L’aria di primavera inoltrata che si respira dalle sue parti è decisamente un toccasana. Ci pensa spesso, Sangio, a questa cosa. Soprattutto quando uscito dallo studio di Bias si rende conto che il suo amico produttore esagera con l’incenso per ambienti. Giulia se n’è accorta immediatamente, appena ha messo piede nello studio dalle pareti viola. Uno studio accogliente, all’avanguardia e tanto, troppo fumoso. Bias cercava da anni di mascherare la questione fumo bruciando tonnellate di palo santo, sempre con scarsissimi risultati. In compenso oggi Giulia aveva scoperto l’esistenza di quei tronchetti d’incenso, una delle tante novità che le illuminavano gli occhi. Le piace chiedere, anzi, deve assolutamente chiedere ogni qualvolta alle sue orecchie giungono termini o questioni di cui non è al corrente. Un tratto del suo carattere che lo aveva da sempre fatto sorridere. Era curiosa, infinitamente. Avrebbe voluto sapere tutto, e le scocciava non essere informata quando intorno a lei si portavano avanti conversazioni animate. Sangio, che è di natura paziente, o almeno crede di esserlo, risponde il più possibile ai suoi quesiti. Ma soprattutto adora osservarla quando ne pone a terzi. Come quando, poco fa, la ragazza lo aveva accompagnato allo studio. Alla vista dei vari monitor e attrezzature mai visti, gli occhi di Giulia si erano riempiti di punti di domanda come quelli di un bambino e Bias si era divertito a mostrarle come nasce il principio di un beat. A Sangio aveva fatto piacere passarlo a trovare. Erano buoni amici, e inoltre sentiva da giorni, forse da settimane, quella incredibile voglia di mettersi a scrivere qualcosa di nuovo, senza le pressioni temporali che il programma prevedeva. Insomma, oltre al suo producer di fiducia gli era mancato anche il suo posto felice. Bias è stato anche abbastanza gentile da riaccompagnarli in auto verso casa dopo aver chiuso lo studio, e ora Sangio e Giulia stanno tornando mano nella mano verso casa Damian. Giulia non sembra mai stanca, nonostante nelle notti che avevano passato assieme negli ultimi giorni avessero dormito pochissimo. Fa dondolare le loro mani intrecciate tra di loro e salta a destra e sinistra schivando le buche nell’asfalto. Era riuscita a portare quella vitalità inesauribile anche nell’antro di Bias, noto per l’essere spesso e volentieri serio, forse un po’ torvo, e sempre concentrato sulle sue basi. L’aveva fatto ridere di gusto insieme a lei, Sangio aveva notato anche nei suoi occhi scuri il riflesso di quell’immancabile luce che Giulia portava ovunque con sé. Era qualcosa di straordinario, Sangio ci sta pensando tutt’ora mentre a passo lento e silenziosamente passano davanti alle villette del quartiere. Giulia non si interroga più sui quei silenzi di lui. Forse una volta lo avrebbe fatto, ora si limita a collegarli con il suo riflettere. Se Sangio sta zitto significava che sta pensando a qualcosa. In quel momento, e Giulia non lo può sapere, la mente di Sangio sta pensando proprio a lei. Vedendola così piena di energia, con il viso che scruta uno dopo l’altro tutti i cortili delle villette, alla ricerca di qualche grosso cane da indicargli o di qualche pianta particolarmente curiosa, a Sangio viene spontaneo chiederle “Ti sei divertita?”. Non c’è un vero e proprio contesto a quella domanda. Poteva riferirsi allo studio di Bias, a quei giorni spesi insieme alla sua famiglia o più generalmente ad un ‘Ti diverti quando stai con me? Ti faccio stare bene tanto quanto vorrei?’. Giulia, con tutta la spontaneità che la contraddistingue, lo guarda con gli occhi che parlano per lei.
“Seh.”, gli risponde, con un po’ di timidezza, o forse con quel timore che non ti porta a parlare troppo delle cose davvero belle. Meglio viverle, godersele, che parlarne.
