Tobias
Tris.
Penso solo a lei, ora che è in ospedale.
È in coma e potrebbe non svegliarsi più, dimenticarsi di me, non ricordarsi più delle cose che abbiamo fatto insieme.
Sono le sei di mattina e io seduto ancora in ospedale a guardarla è stesa li sul letto.
La sua pelle bianca lascia intravedere le sue vene, tutte occupate da flebo e tubi. Le sue palpebre hanno una sfumatura violacea, e le sue labbra rosee sono leggermente aperte.
Dio se è bella.
È sempre la mia Tris, la mia bellissima Tris.
Mi mancano i suoi occhi pieni di speranza, il suo sorriso sincero che ti fa venire voglia di vivere. Mi manca tutto di lei, e questa nostalgia mi distrugge. Voglio piangere ma non davanti a lei; non davanti alla mia Tris.
"Sei bellissima amore" le sussurro all'orecchio. Quanto vorrei una risposta, la sua.
"Mi manca tutto con te" e mentre lo dico, i miei occhi hanno lasciato una lacrima.
"Give me love, like her
Cos lately I've been waking up alone
The pain splatter tear drops on my shirt
I told you I'd let them go, ti ricordi la nostra canzone Tris?" riesco a sussurrare queste parole tra le lacrime, era la nostra canzone e io ero solito a cantarle questa strofa.
Non riesco a immaginare un mondo senza lei: che senso avrebbe?
Arriva di corsa un infermiera. È preoccupata. Ma mai quanto me.
"È oggi" mi dice con voce insicura. Avevo dimenticato, oggi Tris viene operata.
È il giorno decisivo e può succedere tutto.
"Sii coraggiosa Tris" le dico. Quanto vorrei fare qualcosa, ma non posso.
Questo intervento può durare molto, ma io so che lei è forte e ce l'ha può fare.
La guardo, forse per l'ultima volta.
L'infermiera la porta via di corsa, e le lacrime scendono da sole, bagnandomi il viso.
La vedo allontanarsi e la saluto con la mano.
Guardo questa stanza vuota, una volta, quando c'era lei, piena di colori e di speranza quando c'era Tris. Adesso è solo una stanza bianca.
