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Jack pov

Spalancai gli occhi quando vidi il ragazzo partire e andare dritto per diritto con l'intenzione di investire tutti gli zombie sulla nostra strada.
“FINN SONO TROPPI”
Il ragazzo sembrò non curarsi minimamente delle mie parole e con un  movimento veloce spinse ancora sull'acceleratore andando letteralmente contro i mostri, che cominciarono a sbattere contro il vetro della macchina per poi volare dietro alle spalle della macchina.
Sembrava davvero irreale, quei cosi erano letteralmente su di noi, il loro sangue sui vetri a affuscarci la vista,  alcuni nel tentativo di mettere le  loro sporche mani su di noi avevano anche cercato di restare aggrappati alla macchina per poi schiantarsi a terra, con pochi risultati,  pochi secondi dopo.

Finn:“Dobbiamo trovare un posto sicuro, un posto dove loro non possano arrivare”

C'era qualcosa di strano nella voce del ragazzo ma davvero non riuscivo a capire cosa, era diversa dal solito, molto diversa.
Dopo aver superato l'orda di zombie il ragazzo cominciò a rallentare raggiungendo una velocità più “normale”, o almeno, abbastanza normale da non farmi vomitare.

Finn:“la parte grossa l'abbiamo eliminata, ora dobbiamo pensare a dove andare e a cercare provviste”

Il ragazzo cominciò a parlare attirando la mia attenzione, sempre mantenendo gli occhi sulla strada.

“potremmo provare a cercare una casa  dove stare per un po e poi magari cominciare a esplorare alcuni palazzi, magari quelli più tranquilli”

Finn:“ma non sarà troppo pericoloso passare ai palazzi? Voglio dire, sarebbe più difficile scappare in caso trovassimo troppi di quei cosi.”

“bhe non hai tutti i torti ma molti palazzi nel centro città hanno i tetti comunicanti, quindi nel peggiore dei casi potremmo spostarci da tetto in tetto”

Finn:“ Bella idea biondino”

All'interno dell'auto calò un silenzio tombale, la tenzione e l'imbarazzo del momento erano talmente spessi da porterli tagliare con un coltello.  Il ragazzo aveva lo sguardo fisso sulla strada mentre io mi ero ormai perso a guardare dal finestrino i mostri sulla strada, che al solo sentire del rumore causato dalla macchina cominciavano ad avvicinarsi per poi rinunciare poco più tardi.

Finn:“Raccontami un po di te”

La voce del ragazzo ruppe il silenzio per la prima volta dopo minuti, cosi mi girai per guardarlo molto incuriosito. 

“Come prego?”

Finn:“bhe si, stavo pensando che alla fine di te so solo il nome quindi mi chiedevo se ti andasse di raccontarmi qualcosa su di te, ma se non vuoi fa nulla.”

Presi un respiro profondo prima di cominciare a raccontare, ripensare alla mka vita non era proprio piacevole diciamo.

“bhe non credo ci sia molto da dire su di me, prima dell'inizio di questo schifo ero un semplice studente, il tipico sfigato che veniva messo da parte dagli altri”

Il ragazzo si girò verso di me cercando il mio sguardo senza troppo successo.

Finn:“mi dispiace tanto Jackie..non deve essere stato facile.”

Il ragazzo poggio una mano sulla mia gamba, forse con l'intento di consolarmi, subito sentí le guance bruciare e il cuore cominciare a battere un po più veloce del normale.

“Nah non preoccuparti è  tutto ok, mentre per quanto riguarda la mia famiglia sono figlio unico”

Finn:“hai delle passioni?”

“bhe mi piace molto andare sullo skate ma non so se si possa definire una passione, dai ora tocca a te dimmi qualcosa sulla tua vita. ”

Ero davvero molto curioso di sapere qualcosa sul misterioso ragazzo seduto vicino a me.

Finn:“bhe diciamo che io la scuola l'avevo un po mollata, nell'ultimo periodo non ci andavo molto avevo perso completamente interesse”

“hai fratelli o sorelle?”

Alla domanda il viso del ragazzo sembrò incupirsi di scatto, avevo forse toccato un tasto dolente?

“scusa forse non avrei-

“ho un fratello maggiore a cui sono molto legato.. Quando è iniziato tutto questo  lui era fuori, non ho avuto più sue notizie da allora,  posso solo sperare che stia bene..”

Finn doveva davvero tenere a suo fratello, e sembrava davvero distrutto ma d'altronde chi non lo sarebbe stato?

“ei, se tuo fratello è come te deve essere un tipo tosto,  sono sicuro che starà bene”

Il ragazzo mi rivolse un sorriso per poi riportare lo sguardo sulla strada.

Finn:“si lui è tostissimo.”

Rivolsì un ultimo sorriso al ragazzo per poi tonare a guardare fuori dal finestrino, i palazzi, le macchine distrutte, i mostri scorrevano molto veloce ma nonostante questo un dettaglio familiare mi cadde all'occhio.
Il negozio di videogiochi..

“SO DOVE SIAMO”

il ragazzo sembrò saltare letteralmente in aria, per poi rivolgermi uno sguardo confuso.

“SIAMO VICINO LA CASA DEL MIO MIGLIORE AMICO, QUEL POSTO È SICURO.”

Finn:“sicuro?come fai a dirlo?”

“suo padre è un militare, hanno la casa recintata con accanto un bunker, sono sicuro che stiano bene”

Il ragazzo guardò un'ultima volta la strada un po titubante per poi sospirare.

Finn:“dove giro?”

Era davvero intuile descrivere la mia felicità in quel momento.

“A destra e poi tutto dritto”

Finn:“ e andiamo!”

La grinta del ragazzo mi eccitava e nemmeno poco, mi faceva venire voglia di vivere, di rischiare, di andare avanti. 
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