PROLOGO

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25.12.2020

POV ATHOS

Il rumore della pioggia riempiva la piccola stanza del motel in cui vivevo da qualche settimana, la luce rossa dell'insegna al di fuori delle finestre gocciolanti d'acqua illuminava il mio volto, il volume quasi impercettibile del televisore, troppo vecchio, accompagnava il fruscio della pioggia, mentre passavano in onda un film comico natalizio, a cui non prestavo importanza.

il mio sguardo ero volto altrove, quasi perso, strinsi la sigaretta fumante tra le dita, per poterla avvicinare alle mie labbra spaccate, immerso completamente trai miei pensieri, immerso in quel ricordo di quei occhi nocciola che qualche ora prima avevano catturato completamente la mia attenzione.

TRE ORE PRIMA

scesi velocemente le scale del motel, cercando di raggiungere il più presto possibile la mia auto, vista la pioggia che ormai da giorni non cessava.
salii in macchina e mi aggiustai la giacca di pelle nera e passai le dita trai capelli neri, come per togliere vie le goccioline d'acqua che mi avevano colpito, prima di girare la chiave nel quadro dell'auto e partire.

è la sera di natale, le strade sono completamente illuminate dalle solite decorazioni banali, le vie sono vuote, immagino che ognuno sia a casa a cenare con la propria famiglia, mentre io sono in auto a dirigermi da FRANK'S, nome scontato, molto scontato, visto che il proprietario si chiama frank, avevo provato a dirgli di rinnovarsi e cambiare quella topaia in qualcosa di nuovo, ma lui ed i suoi settant'anni sono testardi.

Frank mi conosce da sei anni, precisamente da quando avevo diciott'anni, quando uscì dal riformatorio era stato l'unico a prendersi cura di me, mi fece stare nel suo locale, mi controllava come un padre, ed è l'unica persona a cui sono completamente grato.

entrai nel locale, dopo aver parcheggiato la macchina, era vuoto come immaginavo
-che ci fai qui figliolo? pensavo ci vedessimo domani mattina-
frank appena mi vide non potette fare a meno di sorridere, passando lo straccio sopra al bancone perfettamente pulito

-ho fame-
lo guardai con il mio solito sguardo serio, non ero di molte parole e frank ormai aveva imparato a conoscermi e ad abituarsi a questo lato di me che risultava indifferente e scontroso

mi sedetti sullo sgabello, prima di allungare una mano oltre al bancone e afferrare una birra aperta, che doveva essere di frank, lo guardai subito mentre posava davanti a me un panino ed una porzione di patatine fritte
-ancora?-
chiesi portandomi in bocca un sorso del liquido alcolico, per poi poi passare la lingua tra le labbra come per tenere ben stretto quel sapore fresco

-è la prima questa sera- mi rispose cercando di fare finta di nulla, nascondendosi in quei baffi bianchi.
sapevamo entrambi che non era la verità, ma non risposi, mi limitai a scuotere la testa e ad addentare una patatina dal mio piatto.

il tintinnio della porta che si aprì attirò l'attenzione di frank, che sorrise come al suo solito spostandosi per poter guardare meglio, io non mi girai, leggermente seccato dal freddo che entrò in quel momento grazie alla porta lasciata aperta

chi cazzo può essere la sera di natale a mezzanotte?

-s..salve...non è che potrei fare una telefonata?..se non le dispiace..-
una voce femminile, calma, dolce, attirò la mia attenzione, ma non mi girai, mi limitai a portare un'altra patatina tra le labbra e a fissare un punto impreciso davanti a me, fregandomene altamente di cosa stesse succedendo

-oh certo, le prendo subito il mio cellulare- frank con la sua solita gentilezza le rivolse un sorriso, prima di scomparire dietro la porta della cucina

potevo sentire l'agitazione di quella ragazza, aveva il respiro pesante, e non stava un secondo ferma, sentivo il rumore dei suoi passi fare avanti e indietro, scossi semplicemente la testa e continuai a bere la mia birra, sentendo il suo sguardo puntarmi di tanto in tanto, fermandosi e bruciarmi la pelle

-quanto cazzo ci stai mettendo zafira?- una seconda voce entrò nel locale, e quella voce non l'avrei confusa tra mille, una risata amara, quasi piena d'odio sfuggi dalle mie labbra attirando l'attenzione della ragazza che si girò verso di me mentre provò a rispondere

-io..stavo arrivando..-
non feci in tempo a girarmi che Jack prese per il polso la ragazza e la tiro verso di se, così forte che quasi la faceva cadere per terra
-mi fai male..- si lamentò lei cercando di strattonare la sua presa.
rimasi a fissarli per qualche secondo, con la schiena poggiata al bancone e le mani nelle tasche dei miei jeans neri, ridendo di gusto davanti a quella scena favolosa che jack mi stava regalando.

-ecco qui il..- si blocco frank non appena tornò, con il suo telefono in mano, vedendo quella scena leggermente confuso, non capendo cosa stesse succedendo, quando voltai di nuovo lo sguardo sui due notai gli occhi di jack puntati su di me

mi stava fissando, quasi scioccato, il suo sguardo diventò quasi sconcertato, sembrava avesse visto un fantasma e strinse la presa intorno al polso della ragazza, sudando quasi freddo
-che ci fai tu qui..?- jack mi guardò, non riuscendo quasi a parlare

la ragazza mi guardò di nuovo, e non potetti fare a meno di osservare quei suoi occhi nocciola, i suoi capelli castani lunghi che cadevano lungo la sua schiena, le sue guance leggermente rosate per colpa del freddo.
avevo un non so che di così angelico, quasi innocente, come se fosse una bambina.
era molto più bassa rispetto a jack, ma neanche di troppo, aveva addosso un maglione di natale, con una renna stampata sopra, e la cosa mi fece abbastanza ridere tanto da farmi sfuggire una leggera risata, che sembra averla fatta accorgersene di ciò che stavo criticando, poiché mi rivolse uno sguardo abbastanza contrariato

-dovresti lasciarla sai?-
non mi mossi dal mio posto, tenni le mani dentro le tasche del mio jeans, mentre tenevo lo sguardo fisso lungo la figura della ragazza, che aveva un braccio alzato per la presa di jack introno al suo polso

-perché sei tornato?- jack lasciò immediatamente la ragazza, non riuscendo a smettere di guardarmi incredulo

-ho dei conti in sospeso.-

SPAZIO AUTRICE
lo so è piena di errori, ma vi prometto che la correggerò,
come vi sembra? siete curios*?

Screw upDove le storie prendono vita. Scoprilo ora