Stavo giocando con una ciocca di capelli quando il familiare rumore della serratura che si apre mi annunciò l’arrivo di Andrea. "Buonasera, Sara." "Buonasera" "Come stai?" "Bene, grazie per l’interesse, e tu?" sembrava felice dopo tutto, c'era qualcosa di nuovo nello scintillio dei suoi occhi marroni. "Bene, guarda cosa ti ho portato..." lo vidi sorridere mentre infilava la mano nella tasca e ne estraeva una bella mela. Se n'era ricordato allora! Sentii il cuore farmisi più leggero in un attimo. "Grazie!" sorrisi anch’io. Appoggiò la mela sul tavolino distogliendo lo sguardo da me e concentrandolo sul frutto rosso per un attimo "Oggi il Dottore non c'é. Sta male, sembra" "Che peccato" il mio sarcasmo ancora una volta m’impedì di ragionare prima di parlare e il ragazzo mi rispose con una semplice occhiata obliqua, senza perdere un attimo il buon umore. Si avvicinò alla porta, aprendola. "Che ne dici di una passeggiata, oggi?". "Fuori?...sei sicuro?" Alzò le spalle "Se non vuoi..." fece per chiudere l'uscio ma lo fermai velocemente. "No dai, andiamo. Niente interrogatori oggi?" "No, favorisce?" Mi porse la sua mano. La guardai un attimo, prenderla significava fidarmi di lui, dimostrare che lo avevo perdonato per ciò che mi aveva fatto. Ero pronta? Decisi di ignorarla e gli passai di fianco, senza toccarlo. Dietro di me lo sentii sospirare tristemente. Camminai in fianco a lui a testa bassa per qualche secondo "Dove andiamo?" Cercò il mio sguardo prima di parlare “Dove vuole la signora” “Non ne ho idea… Sai da quanto non esco da quel buco?” Indicai distrattamente la mia cella con il pollice e Andrea si fece per un attimo serio. “…No” Mi offrì di nuovo la sua mano, non la strinsi. “È da tanto, troppo tempo.” Lo guardai negli occhi e i suoi scattarono velocemente in basso invitandomi a unire le mie dita con le sue, mi sorrise ed io cedetti. “Ok,ok. Ho capito… Usciamo in giardino?” gli indicai una porta laterale e lui annuì trascinandomi fuori.
Osservai estasiatalo spazio verde brillante bagnato dalla luce del sole mattutino "Ti ricordavi tutti questi colori?" Mi presi qualche momento per rispondere, dopo anni passati in una cella bianca e asettica quella vista era... viva. Non saprei come altro definirla "...assolutamente no, è stupendo" Lo sentì ridere, sembrava così felice che non riuscì a fare a meno di sorridergli. "Vero? Hey... non stringere troppo" Merda, gli stavo tenendo la mano troppo forte. "Oh... scusa non me n'ero accorta" RIsi anche io unendomi alla sua allegria "Arriviamo fino al cancello, Sara?" "Volentieri" Si incamminò seguendo il percorso segnato da un sentiero ciottolato osservando gli inservienti e gli altri pazienti intorno. "Non tutti possono uscire a quest'ora" é vero, c'erano poche persone fuori. "...mi stavo chiedendo, perchè io si?" Cercai i suoi occhi scuri, mi sorrise. "Perchè ti accompagno io" Qualcosa gli vibrò in tasca "Scusami, devo andare adesso..." Cosa? "Così presto?" abbassai la testa tristemente tornando a fissare il terreno, come ero solita fare. "Se vuoi continua pure a passeggiare qui in giro, ma alle undici c'è il coprifuoco, ricorda" Mi guardò negli occhi e io sostenni il suo pesante sguardo. Si avvicinò con una calma glaciale e mi sfiorò le labbra calde. "Ciao" Si allontanò senza aggiungere altro, come se non fosse successo nulla lascianomi ferma sul posto, stupita, confusa. Guardavo nella sua direzione sperando chissà in cosa, magari si sarebbe voltato e sarebbe tornato in dietro... No. Non lo avrebbe fatto e non lo fece.
Una voce stridula dietro di me mi svegliò dal mio maledetto incanto "Hey ragazzina... Ho visto cosa hai fatto!"
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Behind the glass
RomanceQuanto può resistere una ragazza dopo essere stata accusata di aver ucciso il suo amore segreto? Saprà mantenere la mente lucida in un manicomio malato? Capirà l'inganno nella quale è caduta o soccomberà sotto il peso di un'atroce verità?