Parte 2 La nuova preda

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Mi alzo dal letto, mi metto i soliti jeans scoloriti e una semplice maglietta azzurra; vado in garage e salgo sulla mia Opel Meriva di qualche anno fa.

Credo proprio che oggi inizierò con l’aeroporto di Fiumicino, non so perché ma le belle ragazze lo preferiscono. Ci siete mai state? Dovreste ringraziare il vostro angelo custode per non avermi incontrato.

Ho una falsa licenza da tassista, una falsa insegna da tassista e una ancora più falsa aria da tassista ma si sa, le ragazze con i tatuaggi sono stupide e ci cascano sempre.

Eccola! Camicetta trasparente, pantaloncini e gambe chilometriche, tante valige e soprattutto sola. Provate a indovinare quale parte del corpo ha deciso di massacrare. La coscia. Un enorme teschio colorato sulla coscia. Si può essere più scemi?

Una volta caricate tutte le valige si parte; non sa che non arriverà mai dalla sua migliore amica. O meglio, una piccola parte di lei alla fine ci arriverà.

Dico sempre alle ragazze di sedersi davanti sfoderando il mio miglior sorriso, sono un bel ragazzo e il più delle volte pensano che io ci stia provando; non sapete quanto questo mi faciliti il lavoro! Anche oggi faccio il mio solito giro, è una strada libera da occhi curiosi e indiscreti che mi dà una buona scusa per avvicinarmi quel tanto che basta per premere il pezzo di cotone imbevuto di cloroformio sulla loro bocca. Qualche istante e me la ritrovo come anestetizzata.

Fuori Roma mio nonno aveva una casetta piccola e riservata ed è lì che porto le mie vittime. Nella cantina ho apportato qualche modifica, ho murato tutte le finestre, messo pannelli insonorizzati e una porta blindata che si apre solo dall’esterno. Appena la giovane dalla coscia tatuata riprenderà conoscenza si ritroverà legata su un tavolo d’acciaio freddo.

Qual è l’ultima cosa che vedrà? Sulle spoglie pareti è affissa la cosa di cui vado più fiero, la mia collezione di tattoo. Immaginate di entrare in uno studio di tatuaggi dove ci sono schizzi, foto e lavori finiti delle opere dell’artista; ecco, la mia cantina è molto simile ad uno di questi posti, l’unica differenza è che le MIE opere d’arte provengono direttamente dal corpo del tatuato. Lì sui muri ci sono le intere zone di pelle che le sciocche hanno deciso di abbellire e colorare.

La morte non ha tatuaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora