Capitolo 15 "quella voce"

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*Capitolo 15 "quella voce"*

*Il giorno dopo*

Pov's Asia
Appena mi sveglio cerco di muovermi finché non sento qualcosa o meglio qualcuno che cade a terra, è Nad, Silvia appena sente il rumore si sveeglia anche lei, io e Silvia iniziamo a ridere
Naditza: Asia ma si scem!?
Asia: ja scusa
Nad mi guarda storto e si alza da terra per poi sedersi sul suo letto
Asia: non mi ricordavo che stavate voi vicino a me
Dico per poi alzarmi, dopo un po' si alza anche Silvia e ci andiamo a cambiare tutte e tre, quando stiamo ritornando nella cella sentiamo qualcuno piangere, quel pianto proviene dalla cella di Gemma e Viola, corriamo subito dentro, sui letti non c'è nessuno così andiamo nel bagno, vediamo Gemma a terra che piange, ha dei tagli sui polsi
Asia: cha hai fatto?
Naditza: è stat ess eh?
Gemma non parla, io e Nad capiamo che è stata Viola e così ci precipitiamo nella stanza dove dovrebbero stare tutte ma non c'è
Asia: non ti preoccupare Nad, deve venire a colazione o fuori
Andiamo tutte in mensa, facciamo colazione e dopo andiamo tutti nel cortile, io, Gemma, Nad e Silvia stiamo sedute su una panchina a parlare finché non arriva Edo
Asia: Edua(?)
Edoardo: Asia mi dispiace
Asia: per cosa? Non sto capendo
Edoardo: Viola prima è venuta nella cella mia e di Ciro, si è fiondata su di lui e si sono baciati
Mi crolla il mondo addosso, vorrei scoppiare in un mare di lacrime, ma non posso
Asia: Nad!
Lei subito capisce e ci alziamo entrambe
Asia: mi dispiace per lei
Io e Nad ci precipitiamo nel campetto di calcio dove c'è Viola seduta su una panchina e affianco c'è Ciro, Edo, Silvia e Gemma ci corrono dietro per fermarci, ma quando toccano ciò che è di MIA proprietà è meglio che iniziano a correre, io mi precipito vicino a Viola e la spingo per terra, per poi mettermi a cavalcioni su di lei e riempirla di pugni
Asia: hai fatto la stronza con la stronza sbagliata!
Le guardie, i miei amici e tutti gli altri detenuti si fiondano su di noi per separarci, ma io continuo a prenderla a pugni finché non sento una canzoncina, quella canzoncina, era la ninna nanna che ci cantava mia mamma quando io e Edo eravamo piccoli, a cantarla è una delle voci più familiari che io conosca, in un batter d'occhio mi viene in mente quel giorno in cui io e Edo avevamo appena finito una partita, allora stavamo in macchina con papà e mamma, avevamo solo 4 anni, mentre ridevamo tutti insieme andammo a sbattere contro un'altra macchina, io, Edo e papà c'è la siamo cavata mentre purtroppo mamma no, lei quel giorno ci lasciò o almeno è quello che ci hanno detto, dopo papà si risposò con un'altra donna che mi ha fatto da seconda mamma e perciò l'ho sempre chiamata "mamma" ma ora non voglio sentire neanche più il suo nome. Appena sento quella voce mi viene in mente lei, la mia mamma, riconoscerei quella voce tra mille, perché solo la sua voce mi ricordo, non mi ricordo tanto di lei, ricordo solo che era bella e bionda, mi alzo di scatto quando la sento, mi giro verso quella voce, si girano tutti, mi scende una lacrima che asciugo subito, non può essere lei la mia mamma, non può essere la direttrice

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