CAPITOLO 1: Il primo giorno di scuola

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Eravamo tutti nell'atrio della scuola fino a quando....DRIIIIIN! La prima campanella dell'anno.
Mi diressi nella 1A e guardai un po di persone, rimasi colpito dalla facilità con cui una ragazza faceva amicizia così facilmente con le altre persone, sempre solare, divertente, carina e a tratti sbruffona.

Dopo le lezioni trovai sul suo banco uno strano libro, aveva una copertina rossa e gialla ed io, amante dei libri, per curiosità lo aprii.
"Non aprirlo, il libro non appartiene a te"
-Stupida coscienza, stai zitta per una volta.

Lo aprii e trovai al suo interno una cosa sconcertante, era un diario di convivenza con una malattia al cuore. Preso dalla curiosità sfogliai velocemente il diario e lessi che le restavano ancora 237 giorni prima che il suo cuore smettesse di battere.

-"Ehm.... scusami, quel libro è mio"
Si avvicinò con tutta la gentilezza del mondo, non avevo mai visto nulla di simile, occhi verdi, capelli castani, insomma era bellissima.

-"Si, tieni" e gli diedi quel libro.

DOPO LA SCUOLA

Stavo ritornando a casa e trovo, per caso, sulla strada che porta a casa mia, la ragazza del diario.

-"Ciaoooo, ti va di parlare un po"
-"Non ho tempo"

Mi diressi in un prato dove c'era la fioritura di ciliegio in corso. Mi raggiunse sempre la solita ragazza.

-"Guarda, vorrei solo dirti di non raccontare a nessuno ciò che hai letto in quel diario... insomma, solo io e i miei genitori siamo al corrente della mia malattia e non vorrei che la dicessi ai tuoi amici."

-"Amici? A chi dovrei raccontarla, io non ho mai avuto amici e le uniche persone con cui parlo, sono i miei genitori"

-"Senti, un'altra cosa, tu come ti chiami?"

-"Mi chiamo........ hai capito?"

-"Piacere, Elisabetta, VOGLIO CHE TU ENTRI A FAR PARTE DELLA MIA VITA"

-"Non capisco il motivo, restare per i tuoi 237 giorni con un ragazzo sempre solitario e discriminato da tutti"

-"Da tutti... ma da me no"
Quelle parole mi diedero la sensazione di aver trovato la ragazza giusta per me ma, sfortunatamente mi chiamò mia mamma dicendomi che il pranzo era pronto e che dovevo tornare a casa.

-"Ciaoo, devo andare"

-"Ciao, a presto"

IL POMERIGGIO
Stranamente, Elisabetta venne ad occupare il posto in biblioteca, dove, tra l'altro lavoro anche io.

-"Ti sembra questo il modo migliore di trascorrere il resto della tua vita" Gli dissi.

-"Tu mi hai detto di fare ciò che avrei voluto fare e di trascorrerla nel migliore dei modi con una persona che mi ama per davvero"

-"Io non sono la persona giusta per te, non ho amici, me ne sto tutto il tempo a leggere libri, sono sempre da solo, i compagni di classe pensano di me che sono introverso e scostante, non trovo il motivo per cui tu debba essere con me"

-"Capisco.... hai mai chiesto ai compagni di classe cosa pensano di te?"

-"No, in realtà no.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 23 ⏰

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