Quello che non sapevi di me

Capitolo 2

Harry uscì dallo spogliatoio prendendo, svogliatamente, il suo borsone e senza guardare in faccia nessuno, si diresse fuori dalla scuola, prese le chiavi della macchina che aveva lasciato nella tasca del giubbotto giorni fa per la fretta, ma subito dopo si ricordò che la sua macchina era ferma nel garage e dova a ancora chiamare il meccanico. Subito pensò di chiamare Niall ma pensandoci, non gli sembrò una brutta idea camminare, anche per scaricare tutto il nervosismo e, tra l'altro se avesse chiamato Niall l'avrebbe insultato in tutte le lingue visto l'accaduto, perché non sarebbe riuscito a non dirglielo.

Cominciò a camminare verso casa e prese il telefono per chiamare il meccanico, non ce la faceva più a stare senza macchina, anche perché quando la notte non riusciva a dormire, prendeva la sua auto e andava nei posti più sperduti a scrivere e negli ultimi giorni non l'aveva fatto poiché i luoghi che lo tranquillizzavano e gli davano ispirazione, erano troppo lontani da casa per andare a piedi.

Dopo essersi messo d'accordo con il meccanico ed essere arrivato a casa, corse immediatamente a fare una doccia. Appena entrò in bagno e si guardò allo specchio, iniziò a piangere

"Cazzo faccio davvero schifo. Dovrei vergognarmi di me stesso. FAC-CIO SC-SCHIFO POR-CA PUTTA-NA"

Urlava fra i singhiozzi e le lacrime e nessuno poteva sentirlo visto che viveva da solo. Diede un pugno allo specchio che si frantumò e la sua mano si riempì presto di sangue e schegge ma fece finta di nulla ed entrò in doccia, nonostante provasse un dolore lancinante ma pensò che si meritava questo dolore.

Dopo essersi lavato e strofinato come se volesse strappare via gli errori della sua vita in questo modo, uscì dalla doccia, avvolse un asciugamano in vita, andò a prendere scopa e paletta e iniziò a pulire il bagno, rendendosi conto di aver fatto un'altra cazzata.

Si vestì e scese in cucina, dove secondo il suo parere avrebbe trovato il rimedio a tutto.

Per rimediare o forse completare la giornata di merda, aprì lo scaffale dove teneva i super alcolici, prese una bottiglia ancora chiusa di Rum, andò nel salone, si sedette sul pavimento fresco e cominciò a bare senza fermarsi.

*

Sto ridendo da tutto il tempo, è davvero una bella persona ed è davvero divertente. Joshua mi ha raccontato un po' di sé e io ho raccontato un piccola parte di me, adesso siamo un po' brilli, in giro per Londra mentre ridiamo per qualsiasi cosa succeda "Oh mio dio Lou, un piccione ha scambiato questa macchina per un wc" scoppiammo a ridere nonostante fosse una cosa che si vede ogni giorno e che di solito fa arrabbiare le persone, ma in quel momento per noi era davvero troppo divertente "Joshua devo dirti una cosa" ero un po' più serio adesso "Dimmi nell'orecchio così non sente nessuno" scoppiai a ridere ma acconsentì e mi avvicinai al suo orecchio "Joshua ho una voglia matta di scoparti proprio adesso" lo dissi lentamente, sbiascicando un po' "oh be io ho casa libera" disse "o aspetta non ne sono sicuro" continuò "beh al massimo il mio coinquilino si unisce" scoppiammo nuovamente a ridere per poi baciarci.

Arrivammo a casa sua e per fortuna non c'era il suo coinquilino. Joshua ricominciò a baciarmi con foga, mi trascinò nella sua stanza senza mai staccarsi e chiuse la porta a chiave "Potrebbe tornare da un momento all'altro" mi disse sorridendo.

*

<<Liam dove cazzo è Harry>> Niall non gli diede neanche il tempo di dire ciao, era troppo nervoso, aveva chiamato Harry per chiedergli di passare la serata insieme ma lui non rispose alla prime due chiamate, il che era molto strano visto che Harry rispondeva subito di solito. Niall iniziò a preoccuparsi e cominciò a chiamarlo svariate volte ma non ricevette alcuna risposta così chiamò Liam.

<<Non lo so e non m'interessa>> Liam era ancora incazzato e non aveva intenzione di giustificare ancora il suo comportamento immaturo, maleducato e omofobo.