Sono le 6:00 del mattino, stanotte non ho chiuso occhio ed essendo già sveglia decido di prepararmi per andare a scuola.Scendo di sotto, sono le 7:30 'ma quanto ci ho messe a prepararmi?'
Non ho molta fame quindi mi bevo solo il caffè.
Lucifer non si è ancora alzato così vado a svegliarlo
"Lucifer Morningstar, alzati subito!"
"Ma che ore sono?" dice con una voce ancora assonnata
"Sono le 7:30 e il preside non è mai in ritardo!"
A quelle parole si alza di scatto, prende la roba e va a prepararsi.
Torno di sotto e lo aspetto. Dopo un po' scende e andiamo a scuola.
Arriviamo e sono le 7:40
"Siamo in orario per fortuna" dico scendendo dalla macchina, la scuola iniziava alle 8:00 ma lui doveva arrivare prima e io mi annoiavo a casa quindi ho deciso di venire con lui.
Entriamo a scuola e andiamo nel suo ufficio, rimaniamo lì a parlare fin quando non sono le 7:50 allora io vado in classe.
Mi metto all'ultimo banco, appoggio lo zaino nella sedia acconto alla mia e i piedi lui banco.
Si fanno le 8:00 e suona la campanella, le porte di ingresso si aprono ed entrano un fiume di studenti, ovviamente le prime ad entrare sono le matricole. Mi avvicino alla porta della mia classe e le guardano passare, entrano un po' spaventate ma non tantissimo.
Torno al mio posto è rimetto i piedi sul banco, in quel momento di ricordo che alle prime due ore c'è matematica 'che palle'. Finalmente entrano i miei compagni e dietro di loro il professore
"Buongiorno a tutti"
'Buongiorno un cavolo' lo guardo ma non mi smuovo dalla mia posizione
"Signorina Morningstar potrebbe almeno sedersi composta?"
"Non sono obbligata quindi no"
Alza gli occhi al cielo e inizia a spiegare.
Dopo 10 minuti la porta si spalanca
"Posso entrare?" chiede il ragazzo
"Le sembra il momento di arrivare a scuola?"
"Sono solo dieci minuti di ritardo non c'è bisogno di scandalizzarsi" dissi io
"Signorina Morningstar nessuno le ha chiesto nulla" continua il professore
"Non ho bisogno del suo permesso per parlare"
concludo io
"Visto che ci tieni così tanto a proteggere il suo amico-"
"Non siamo amici" lo interrompo io
"Si sieda pure vicino a lei" dice il professore al ragazzo che era rimasto sull'orlo della porta in attesa di risposta, tolgo lo zaino dalla sedia e i piedi dal tavolo e poi si siede, il professore continua a spiegare
"Grazie" dice
"Non ringraziarmi" concludo io senza degnarlo di uno sguardo
Dopo due ore suona la campanella e finalmente sono finite le due noiose e odiose ore di matematica, prendo la zaino ed esco dalla classe
"Arrivederci" dico al prof
"Arrivederci" risponde lui con un tono di voce ormai rassegnato.
Vado al mio armadietto a prendere i libri per le prossime ore
"Ciao" dice il ragazzo
"Sei nuovo vero? Non ti ho mai visto qui" dico io
"Già! Si nota molto?" chiede
"Beh potresti smettere di guardare tutti come se fossimo degli alieni"
"Ma non conosco nessuno"
"Io sono T/N Morningstar. E ora conosci qualcuno"
"Dylan O'Brien" dice porgendomi la mano che guardo schifata per poi tornare a sistemare i libri
"Ok..." dice lui
"Ci sono quattro regole che ti devi stampare in testa se vuoi essere mio amico: 1 non toccarmi mai, 2 non toccare mai le mie cose, 3 la prima, 4 la terza, 5 la seconda, 6 la quarta , 7-"
"Ok credo di aver capito" dice interrompendomi
"Bene"
"Sei mai stata fidanzata"
"No"
"Innamorata"
"No"
"Wow che vita"
"Sinceramente non mi serve qualcuno che mi stia appiccicato 24 ore su 24"
"Magari potrei farti cambiare idea"
"Non credo proprio" chiudo l'armadietto e vado da Lucifer nel suo ufficio e come sempre entro senza bussare
"Che fai di bello?" gli chiedo io
"Niente di che, organizzo il ballo di inizio anno"
"Che noia" dico sedendomi su una sedia
"Già!" risponde
"Hai già conosciuto il nuovo studente?"
"Chi O'Brien? Purtroppo sì"
"Come mai 'purtroppo'"
"Si crede chissà chi e mi ha già rotto le palle"
mi guarda negli occhi e iniziamo a ridere,dopo un po' suona le campanella
"Il dovere mi chiama" dico alzandomi
"Ci vediamo a casa"
"Ok" concludo io per poi uscire e andare in classe dove c'era già la professoressa di grammatica che mi sta lì
'Che palle'
"Buongiorno, è in ritardo"
'Ma non mi rompere i coglioni'
"Mi scusi"
Mi siedo al mio posto e quella gallina inizia a starnazzare e va avanti per 3 ore
Mentre spiega vedo Dylan prendere appunti
"Sei serio?"
"Cosa?"
"Stai seriamente prendendo appunti?"
"A quanto pare si"
"Patetico"
"Lì infondo volete rendere tutti partecipi della vostra conversazione?" dice la prof
"Dicevo solo che è patetico prendere appunti" rispondo io
La prof alza gli occhi al cielo e continua a spiegare
"Perché nessuno ti dice nulla?"
"Cioè?"
"Anche il professore di matematica, gli hai detto quelle cose e non ti ha detto nulla"
"Mio padre è il preside"
"Ora si spiega tutto" detto ciò torna a prendere appunti, gli tolgo penna e quaderno
"Smettila tanto queste cose non ti serviranno a niente nella vita"
"Non tutti sono ricchi come te e quindi" si riprende quaderno e penna
"Vero" concludo io
Finalmente suona la campanella
"Alleluia!" si girano tutti a guardarmi
"Ho pensato a voce alta?"
"Si signorina" dice la prof
"Fa niente" prendo lo zaino ed esci dalla classe seguita da Dylan
"Che vuoi?"
"Posso accompagnarti a casa?"
"Vado in macchina"
"Ah ok"
lo guardo allontanarsi e alzo gli occhi al cielo
"Torna indietro O'Brien ti mostro casa mia" avendolo praticamente urlato ci sentono tutti e ci fissano, Dylan viene verso di me e sale in macchina
"Reggiti!"
"Ma almeno hai la patente?"
"Che domande solo? Certo che no"
"Cosa?"
Prima che possa dire altro apro i finestrini e schiaccio sull'acceleratore come se non ci fosse un domani
"Rallentaaaa" a quelle parole freno di colpo
"Siamo arrivati scendi" scendiamo dalla macchina
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T/N Morningstar e Dylan O'Brien
FantasyT/N non ha intenzione di mostrare i suoi sentimenti a nessuno, vedremo se riuscirà e reggere difronte a Dylan.