S1: E2 L'Organizzazione

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NARRATORE ESTERNO

"La scorsa notte è avvenuto un'attentato terroristico presso la sede principale della Reyes Corporation. Durante il ricevimento, il signor Nolan Green, collega e amico del famigerato Jonathan Art Reyes Jr., ha tentato di assassinare la figlia dell'imprenditore poco prima che la giovane donna venisse nominata nuovo CEO dell'azienda. Sono ancora sconosciute le dinamiche che hanno portato il signor Nolan Green a compiere tale gesto. Come potete vedere dietro alle mie spalle, la vetrata del penultimo piano dell'edificio è esplosa in milioni di schegge e i vigili del fuoco stanno lavorando affinché rendano la zona sicura per gli abitanti del quartiere. Pertanto, il Dipartimento di Polizia di New York ringrazia gli Avengers per aver soccorso in tempo gli invitati al ricevimento e di aver, così, evitato una catastrofe. In questo momento le forze dell'ordine hanno avviato un'indagine sull'accaduto e delle ricerche per ritrovare i coniugi Reyes e la figlia Lily, scomparsi durante l'attacco. Non si registrano vittime. Per ora è tutto. Seguono aggiornamenti. Qui al notiziaro Audrey Jackson." conclude la giornalista dalla carnagione scura, allontanando il microfono dalle labbra.
L'uomo spegne il televisore e si alza dalla sedia, incamminandosi verso la parete di vetro. Unendo le mani dietro alla schiena, osserva il volto sfigurato dell'ostaggio privo di sensi. I miei uomini lo hanno conciato per bene, pensa, mentre si porta il cellulare all'orecchio. Al terzo squillo, Grant risponde alla chiamata.
"Che cosa dobbiamo fare?" domanda l'autista.
Era chiaro sin dall'inizio che l'ostaggio non avrebbe mai rivelato dove si trovasse la Chiave, eppure l'uomo dietro la parete di vetro, lo avrebbe torturato fino a quando non avrebbe ottenuto una risposta.
L'assassinio della giovane imprenditrice non era riuscito, perché gli Avengers erano intervenuti in tempo e l'avevano portata via. L'uomo l'avrebbe rintracciata e l'avrebbe uccisa senza scrupoli, ma prima avrebbe dovuto mettere le mani sulla Chiave, perché senza di essa, non avrebbe potuto raggiungere il suo scopo.
"Portatemi lei." ordina l'uomo, seguendo poco dopo con lo sguardo Grant e il suo complice trascinare via l'ostaggio fuori dalla stanza priva di finestre.
Quando la donna viene legata alla sedia, l'uomo dietro la parete di vetro piega le labbra in un sorriso cinico. Questa volta, pensa, mi divertirò.
"Accostale il cellulare all'orecchio. Voglio parlarle."
Grant obbedisce e accosta il dispositivo elettronico all'orecchio della donna. Lei, in un primo momento, sussulta perché teme che Grant possa farle del male, ma poi i muscoli delle sue spalle si rilassano.
"Credo sia arrivato il momento di parlare." dice l'uomo.
La donna fissa il muro davanti a sé. Non può vedermi, pensa l'uomo, anche se gli occhi della donna sembrano penetrare attraverso la parete di vetro oscurata.

LILY

L'abito da sera è appeso alla gruccia nell'armadio, quando mi sveglio. Mi alzo di scatto, posizionandomi di fronte allo specchio. Indosso una maglietta a maniche corte grigia e dei pantaloni comodi dello stesso colore. I capelli rossi mi ricadono disordinatamente sulle spalle. Mi tocco la guancia, sfiorando il piccolo taglio che mi solca il viso. Che cosa è successo e dove mi trovo? Mi guardo intorno. La mia pochette è appoggiata sul tavolo. La prendo e l'apro.
"Diamine!" impreco, dopo aver scoperto che il mio cellulare non c'è. "Devo andarmene via di qui." lascio la borsetta sul tavolo ed esco dalla stanza, ritrovandomi in un corridoio dalle pareti grigie.
Procedo piano, cercando di non farmi vedere e attirare l'attenzione. La scorsa notte il signor Green ha cercato di assassinarmi puntandomi la pistola alla testa e mio padre mi ha salvata. Non avrei mai immaginato che potesse fare qualcosa del genere, eppure...Giunta di fronte ad una porta di metallo, sento delle voci parlare dall'altra parte.
"Novità, agente Romanoff?" domanda una voce maschile.
"Non ancora. Stiamo cercando di localizzare più aree possibili, ma sembra che siano spariti nel nulla." risponde.
"Continuate a cercare. Non possono essere andati così lontano."
"Con tutto il dovuto rispetto, colonnello Fury, ma credo che dobbiamo prendere in considerazione che se sono spariti nel nulla, allora sono..."
"Continui a cercare, agente Romanoff." la interrompe il colonnello Fury.
Mi sporgo in avanti cercando di sentire meglio, ma la porta di metallo si apre di scatto.
"Ah, Lily!" esclama la voce di un uomo dalla carnagione scura. Ha le mani appoggiate su una ringhiera e mi guarda con un sorriso stampato sulla faccia. "Ti sei svegliata, finalmente!" continua.
Indossa un lungo mantello nero e all'occhio sinistro porta una benda dello stesso colore. "Lascia che mi presenti. Il mio nome è Nick Fury. Sono il direttore esecutivo noto dello S.H.I.E.LD e fondatore dell'iniziativa degli Avengers. Conosci Natasha Romanoff nota come la Vedova Nera, non è così?"
"Dove sono i miei genitori?" domando, ignorando le parole di quell'uomo.
"Seguimi nel mio ufficio, ti spiegherò tutto." mi invita l'uomo, ma io scuoto la testa. "Come faccio a fidarmi di lei?"
Il direttore dello S.H.I.E.L.D sorride. "Non potrai fidarti di me adesso, ma sono sicuro che di lui ti puoi fidare." risponde, facendo un accenno con il capo dietro alle mie spalle.
Mi volto. "Bucky!" esclamo abbracciandolo. "Dove sono i miei genitori? Stanno bene? Che cosa cosa è successo?"
Bucky mi afferra dolcemente per le spalle. "Calmati, Lily. Qui sei al sicuro. Conosco queste persone. Segui il colonnello Fury nel suo ufficio e ti dirà tutto ciò che vuoi sapere."
Annuisco piano e mi volto verso l'uomo dalla carnagione scura. "D'accordo, andiamo."
In piedi nel suo ufficio, osservo il direttore dello S.H.I.E.L.D sistemarsi dietro alla scrivania e aprire un fascicolo dalla copertina gialla.
"Vuole restare in piedi, oppure vuole accomodarsi?" domanda l'uomo.
Obbedisco e mi siedo. Il colonnello Fury sfoglia il fascicolo e quando alza lo sguardo sorride di nuovo.
"Che cosa c'è di divertente?" domando infastidita, incrociando le braccia al petto.
"La somiglianza è sorprendente." commenta lui, appoggiandosi allo schienale della sedia.
"Non la seguo."
"Lei e sua madre siete due gocce d'acqua." continua l'uomo.
"Lei conosce mia madre?" domando sorpresa.
Lui annuisce. "Oh, sì. Era una delle migliori."
"Può essere più specifico?"
"Quello che il colonnello Fury voleva dire, è che vostra madre è stata una delle migliori agenti che lo S.H.I.E.L.D abbia mai avuto in squadra. Era anche il mio mentore." risponde la voce di un uomo alle mie spalle. "Agente Phil Coulson." si presenta, porgendomi la mano. Stringo la sua mano e torno a guardare l'uomo dalla carnagione scura.
Non avevo mai sentito parlare dello S.H.I.E.L.D, eppure credo che una volta al telegiornale l'avessero menzionato. L'agente Coulson mi spiega che l'acronimo dello S.H.I.E.L.D significa Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division. È un'organizzazione spionistica e antiterroristica che cerca di mantenere la pace, combattendo il terrorismo e investigando su eventi paranormali e soprannaturali.
"Ero a conoscenza degli Avengers, ma non credevo che collaborassero con voi e mia madre..." mi alzo dalla sedia, scioccata da questa rivelazione. "Voglio dire, mia madre gestisce un negozio di fiori, come fa ad essere un agente segreto?"
Il colonnello Fury e l'agente Coulson si guardano. "Copertura." dicono all'unisono.
"E ora dove sono?" domando all'uomo dalla carnagione scura, incrociando nuovamente le braccia al petto.
"Stiamo cercando di scoprirlo, ma nel frattempo ti invitiamo a seguire questo programma." il direttore mi porge il fascicolo. "Tua madre ha sempre sospettato che ci fosse qualcuno di corrotto nella vostra azienda ed è per questo motivo che ci ha parlato del ricevimento, perché temeva che quella persona sarebbe uscita allo scoperto e avrebbe tentato di assassinarti e così è stato, almeno in parte. Lei non avrebbe mai voluto coinvolgerti nella nostra società segreta, ma mi ha detto queste parole: Se dovesse capitarmi qualcosa di brutto e mia figlia dovesse essere in grave pericolo, voglio che l'aiuti a difendersi."
Sono senza parole. Ho sempre visto mia madre come una semplice donna americana dedita alla famiglia e con un semplice impiego presso un negozio di fiori, ma non mi sarei mai e poi mai immaginata che in passato appartenesse ad una società segreta da un nome sorprendentemente lungo. Preferisco ricordalo con il suo acronimo.
"Crede d'avvero che le sia capitato qualcosa di brutto?" domando all'uomo.
"Vostra madre è in gamba. Li troveremo." mi rassicura lui, accompagnandomi fuori dal suo ufficio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 27 ⏰

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The Avengers - Il Manipolatore della MenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora