F O U R.

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La mattina era iniziata in modo più che normale.
Tancredi si era alzato, Luca non era già più a letto, si era lavato e successivamente si era recato in cucina per fare colazione.
Borbottò un 'buongiorno' a mezza bocca per poi si mise seduto al bancone con davanti una tazza di latte e i suoi amati pan di stelle.
I ballerini si trovavano tutti già a lezione mentre, più o meno tutti i cantanti erano in cucina con le facce tramortite dal sonno.
Qualcuno passò una mano sul collo di Tancredi che, alzando lo sguardo, notò un ciuffo biondo che gli si piazzò davanti sorridendogli.
Era strano, troppo allegro per le otto di mattina, pensò il riccio.
"Sei così felice perché fai parte della famiglia del mulino bianco?" disse mettendosi un altro biscotto in bocca.
"Possibile che devi sempre rovinare tutto?" sbuffò Luca alzando gli oggi al cielo.
"Sono solo felice di vederti"
"Non fare il leccaculo, biondino".
Si guardavano dritti negli occhi fino a quando non vennero interrotti da un Deddy disperato.
"Non so ancora mezzo testo di mezza canzone, vi rendete conto? Rudy mi ucciderà e il mio sogno si interromperà qui".
Luca cercò di consolarlo mentre Tancredi si alzò per poi buttarsi sul divano.
"Sono troppo stanco per sentire le tue lamentele Deddy, perdonami".
Subito dopo il napoletano lo seguì e si sedette proprio accanto a lui mettendogli una mano tra i capelli.
Il milanese si rilassò a quel tocco e socchiuse gli occhi.
"Sei bellissimo" Luca sussurò nell'orecchio di Tancredi passandogli la lingua sul lobo e al milanese percorse un brivido dietro la schiena.
Si voltò di scatto, gli mise un dito sulla bocca e lo allontanò "Non dire un'altra parola, Luca".
Aka fece un sorrisetto malizioso e leccò il dito del milanese che, in tutte risposta, si alzò tornandosene in camera sua e di nuovo pensò a quella notte.

Le mani di Aka viaggiavano lungo la schiena di Tancredi, si posarono all'inizio dei suoi pantaloni.
Indossava un paio di pantaloni della tuta e sfilarli fu più facile del previsto, li tirò giù assieme ai boxer neri che indossava e diede uno schiaffo sulla natica destra del riccio.
A quel punto Tancredi non resistette e, finalmente, Luca sentì il milanese gemere.
Quella era musica per le sue orecchie e un altro schiaffo non esitò ad arrivare.
"Luca, ti prego" Aveva il fiato pesante.
"Cosa Tancredi? Chiedimelo, voglio sentirtelo dire"
"Ti prego Luca, scopami."

La porta della camera si spalancò nuovamente, Sangio era poggiato allo stipite che incitava Tancredi a non fare tardi a lezione.
Il milanese lo ringraziò e, dopo essersi finito di preparare, tornò nuovamente in sala per prendere borsone e mascherina.
Uscì fuori e trovo Luca intento a consolare nuovamente Deddy mentre teneva fra le mani una sigaretta.

Alla fine, l'odore che Tancredi associava al napoletano era quello del tabacco misto ad una nottata di pioggia.
Era così particolare che nemmeno lui sapeva descrivere a parole quello che sentiva.
Si avvicinò, prese forse troppo coraggio e una volta vicino al suo orecchio disse una frase che fece illuminare lo sguardo di Aka.

"Non riesco a smettere di pensare a quella notte, non riesco a smettere di pensare a te."
Non lo degnò di uno sguardo, uscì dal cancelletto senza dare al biondo tempo di ribattere.
Lo seguì con gli occhi fino a quando non vide più la figura alta e snella di Tancredi poi, dovette scuotere la testa per poter tornare a concentrasi sulla conversazione iniziale intrapresa con Deddy.

SPAZIO AUTRICE

OK HO AGGIORNATO FINALMENTE, mi piace lasciare i flashback così in sospeso ma prima o poi finiranno, lo prometto.
spero che questo capitolo vi piaccia e come sempre lasciatemi una stellina e un commento se vi va!
un bacione, gio💘

"The night belongs to lovers." Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora