I can't study thinking about you.

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I don't wanna go to school tomorrow
I can't study thinking about you
And you know I always do.
I don't wanna go to sleep tonight
When I can stay up thinking about you
And you know I always do.
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Erano le 8:05 di mattina.
La lezione era già iniziata, e Jungkook era -come al solito- in ritardo.

La scuola era proprio una cosa che a Jungkook non piaceva.
Lui non era fatto per stare seduto ore e ore ad ascoltare un qualcuno che si credeva chissà chi.

L'unica cosa per cui sopportava l'idea di dover rimanere in quell'edificio era il suo compagno di banco.

Kim Taehyung.

Si era trasferito quell'anno in classe loro.

Era esattamente l'opposto. Lui ascoltava tutte le lezioni, prendeva appunti.

Si era seduto al primo banco, il primo giorno. Come mai Jungkook era accanto a lui? Era arrivato con dieci minuti di ritardo e quegli "stronzi maledetti", come aveva apostrofato i suoi compagni quella mattina, gli avevano lasciato solo quel banco.

Il prof aveva iniziato a spiegare e Jungkook non aveva neanche una penna con cui prendere appunti, perciò iniziò a infastidire il ragazzo accanto a sé.

"Ragazzino, hai una penna? E un quaderno?" gli ripeteva. Taehyung glieli diede subito.
Con quegli occhiali, che gli facevano gli occhi un po' più grandi di quanto fossero in realtà, sembrava quasi dolce. Ma presto Jungkook capì che era uno che non aveva peli sulla lingua, appena legava con qualcuno.

Si conobbero in quel modo, e da quel giorno Jungkook iniziò a passare gli intervalli con lui in classe, a guardarlo, a chiacchierare o ad ascoltarlo. Gli piaceva la sua voce.

Jungkook si risvegliò dai suoi pensieri sul suo compagno di banco non appena aprí la porta della classe.

Il professore lo guardò, ormai rassegnato ai suoi ritardi.

"Jeon. Ben arrivato, la stavamo aspettando" gli rispose per poi indicargli il suo posto.

Gli occhi di Jungkook caddero sulla figura di Taehyung.
Stava ridacchiando.
Anche lui si era abituato ai suoi ritardi.

Jungkook fece un veloce inchino e andò a sedersi mettendo la giacca appesa sulla sedia.

Nonostante le continue lamentele, teneva le maniche della camicia della divisa arrotolate sopra il gomito, in modo da scoprire tutto il suo braccio tatuato.

Appena Jungkook si sedette, subito si trovò una penna sotto il naso. La prese e ringraziò Taehyung iniziando poi a fare una caricatura del professore su un quaderno.

"Non ti danno fastidio le maniche tirate su?" disse Taehyung dopo che suonò la campanella dell'intervallo.
"E a te non dà fastidio quel nodo della cravatta così stretto?" ribatté portando due dita ad allargarglielo.

Un colpo sul dorso della mano gliele fece immediatamente ritirare.

"Lascia stare la mia cravatta, Jungkook-ah!" esclamò il ragazzo per poi tornare a scrivere alcune cose sul proprio quaderno. "Hai fatto tanti ritratti?" disse poi accennando al quaderno del compagno pieno di disegni dei professori.

"Si!" disse soddisfatto. "Abbiamo il professor Park, il professor Lee e anche la professoressa Choi" gli mostrò i diversi disegni. "Ora voglio fare un tuo ritratto".

"Non sono capace di posare, Jungkook" disse l'altro senza alzare gli occhi dal suo quaderno.

"Stronzate, tutti sono capaci di posare". Non avrebbe mai ammesso che in camera sua c'erano almeno cinque disegni del ragazzo.

Marlboro Nights [k.th + j.jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora