli insieme?" ma la realtà è solo una...sono intersessuale, ovvero che ho un pene, che funziona esattamente come quello di un qualsiasi uomo, quindi con gli stessi stimoli e posso perfino mettere incinta le ragazze, ma non sono una tipa irresponsabile, anzi, ogni tipo di rapporto che ho avuto con delle ragazze è sempre stato fatto in totale protezione e le ragazze erano tutte consenzienti, sono molte cose, ma non sono un'approfittatrice.
Mentre la mia migliore amica è puramente e fieramente lesbica dalla nascita e quindi non abbiamo nemmeno minimamente considerato l'idea di metterci insieme, anche perché il solo pensiero di andare a letto insieme o altro ci disgustava entrambe.

Ero talmente tanto persa tra i miei pensieri, che non mi accorsi che Jorge mi stava dicendo ormai da 5 minuti, dicendomi di essere arrivati sotto casa di Veronica.
Vero abitava al Roney Palace, nell'appartamento più lussuoso, costoso e grande rispetto a tutti gli altri appartamenti, di certo i soldi e la modestia non le mancavano.

Scesi dalla macchina e mi avvicinai al citofono, che presentava 800 campanelli per le diverse stanze.
Sapendo già in che appartamento abitava la mia quasi sorella, portai il dito sul campanello che mostrava il cognome e il numero di stanza.
Salutai Jorge con la mano ed entrai nell'edificio.

Appena entrai sentì le persone iniziare a sparlottare tra loro e a tirare fuori i loro telefoni per farmi foto e video.
Non appena la sicurezza si accorse della mia presenza si miserò in torno a me come scudo, mentre le persone intorno spingevano per avere una foto ed un autografo da parte mia.
Firmai e feci tutti gli autografi che dovevo, visto che alla fine era grazie alle persone che spingevano per foto, video e autografi, che la mia vita va avanti, quindi ringraziarli con foto e autografi era il minimo che potessi fare.

Stavo per entrare in ascensore per andare dalla mia migliore amica, quando vidi che la sicurezza stava allontanando le persone, ma tra loro c'era una ragazzina che avrà avuto si e no 12 anni, di cui probabilmente non si erano nemmeno accorti.
Vidi che si era fatta male, perché qualcuno le aveva tirato varie gomitate e per questo stava piangendo.
Misi la mano sulla fotocellula dell'ascensore per non farla chiudere e mi dirisi diretta ad aiutare quella ragazzina.

<<hey! spostatevi, state facendo del male ad una ragazzina!>> dissi facendo spostare i due uomini che stavano allontanando la folla. Loro si spostarono facendo in modo che presi per mano la ragazzina e la portai con me a sedermi sulle poltroncine della hall, per poi tornare a controllare la folla di persone.
Appena mi vide mi si buttò al collo abbracciandomi e ricominciando a piangere, sta volta in modo emozionato e non per il dolore.
Quando mi abbracciò si sentì un "aww" provocato dalle persone, ma non ci feci troppo caso, anche perché sapevo che tra poco la notizia di me che "salvavo" e abbracciavo una ragazzina, sarebbe stata su tutte le pagine di gossip. In quel momento non mi importava però, volevo solamente aiutare quella ragazzina.

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