Annabeth

42 3 0
                                    

Sono Annabeth, ho 15 anni e frequento la 2ª superiore, ho iniziato questa scuola a San Francisco, nella mia amata casa, dove sono ritornata dopo aver ripreso buoni rapporti con mio padre, si perché prima lo odiavo, per colpa della mia matrigna, quindi sono scappata di casa per andare al campo mezzosangue, dove ho incontrato i miei "migliori amici" Luke e e Thalía, con Thalía sono in ottimi rapporti, i rapporti con Luke non calcoliamoli proprio, prima mi ero un po' innamorata di lui, ma per non perdere Thalía, che era già innamorata, ho lasciato perdere.
Al campo ho anche conosciuto un ragazzo, Percy Jackson, un figlio di Poseidone, e già da questo presupposto lo odiavo, anche se non mi aveva fatto nulla, ma era troppo vanitoso e imbranato per i miei gusti, però le miei compagne lo definivano "carino" e mi hanno costretta ad inserire Poseidone nei rossi per la caccia alla bandiera.
Tralasciamo il passato e passiamo al presente, mio.padre si deve trasferire in una nuova scuola ad insegnare, quindi sono costretta a trasferirmi a New York, non mi dispiace perché ci sono molti miei amici del campo lì, ma lasciare la mia seconda casa (la prima è il campo) non ci riesco proprio.
Stamattina mi sono dovuta sveglia prestissimo perché dovevamo prendere l'aereo, vado in cucina e trovo mio papà cucinare..... no aspe in che senzo cucinare?! Lui ha sempre odiato farlo e diceva che era una frana, - oh Annie ti sei svegliata, oggi hai fatto incubi?-
-1 grazie per il buon giorno papà, 2 fortunatamente no, ma aspe, cosa cucini? non eri una frana a farlo? hahahaha-
-Beh sta notte non riuscivo a dormire quindi ho provato a vedere dei tutorial su come cucinare i pancake (non so come si scrive)-
-Beh sono anche buoni, vedo che ti sono serviti i tutorial hahahahaha, vabe io vado in bagno, tu hai già fatto?-
-Sisi io sono già pronto puoi andare-
Dopo aver fatto colazione sono andata in bagno a farmi doccia e capelli, poi mi sono vestita con le mie solite converse nere, un jeans a vita alta e una felpa bordò (accontentatevi non so come di scrive).
Ho preso le valigie e siamo andati in aeroporto, perché papà diceva che eravamo in ritardo, ma il suo ritardo sarebbe 2 ore in anticipo.
Dopo 2 ore e mezza in aeroporto siamo arrivati nella nostra casa a New York, fuori era giallina come colore, dentro bianco con i brillantini, c'erano due piani, uno con il salotto un bagno e la cucina, nel secondo piano la mia camera, quella di mio papà e un altro bagno.
Sono subito andata in camera a sistemare la mia roba sperando che ci entri tutto, non mi preoccupo dell'armadio pe ri vestiti, ma per le mensole, c'erano solo 3 mensole e una scrivania, nemmeno una libreria, e ora dove li metto tutti i miei 40 libri+il computer di Dedalo+le mie cose da mezzosangue+tutti i miei progetti, come farò a farli stare tutti in 3 mensole, santi Déi aiutatemi voi, poi io mi preoccupo per questi, a quando porterò tutti i libri che ho al campo cosa devo fare, buttarmi nel Tartaro? evidentemente Leo verrà a montarmi qualche mensola in più.
Dopo che ho finito di tirare giù tutto l'Olimpo per sistemare la mia roba, la mia camera era finalmente piena di libri e progetti, che mi ricordavano la mia cabina, che potrò vedere solo a giugno, quanto mi manca entrare la dentro e sentire calare il silenzio e sentire l'odore delle pagine dei libri che tutti quanti hanno in mano, anche se non dura a lungo quasto silenzio perché tutti quanti si mettono a sclerare per ciò che succede, si sentono da fuori le urla di figli di Ares che fanno a botte, i figli di Apollo che tantano di non parlare a rima, fallendo ovviamente, Leo che corre ovunque nella speranza di trovare qualcuno che gli spegne il fuoco sui capelli, il signor D che si ubriaca (no Zeus, il signor D non lo comandi) e Chirone che più che disperarsi non può fare, e poi mi chiedono perché amo il campo, mi spiegate il senzo? ovvio, se ci vedessero gli Déi ci manderebbe al mercato nero, ma non è che loro non sono così eh.

all by accident - percabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora