chapter one

21 4 0
                                    

Pennelli sparsi per la stanza.
Vernice ovunque.
Acqua colorata nei secchi.
Il muro già imbrattato di spray dei murales, alcuni datati di vecchia data, altri recenti.
Bustoni di plastica per terra per non sporcare il pavimento.
Il cellulare senza suoneria lasciato da qualche parte.
Il divano un pò sporco.
Dallo stereo uscivano canzoni di ogni tipo, che passavano di una stazione radiofonica trovata a caso.
Un pacco di patatine alleggiava sopra lo stereo.
Una birra aperta, ma bevuta per metà era sul tavolinetto accanto alla radio.
Ed un ragazzo con una salopette senza maglia, un paio di converse bianche con inciso lo stesso numero, era in piedi davanti al suo quadro. Passava pennellate di ogni colore. Dal giallo al rosso, al blu, al verde e al bianco.
Qualunque colore gli andasse bene lo metteva sulla tela.
Era sempre così, quando lui si richiudeva nel suo garage a disegnare.
A volte erano parole che gli piacevano, altre cose scordanti che voleva imprimere, altre ancora pitture di sua fantasia con un grande significato che li associava.
L'arte era bellissima, a detta di Zayn.
L'arte sa tirare fuori l'emozioni, i sentimenti, la voglia di vivere, quella di combattere.
L'arte è davvero tutto. Le puoi anche affidarle qualunque significato tu voglia, tanto sarà sempre apprezzata.
L'uomo senza arte non potrebbe vivere.
L'arte è vivere.
Ogni pennellata ti riporta in mente un qualcosa ed è magnifico.
A volte lui criticava la sua stessa arte, perché la riteneva non "perfetta", ma poi c'era sempre qualcuno al suo fianco che gli faceva capire il contrario. C'era sempre qualcuno alle sue spalle che ammirava in silenzio la bellezza di quell'arte. C'è chi piangeva pure.
L'arte che faceva Zayn sapeva conquistarti, arrivare dritto al cuore.
Se non amavi essa, non potevi dire di amare lui.
È per questo che per anni, aveva sempre avuto timore del giudizio della gente che criticava la sua arte. Nessuno l'aveva mai apprezzata come dovrebbe e quindi lui si chiudeva in se stesso.
Non mostrava mai quello che faceva, fino a che non conobbe delle persone, che rimanevano incantate dalla sua arte.
Ogni quadro, ogni murales, ogni disegno lo mostrava prima a loro e poi alla sua famiglia.
Si sentiva capito, apprezzato, amato, soprattutto amato.

Si allontanò dalla tela.
Prese un sorso di birra e si accese una canna.
Doveva un pò far cambiare aria a quella stanza, disse tra sé e sé.
Poi portò l'attenzione al suo quadro.
Era completo adesso.
Rappresentava l'amicizia, l'amore.
Rappresentava la sua famiglia.
Per la prima volta aveva voluto mettere le sue persone preferite sopra la sua arte tutte insieme.
Era davvero soddisfatto del risultato.
Era tutto ciò a cui teneva.
Un normale fiore, era ciò che vedevano occhi esterni.
I suoi occhi, invece, vedevano le persone che amava.
Ad ogni colore aveva affibiato un soggetto.
Ogni soggetto aveva la sua storia, dietro a quel colore.
I colori non erano dettati così a caso, avevano un significato ben preciso.

La pennellata bianca era destinata alla sua famiglia.
Il colore bianco evoca la purezza, la spiritualità e la divinità. Questo colore, inoltre, è simbolo del Paradiso e dell’Eternità. E per Zayn la famiglia era questo.
Il bianco come le stelle, presenti ogni sera dalla vista del mondo, ma presenti sempre nell'universo.
La sua famiglia c'era sempre stata.
Sua madre, le sue sorelle e suo padre.
Erano sempre accanto a Zayn a sostenere la sua creatività.
Lo avevano accettato quando decise anche di fare coming out con loro.
Le sue sorelle l'avevano presa bene, anche sua madre. Suo padre era stato titubante. Non capiva all'inizio. Se ne era andato pure di casa per qualche settimana per schiarirsi le idee, ma poi era ritornato con una spilla dai colori dell'arcobaleno e l'aveva regalata a suo figlio.
Zayn non capiva molto quel suo gesto, poi lui gli rispose "l'importante è la tua felicità, chi ti scopi, a me non deve interessare". E poi si erano abbracciati.
Quel gesto diceva tanto e il moro si sentì capito dalla sua famiglia. Dalle persone a cui voleva bene da quando era venuto al mondo.
Sinceramente il coming out di Zayn, era per di più che avesse smesso di etichettarsi. Cioè scopava con le donne, ma delle volte si sentiva attratto dagli uomini. Con essi c'era stato qualche bacio e giusto una piccola botta e via, ma mai una relazione.
Non si sentiva ancora pronto ad averne una. In generale, sia che fosse con una ragazza e sia che fosse con un ragazzo.
Per ora preferiva le esperienze, o era ciò che si ripeteva.

come un peintre (OS) //ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora