Improvvisamente il suo viso, diventò rosso di rabbia, le sue mani si chiusero in due pugni e il suo sguardo penetrante mi avvertì che era arrabbiato con me. Non sapevo come uscire da quella situazione.
Le voci che corrono per l'istituto su Trovato non sono buone, e mi fecero pensare a quello che avevo appena fatto.
Lui si sarebbe vendicato,e io non sapevo come difendermi.
Provai a camminare all'indietro, pero qualcosa me lo impedì, la sua mano stringeva la mia.
Le sue dite, era strette contro la mia pelle.
Temevo, che da un momento all'altro le sue unghie potessero insediarsi sotto la mia pella, facendomi gemere di dolore.
-Hai sbagliato ragazzo.-disse a denti stretti.
-Non credo,Trovato.- provai a difendermi,dimostrargli che non avevo paura di lui.
-Non hai paura di me?-disse inarcando un sopracciglio.
-Dovrei?-gli risposi con un'altra domanda.
-Sono un ragazzo pericoloso-
-Continuo a non avere paura di te.- riprovai ad allontanarmi da lui.- Lasciami Trovato
-No.-
-Mi stai facendo male,imbecille.-
-Stai attenta a quello che dici.-disse minacciosamente , mentre mi lanciava uno sguardo d'odio.
Mi liberai dalle sue mani, e mi allontanai da lui.
Cominciai ad camminare nella direzione opposta,non volevo vederlo di nuovo.
Presi la mano della mia amica e mi diressi in fretta nella mia classe, non volevo arrivare tardi per "l'incidente" di qualche secondo fa.
Per quanto avrei voluto stare attenta alla lezione,quello che era appena successo mi aveva lasciato in shock... Cosa avevo fatto, perchè lui mi umiliasse e mi toccasse in quel modo? E' pazzo. Io non ero una ragazza problematica, ne' molto meno, mi mettevo in problemi, però non potevo restare zitta quando qualcuno mi stava affrontando.
Finalmente, suonò la campanella, comunicando a noi alunni, che le lezioni erano giunte al termine.
Presi le mie cose e le misi nello zaino, volevo uscire,non potevo restare un secondo di più in quel posto, Misi lo zaino,sulla spalla destra,e cominciai ad avanzare, verso l'uscita dell'istituto, all'improvviso sentii risate e mormorii, inclusi grida. Non ho esitato ad avvicinarmi, per vedere quello che stava succedendo fuori, davanti ai miei occhi, c'era un circolo di alunni che circondavano due ragazzi, il più debole che tremava di terrore sul terreno sabbioso, mentre provava a schivare i colpi del ragazzo che tutti conoscevamo,
Non potevo credere a quello che stavo vedendo, nessuno ha fatto nulla per aiutarli, al contrario alcuni ridevano e altri filmavano la scena dal telefono.
Non ho esitato un secondo di più, e mi addentrai nel circolo intorno a quei due poveri ragazzi.
Mi avvicinai al ragazzo che tremava per terra, e fermai le braccia del delinquente.
-Smettila!- gridai.
Improvvisamente mi obbedì e si alzò da terra, inchiodando quei occhi verdi su di me. Cercai nella mia borsa un fazzoletto, per asciugarmi dal sangue del ferito e provai a alzarlo da terra.
Il suo occhio era gonfio, di un colore violastro.
Passai le un braccio intorno alle sue spalle, e cercai di uscire da quel circolo.
Tutti erano felici vedendo quello che Trovato causava. Egli intanto, stava oziosamente a guardare, come trascinavo la sua vittima.
-Dove vai?- disse mettendosi difronte a me.
-Lasciami passare.- dissi furiosa.
Negò con la testa, ma io continuai a camminare, insieme alla persona che stavo aiutando, e quando credetti che me ne sarei potuta andare. Sentii la sua pelle sopra la mia.
Lo guardai con furia. Con un movimento spinse il ragazzo, e quando cercai di aiutarlo, per evitare che cadesse per terra,le braccia di quel ragazzo cattivo, mi avvolsero la vita e mi sollevarono da terra, posandomi sulla sua spalla.
Tutti ci guardavano, e ascoltavano i miei gridolini, però nessuno si degnava di aiutarmi.
Mi portò nel suo posto preferito. Dietro l'istituto portava tutte le ragazze, con cui faceva delle cose del tutto inappropriate.
Lui continuava a girare il cappello, ignorando le grida e insulti che gli lanciavo. I suoi passi rallentarono vicino alla recinsione che separava la scuola dal parcheggio.
-Non ti avvicinare a me.- lo avvertii- posso farti male-
-Non farmi ridere scricciolo.-disse avvicinandosi.-ti volevo lontano, e hai continuato ad intrometterti. Che posso fare con te?- si sistemò i pantaloni e mise la mano sul cavallo.-Come ti chiami?-
-Non ti dirò il mio nome-
-Ti posso obbligare dolcezza,sono Mirko Trovato, ottengo sempre quello che voglio.-
Quando ho provato a scappare dal suo fianco, la sua mano ha rallentato i miei passi. Lui intrecciò le sue forti braccia intorno alla mia vita,costringendomi a posare il mio petto sul suo.
Sentivo il suo alito mentolato, accarezzare le mie guance, era tutto così pericoloso.
Le mie mani si posarono sul suo petto, sentendo il suo cuore battere nello stesso modo del mio. Il suo viso si avvicinava ogni volta di più. Non smetteva di sorridere, in quella maniera che cominciavo a odiare. Le sue labbra rosa si aprirono e io chiusi gli occhi spaventata.