“Sono contento.”, conclude, e ottiene una stretta di mano un po’ più forte rispetto a quella a cui era stato abituato fino ad un attimo prima. Quando rientrano a casa, Giulia sparisce quasi impercettibilmente dalla sua vista, sale veloce al piano di sopra, lasciandolo da solo in cucina. Dei suoi non c’è traccia, e gli sembra il momento perfetto per farsi una merendina, quindi comincia a frugare tra le ante sopra il fornello. Biscotti, si. Comincia a mangiucchiarne qualcuno in piedi, poggiato contro il frigorifero, poi si dice che Giulia favorirebbe volentieri e quindi, recuperato il pacchetto, la raggiunge al piano superiore. Prima di irrompere nella sua camera, però, si ferma silenzioso sullo stipite della porta. Era da un po’ che non gli capitava di trovarla così, seduta sul letto a gambe incrociate mentre china sul suo quaderno scrive chissà cosa. Durante il programma capitava spessissimo, Giulia amava annotarsi tutto. Sensazioni, frasi di canzoni, minuscoli dettagli che era certa si sarebbe dimenticata altrimenti. Chissà quante cose aveva scritto di lui nei mesi precedenti, su quei fogli a righe. Ovviamente tolte tutte le lettere che aveva voluto condividere perché ne era destinatario. La guarda mentre corruga la fronte alla ricerca forse della parola giusta. Poi la trova, e se la segna. Ahimè, Sangio si fa notare per colpa dello scricchiolio del pacchetto di biscotti, e Giulia alza lo sguardo verso la porta. Riporta subito gli occhi sulla carta ma lo invita “Puoi metterti qui, non è mica un problema.”, e allora Sangio le si siede di fronte sul letto. Le porge i biscotti e lei ne prende uno silenziosamente.
“Grazie.”
“Che cosa scrivi?”, si fa coraggio lui. ‘Coraggio di cosa?’ si chiede poi tra sé e sé. Forse dentro di sé teme che Giulia non stia bene quanto sembra.
“Scrivo di oggi.”, gli risponde semplicemente. Sangio tace, sapendo che Giulia saprà colmare quel silenzio con altre informazioni se le da il tempo. E invece lei lo stupisce.
“Vuoi leggerlo? Ho finito.”, e gli porge il quaderno.
Ma Sangio non vuole leggere, lui vuole sentirla raccontare.
“Di cosa hai scritto? Di Bias?”
Lei lo guarda e, capendo, ritrae il quaderno. Sorride.
“Di Bias, di te, del palo santo…” E a quella Sangio ride rumorosamente e lei lo guarda male.
“Oh, è una cosa nuova. Me lo sono segnata qui, guarda. Altrimenti me lo scordo.”
“E cosa succede se te lo scordi?”
“Che mi dispiace. Non voglio scordarmi niente.”
A Sangio basta quello per placare la sua piccola preoccupazione. Prende un altro biscotto e si sdraia sul letto, con la testa sul cuscino e le gambe tutte da un lato per fare posto a Giulia. Dopo un po’ lei finisce di decorare le pagine. Lo fa sempre. Faccine, disegnini. Tanti cuori trafitti da frecce, tantissimi. Chiude il diario e lo rimette al suo posto momentaneo, sulla scrivania di Sangio. Poi, prima di sdraiarglisi accanto gli chiede “Dove sono i tuoi genitori?”
La domanda lo incuriosisce e non poco. La guarda con la coda dell’occhio mente finge di essere estremamente interessato alle proprietà nutrizionali dei biscotti.
“Saranno usciti a fare una passeggiata, è sabato.”
Sembra la risposta che Giulia sperava di ottenere. Dopo essersi accucciata al suo fianco fa qualcosa che si sta concedendo spesso ultimamente. Sempre senza dare troppo nell’occhio gli infila una mano sotto la maglietta, facendola salire finchè non prende tra le dita la croce che Sangio porta sempre al collo, all’altezza del cuore. A quel gesto, Sangio posa i biscotti a terra accanto al letto e le porta una mano sotto al mento per guardala negli occhi.
“Sei proprio bella oggi.” Avrebbe voluto dirglielo altre volte quel giorno. Quando quella mattina era scesa a fare colazione proprio nel bel mezzo di una mezza lite tra i suoi genitori e senza rendersene conto, con un paio di frasi delle sue, spontanee, aveva calmato le acque. Quando le sue domande a raffica a Bias lo avevano fatto esplodere in una risata fragorosa. Quando durante il breve tragitto verso casa, indicandogli un cane enorme e pelosissimo, con gli occhi completamente coperti dalla lanugine, aveva esclamato “Guarda, sei tu!”
Giulia gli risponde dicendogli “Sta zitto.”, trattenendo un sorriso di quelli meravigliosi e lasciandogli dei colpetti in pieno petto. Potrebbe assecondarla, ma si concede di mordicchiarle un po’ una guancia, perché sa che la farà ridere e oggi la sua risata suona persino meglio di tutti gli altri giorni.
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4 giorni sembrano 1 mese
FanficUna settimana con Sangio e Lola - Cos'è successo durante la settimana degli instore, tra una diretta di Nueve e l'altra, lontano dalle folli grida di centinaia di fan? Non lo sapremo mai, ed è giusto così. Ma a me piace giocare di fantasia, e questo...