quella figura maschile

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E' stato bellissimo quando l'ho conosciuto, lui lavorava ad un bar e si occupava dell'animazione sulla spiaggia nelle “vicinanze” di York. Mi ricordo che appena arrivata con Kate, ci dirigemmo in stanza. Eravamo molto divertite dal fatto che per la prima volta avremmo passato 3 mesi senza i nostri genitori, con i nostri amici e circondate da tantissime altre ragazzi della nostra età. Era una secie di campus estivo, però stavamo in un alberghetto e la mattina dovevamo andare a scuola in un paesino vicino al mare. Mi ricordo benissimo quando, il primo giorno, siamo arrivate in spiaggia. La sabbia era di colore oro e in fondo si apriva un mare cristallino. Mi guardai intorno e riconobbi diversi nostri amici che erano arrivati alcuni giorni prima di noi

“Nuvola!” gridò uno tra quelli.

“La piantate di chiamarmi con questo soprannome del cazzo?” iniziai subito. Mi innervosivano quando mi chiamavano così, era una cosa che non sopportavo. Okay, va bene che mi chiavano Clouds, ma non per questo dovevano per forza chiamarmi con la traduzione italiana della parola.

“vi odio” continuai ridendo mentre mi avvicinavo di più seguita da Kate che intanto stava già salutando il suo ragazzo.

Mi sdraiai su uno degli asciugamani sapendo che era di James e lo attesi.

“noi andiamo a farci il bagno”

“sisi, andate pure io non vengo” risposi mentre tiravo fuori le cuffiette. Iniziai a sentire a rietiztione up di Olly Murs e Demi Lovato mentre la fischiettavo.

In lontananza sentii poi sulle loro note, un ragazzo che stava cantando esattamente la stessa canzone. Era un po' controluce ma riuscii a vedere la chioma bionda. Sorrisi e poi gli corsi incontro lasciando l'ipod che, frotunatamente, cadde sugli asciugamani dei ragazzi.

“James” gridai e appena più vicina lo abbracciai saltandogli in braccio. James era il mio migliore amico, con il quale scherzavo e mi divertivo ogni giorno. Stavamo nella stessa classe da quando abbiamo iniziato a frequentare il college. Sfortunatamente poi successe una cosa di cui mi vergogno ancora oggi. “ehm, mi spiace deluderti ma non sono James”. Sentii le guance arrossirsi e lentamente mi posizionai davanti a lui.

“oddio, mi dispiace scusami, io... cioè ...dai c'era il sole e non ho riconosciuto bene la voce. Scusami tanto” arrossi di nuovo, ancora più di prima.

Scoppiò in una risata che ancora mi risuona nelle orecchie “tranquilla tranquilla, comunque io sono Niall”

Without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora