Come il vento dell'alba

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N.B: questa storia si trova anche nella raccolta "Grindeldore - As my memory rests...". Siccome però in quel contesto mi sembrava un po' sacrificata, ho deciso di ripubblicarla da sola, in modo tale da darle la possibilità di "girare il mondo" (di Wattpad) in totale autonomia. Buona lettura!

[Ladyhawke!AU; Beauty and the Beast!AU; note esplicative alla fine o, se preferite, come commento ai paragrafi in cui compaiono]


Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre -
sei la vita, il risveglio.

Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolìo della brezza,
tepore, respiro -
è finita la notte.

Sei la luce e il mattino.

(Cesare Pavese - In the morning you always come back)


"I wish I could come back to you
once again feel the rain.
Falling inside me
cleaning all that I've become."



«Che cosa ci fa un topo di città[1] come te disperso in queste lande desolate?»

Il ragazzo - un giovane uomo[2], in realtà - abbassa lo sguardo.

Osserva i segni violacei che, simili a piccoli serpenti, si avviluppano intorno ai suoi polsi, stretti in un laccio magico decisamente complicato da sciogliere.

Quando parla, tuttavia, il suo tono è calmo, lucido.

«Mi chiamo Newt Scamander, sono un Magizoologo».

Pronuncia queste parole con la convinzione e il piglio risoluto di chi ha scelto il proprio cammino in totale autonomia, e rivendica per sé il diritto di percorrerlo.

«Il mio lavoro mi ha portato qui. È stata segnalata la presenza di due creature mai viste da queste parti, e la gente della zona è preoccupata. Gli Auror stanno organizzando una battuta di caccia, vogliono catturarle».

Increspi le labbra in un ghigno beffardo.

«E dimmi un po', Signor Magizoologo, tu sei venuto qui per lo stesso motivo?»

Scamander, o come accidenti si chiama, alza di scatto il capo.

Il pallido sole del crepuscolo, a malapena visibile oltre le mura pericolanti della rocca[3], ruba un baluginio rossastro ai suoi capelli arruffati.

È per questo, Grindelwald, che non lo hai ancora ucciso?

«Assolutamente no! Io sono qui per trovarle prima degli altri, per controllare che stiano bene e metterle in salvo, se necessario. Io non...»

La voce gli muore in gola, lentamente, inesorabilmente. I suoi occhi ora sono fissi altrove, rapiti da un'ombra che si erge minacciosa al di sopra delle tue spalle. Allunghi un braccio, senza neanche voltarti, e la Fenice vi si posa sicura, con un movimento regale, sontuoso, pieno di grazia.

Scamander rimane pietrificato, quasi sopraffatto, la bocca incurvata in un sorriso estatico e le pupille accese da un guizzo di pura, incontenibile meraviglia.

«È... magnifica».

♦♦♦

Il volto della Dea era un grumo di dolore e rabbia[4].

China sul corpo senza vita della fanciulla, sembrava racchiudere in sé la sofferenza e la disperazione dell'intero Universo - di ciascuno di voi. Il suo furore scuoteva le fondamenta della terra eppure tu, sprezzante fino all'ultimo, non hai piegato la testa. L'hai sfidata, perché nella tua arroganza non hai mai riconosciuto altra autorità al di fuori di te stesso, perché disprezzavi e irridevi ogni esistenza ritenuta inferiore, perché non ti importava di nulla che non fosse strettamente riferito alla tua persona, perché nemmeno sotto il peso schiacciante della colpa hai pensato di accantonare la tua ambizione, la tua brama di conoscenza e potere, i tuoi progetti sconsiderati - i vostri progetti (vostri, vostri, vostri! Eravate insieme in tutto, in tutto, non c'era pensiero che non fosse condiviso, eravate un cuore solo, un'unica anima).

Come il vento dell'alba [GRINDELDORE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora