Have yourself a Merry Little Christmas

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Have yourself a merry little Christmas…

24 Dicembre:
Quel giorno, atteso da molti, grandi o piccini che fossero era arrivato!
Ovviamente nei “molti” non era considerata una ragazza che le amiche, affettuosamente, soprannominavano: “il Grinch”.
Rose non era come i “molti”, era vero! Non lo era mai stata! Odiava il Natale, i festoni, i sorrisi di quelle persone costrette a dare gli auguri anche a quelli che non avevano mai sopportato, quando in realtà volevano dire “che tu possa cadere rovinosamente da un dirupo!”, odiava la neve e quello sì che era un problema, visto che abitava a Londra, da ben 25 anni!

Quella mattina non voleva uscire dal letto, le era bastato sbirciare dalla tenda per vedere la caduta di quel nevischio insopportabile, quello che, se non si stai attenta/o, ti fa scivolare davanti a tutti come una pera cotta!
Non voleva vedere nessuno quel giorno, né tantomeno la sera, anche se sua madre, come ogni anno del resto, l’aveva invitata al cenone della vigilia, con tutti gli “amici” di famiglia!
Ma per favore, chi li aveva mai sopportati? Di certo non lei che,, sempre faceva di tutto per evitare queste fantomatiche rimpatriate tra snob!
Non le piaceva il ceto nobile e quello era un altro dei problemi, essendo figlia di una duchessa, o almeno era quello che diceva di essere sua madre Carol!

Maledettamente quel 24 dicembre cadeva di domenica e, dunque, non poteva nemmeno usare la scusa del: “Mamma sono in ufficio, stacco tardi, non riesco ad esserci, sono troppo stanca!”, aveva sempre funzionato ma, evidentemente, il karma si era impegnato con lei quell’anno!

Sbuffò, ravvivandosi la ribelle chioma ramata, infilò gli occhiali e prese il cellulare, inutile dire che trovò 3 messaggi, tutti di sua madre:

“Non mi evitare! Quest’anno non hai la scusa del lavoro … conto sulla tua presenza! Tanto non hai un fidanzato, le tue amiche stanno per conto loro e tu rimarresti nel tuo appartamento con il cibo take-away!”, lesse di nuovo, sbuffando rumorosamente, buttò il telefono sul letto e soffocò un urlo nel cuscino… tanto non c’era pericolo,l’unico che poteva sentirla era il suo vicino settantenne che, per giunta, cominciava ad accusare i primi colpi di sordità!

La madre, in poche parole spicciole, le aveva fatto capire quanto patetica fosse la sua vita! Doveva trovare un modo per scamparla anche quell’anno… ok che aveva 25 anni ed ormai non era più una bambina da tempo, ma cavolo, a quella cena, l’età media sarebbe stata di 55 anni!..

Nuovamente fu distratta dal suo costante pensare, stavolta da una chiamata amica…
“Ehi Mary!”,
“Rose dove sei?”
“a casa, nel letto! Perché?”
“come perché? Sai che oggi è 24? Cosa farai stasera? Hai comprato i regali”,
Rose sbuffò seccata e poi rispose:
“Mary! Sono 10 anni che mi conosci!! A) so che è 24, e pensa un po’? non me ne frega nulla; b) sto cercando di evitare un invito di mia madre , quindi spero casa, film e cibo take-away! C) beh, se guardi il punto A penso tu possa capire che…”,
fu interrotta dal “bla bla bla… sei un Grinch! Ogni anno spero che tu possa migliorare , ma noto che sei sempre peggio! Siccome io adoro il Natale, ho fatto i regali, ho addobbato il mio appartamento e beh… farò il dovere di brava “quasi nuora”, andiamo a mangiare dai genitori di Darren!”, disse tutta felice e Rose sorrise per lei: almeno una delle due era entusiasta di ciò che le stava capitando, e ciò significava niente interrogatorio di “post feste”, sarebbe stata troppo intenta a raccontare il dettaglio del pranzo dai suoceri… 

“Oh ma che bel programmino! Sembra fatto apposta per me!”, ribatté ironica;
“Gne Gne! Domani è Natale, esigo, che tu venga davvero! Quanto meno nel pomeriggio! Ci saranno i cugini di Darren e non dire no, perché, ti ricordo, che ho le chiavi del tuo appartamento … e beh non ci metto poi tanto a raggiungere casa tua, sai?”, Rose fece un rantolo disperato, degno di un’attrice ma che evidentemente non bastò a muovere l’amica, e si ritrovò a confermare la sua presenza nel pomeriggio.

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